Thread by @SimoneAlliva

L’attacco sistematico a forme non eteronormate di identità è la musica di queste giornate in Senato sul #ddlZan. Sortisce l’effetto di trasformare in oggetto ridicolo o degradato chiunque non corrisponda agli standard. Così si può odiare senza vergognarsi⬇️

Perché si odia qualcuno che non è più umano, che è stato disumanizzato. Per odiare delle categorie di persone prima è necessario disumanizzarle.
Lo ha fatto per lunghissimi minuti Pillon parlando di persone transgender e ridicolizzando la varietà della comunità #lgbt #ddlzan

Si può parlare di una “disumanizzazione” in cui la radice comune è quella dell’eterosessismo, così come è stato teorizzato dallo psicologo Gregory Herek. Le omosessualità e le transessualità stridono con le immagini stereotipiche del maschile e del femminile. #ddlzan

creano un ‘disordine’ nella logica binaria cui siamo abituati fin dalla prima infanzia; così omofobia e transfobia diventano dei meccanismi cognitivi che bollano difensivamente ciò che esce dai binari come osceno, patologico, amorale, contro natura, disumano.

Da questo punto di vista un concetto molto interessante è quello di malinconia di genere, di Judith Butler. La teorica americana parla di una matrice eterosessuale alla base della nostra cultura che costruisce le categorie di maschile e femminile

rinforzando continuamente le loro proibizioni: maschile non è sensibile, vulnerabile, dipendente; femminile non è forte, autonomo, logico. Ne deriva una società immersa in una “melanconia di genere”, dove il lutto delle componenti escluse “non è stato e non può essere pianto”⬇️

e il dolore si trasforma in paura, odio, rabbia e aggressività. Esiste una strategia intenzionale, messa in opera da politici spregiudicati, che cavalca questi sentimenti negativi.

Questo è qualcosa che ho analizzato in “Caccia all’Omo”. E che si riflette tristemente in Senato