Secondo THREAD👇👇👇
su GENERE E SAPERE
Per secoli, fino a 200, 150 e per certi versi anche 100 anni fa, un tratto costitutivo dell'educazione delle classi dirigenti occidentali era la conoscenza delle lingue classiche: latino, greco, nei paesi protestanti a volte ebraico
Conoscere le lingue fondanti della cultura occidentale era essenziale per connettersi a una tradizione millenaria, per formare un'identità di riferimenti e valori che distinguesse dal volgo e permettesse di capirsi, e che soprattutto fosse genuinamente virile.
Le donne, a meno che non fossero altezze reali per cui si prevedevano incarichi di spessore, "non erano portate" per le lingue classiche, sapevano il latino per dire messa ed era già tanto. Tanto per dire, una biblista come Julia Smith era a tal punto un'eccezione...
...che le attiviste che negli anni successivi a Seneca Falls revisionarono le traduzioni correnti della Bibbia dovettero ricorrere all'aiuto di fidati collaboratori.
Poi, sappiamo, gli studi classicistici si sono aperti alle donne, che oggi sono la maggioranza delle cultrici...
...al punto che nell'immaginario collettivo l'austero professore di Latino, guida di giovani uomini verso il mondo degli adulti, è stato sostituito dalla professoressa di Latino zitella che ci obbliga a studiare una materia inutile.
eh già, perché con l'aprirsi alle donne, le lingue classiche hanno smesso di diventare il nocciolo della formazione della spina dorsale intellettuale e professionale di un paese, sostituite dalle discipline giuridiche e (più all'estero che in Italia), dalle scienze sociali...
...in decenni (fino al '68, più o meno), in cui gli studenti di Legge dovevano piazzarsi all'uscita della facoltà di Lettere per conoscere un po' di studentesse bbone, tanto era maschile il loro corso di studi. Ma poi anche Giurisprudenza si apre alla femminilizzazione...
...giusto in tempo perché la classe dirigente inizi ad avere assoluta necessità di una formazione in Economia e, negli ultimi anni, in STEM. Guarda che sfiga, sempre ambiti disciplinari per cui le donne "non sono portate" fino a quando quegli ambienti diventano...
...meno ostili verso di loro (ché il Latino insegna che quando le donne iniziano a studiarlo possono farlo in maniera eccellente anzichenò). Insomma, quel che è chiaro è c'è una correlazione...
...tra l'apertura di un campo di studio alle donne e il momento in cui, nella mappa sociale del sapere, quel settore comincia a non contare un cazzo. Quale sia la causa e quale l'effetto, non si sa ancora. Meglio chiedersi quale genere è "portato" e quale no per cosa, forse...
• • •
Missing some Tweet in this thread? You can try to
force a refresh
Appunti da qualche lettura che sto facendo per il corso di Storia sociale dell'educazione per la magistrale, in predicato di essere attivato quando con l'ormai prossimo passaggio di ruolo mi potranno liberamente caricare di altre ore... 👇
Nello studio dell'analfabetismo in Italia uno degli squilibri meno considerati, accanto a quelli socio-economici e territoriali ben noti, è quello di genere. Finché è un problema sociale, i maschi sanno leggere e scrivere più delle femmine, ovunque e in tutte le classi
Si tratta del resto di uno squilibrio tipico: nelle società in via di sviluppo, in cui l'istruzione è una risorsa scarsa, le agenzie sociali tendono a privilegiare l'accesso alla formazione di base dei maschi. E' storicamente uno dei tanti risvolti del dominio maschile
Riflessione in pillole per il #25aprile, da prendere in tutta la schematicità che il mezzo impone.
Le radici politico culturali dell'esperienza comunista nel '900 sono bel al di fuori del perimetro di una democrazia liberale e pluralista:...
...il partito di tipo nuovo teorizzato da Lenin era anzi esplicitamente pensato per il suo sabotaggio, in tutti i suoi aspetti, dalla partecipazione parlamentare in poi.
Si può discutere a lungo su ragioni e obiettivi, ma questo fatto è innegabile.
Del resto anche nel periodo di suo maggior successo, nei due decenni successivi alla decolonizzazione, il modello politico ed economico sovietico non era guardato come una garanzia per la promozione dei diritti, e non si imitava per quello.
THREAD (lungo)👇👇👇
L'intervista che la ministra dell'#Università Cristina Messa ha rilasciato al Sole 2 giorni fa permette quantomeno di intravedere qualcosa dell'idea di politica dell'istruzione superiore e della ricerca con cui è arrivata al governo scuola24.ilsole24ore.com/art/universita…
Le proposte di investimento per l'aumento dei laureati e dei dottori di ricerca (maggiore connessione tra atenei e quegli ITS che un mese fa erano sulla bocca di tutti, spinta ai dottorati cosiddetti "industriali", maggiore flessibilità di percorsi...) sono, prese così...
...abbastanza di buon senso, ma ancora piuttosto generiche. In particolare lasciano scoperti due temi fondamentali: 1) l'autonomia degli atenei è (ancora) messa tra parentesi, anche se molte sperimentazioni in questo senso hanno avuto buoni risultati...
#goodreads
Mi è arrivato in anteprima, e sarà finalmente disponibile tra pochi giorni, "Il fascismo e la storia", a cura di Paola Salvatori ->
Sono gli atti, usciti in ritardo causa pandemia, del convegno del 2017 di cui sono disponibili le registrazioni sul canale YouTube della @scuolanormale ->
Già dalle relazioni proposte all'incontro si comprendeva che si trattava di un momento molto importante per impostare idee originali su storia intellettuale e politico-culturale del Ventennio, storia della storiografia e storia delle relazioni culturali internazionali
Ma quindi cosa sono queste charter school, negli USA?
Sono scuole fatte sorgere, da gruppi privati, attraverso un accordo (charter, appunto) con un ente pubblico responsabile dell'istruzione (Stato, contea, distretto). Di solito, in base ad esso, ricevono una quota stabilita...
..del "money per pupil per year" del distretto di provenienza di ogni studente, che va a sommarsi a una dotazione di provenienza privata di cui è previsto chiaramente un massimale, e stabiliscono degli obiettivi che l'ente di riferimento può verificare periodicamente...
...(di solito ogni 3 anni), ricevendo in cambio ampia libertà di metodo e programma e soprattutto di reclutamento del personale (sempre legato alla specificità metodologica e contenutistica: se apro una scuola montessoriana non posso farmi imporre personale...
Di quanto il papocchio sia discutibile ho detto. Questa va inchiodata al muro perché contiene più errori di fatto che concetti e non posso esimermene. 1) scienze dell'educazione (che nel frattempo ha allungato il nome) NON FORMA DOCENTI DI SCUOLA ->
2) Scienze della formazione primaria È GIÀ A NUMERO CHIUSO e forma un corpo magistrale tra i più preparati d'Europa anche senza il preziosissimo impegno di un economiata chiaramente così informato di quello di cui parla ->
3) l'andamento del discorso, naturalmente abbastanza vago da evitare la cantonata esplicita, sembra implicare che a ScEd si formino docenti di scuola secondaria (in tutti i punti si parla solo si quella!). Non sapere come si formano i docenti che vuoi migliorare ti qualifica ->