Thread by @MariuzzoAndrea

Riflessione in pillole per il #25aprile, da prendere in tutta la schematicità che il mezzo impone.

Le radici politico culturali dell'esperienza comunista nel '900 sono bel al di fuori del perimetro di una democrazia liberale e pluralista:...

...il partito di tipo nuovo teorizzato da Lenin era anzi esplicitamente pensato per il suo sabotaggio, in tutti i suoi aspetti, dalla partecipazione parlamentare in poi.
Si può discutere a lungo su ragioni e obiettivi, ma questo fatto è innegabile.

Del resto anche nel periodo di suo maggior successo, nei due decenni successivi alla decolonizzazione, il modello politico ed economico sovietico non era guardato come una garanzia per la promozione dei diritti, e non si imitava per quello.

E' però altrettanto innegabile che dove contesto e condizioni li hanno spinti, o finanche costretti per poter sopravvivere, i partiti comunisti hanno saputo proporsi come strumenti di partecipazione democratica e di educazione al confronto. Il PCI ne è stato un esempio...

...con tutte le sue difficoltà e contraddizioni.
D'altro canto, in un sistema democratico nessun partito di esplicita ispirazione fascista ha saputo dare un contributo di qualche tipo, né sul piano della partecipazione alla conduzione del paese...

...né su quello della maturazione del suo elettorato. Ancora una volta l'Italia ne è un esempio: il MSI era un partito di dimensioni più che rispettabili, e aveva al suo interno anche un'elaborazione culturale di partecipazione al "sistema"...

...(quella che ha guidato la segreteria Michelini), eppure non è mai riuscito ad andare al di là dei contatti strumentali; precondizione per uscire da quella situazione è stato rinnegare del tutto i suoi principi di riferimento.

Quando si vogliono impostare sul piano storico paralleli che sul piano politico, nei limiti in cui sono stati enunciati (cfr. la risoluzione del Parlamento europeo del 2019) hanno un senso, bisogna innanzitutto ricordarsene.