Thread: IPCC AR6 WG1.
Provo a fare un riassunto alla portata di (spero) tutti.

Usero’ il summary for policy makers, perche’ il report e’ lungo quasi 4000 pagine e vorrei finire il thread prima che esca AR7 tra qualche anno. 😅
1/N /
Iniziamo dalle basi. IPCC = Intergovernmental Panel on Climate Change. Intergovernamentale indica che si tratta di uno sforzo coordinato delle Nazioni Unite per dare ai policy makers uno strumento per combattere il cambiamento climatico. /
AR6 = Sesto Assessment Report. E’ un report, non ricerca originale: tutta questa roba la sappiamo gia’, e i climatologi e non solo provano disperatamente ogni giorno a diffonderla e renderla nota. E’ la sesta volta che si fa questo sforzo coordinato, non ci aspettiamo sorprese. /
WG1: Working group 1. Questo si occupa dello stato del clima passato, presente e futuro. WG2 e 3 si occuperanno di impatti e mezzi per contrastarli. I due rispettivi report usciranno in primavera 2022. /
Quanto ci guadagnano gli scienziati che lavorano (tanto, garantisco conoscendone piu’ di uno) su questi report? Circa quanto me per fare questo thread, ovvero zero con un bel contorno di niente! No, non si arricchiscono pagati da Big Climate (?). /
Ma andiamo al sodo e partiamo dal primo risultato discusso nel report. E’ oggi *inequivocabile* che l’influenza umana abbia scaldato atmosfera, oceani e continenti, causando vasti e rapidi cambiamenti di: atmosfera, oceano, criosfera e biosfera. /
Ciascuno degli ultimi 4 decenni e’ stato piu’ caldo di tutti i precedenti dal 1850 ad oggi; la decade 2011-2020 si colloca 1.09°C al di sopra del cinquantennio 1850-1900. /
Il riscaldamento osservato e’ rapidissimo, e si colloca ora sopra al periodo multi-secolare piu’ caldo degli ultimi 100mila anni. Le simulazioni piu’ recenti mostrano chiaramente come l’azione antropica spieghi queste osservazioni: /
L’influenza totale delle attivita’ umane e’ positiva, con un impatto di +1.5°C dovuto ai gas serra, parzialmente bilanciato (-0.4°C circa) da altre emissioni umane, nello specifico aerosols, che schermano in parte la radiazione solare incidente. /
I cambiamenti osservati sono *senza precedenti* per un periodo che va da molti secoli a molti millenni per quanto concerne: concentrazioni di gas serra, temperatura, estensione dei ghiacci, livello del mare. /
Il climate change antropico sta gia’ impattando molti estremi meteorologici e climatologici in *ogni area del mondo*: ondate di caldo, precipitazioni estreme, siccita’ e cicloni tropicali. /
Rispetto ad AR5 sono aumentate le evidenze sia riguardo agli estremi in quanto tali, sia rispetto alla robustezza delle evidenze dell’origine antropica della loro intensificazione. /
Un po’ piu’ sul tecnico, ma molto importante: rispetto al precedente report, abbiamo una migliore comprensione del paleoclima e dei processi fisici consente una stima piu’ precisa della sensitivita’ climatica all’equilibrio. /
La sensitivita’ all’equilibrio non e’ altro che il riscaldamento di lungo periodo atteso a seguito di un raddoppio della CO2 in atmosfera, e consente quindi di avere un’idea dello stato del pianeta lungo termine in seguito a cambiamenti nella composizione atmosferica. /
Piu’ precisa significa, tecnicamente, che abbiamo meno incertezza attorno al valore stimato, attualmente pari a 3°C. La buona notizia e’ che, rispetto ai precedenti report, il limite superiore e’ stato un po’ limato. /
La cattiva notizia e’ che, beh, 3°C sono TANTI, e in piu’ il limite inferiore e’ stato invece alzato. Significa che, se non ci spicciamo a ridurre le emissioni, la Terra del futuro potrebbe essere veramente molto inospitale per la vita come la conosciamo ora. /
Veniamo agli scenari futuri. Senza tanti tecnicismi: non importa quanto drasticamente riduciamo le emissioni, per i prossimi 30 anni l’atmosfera continuera’ a scaldarsi. Eh si’, il sistema e’ dotato di inerzia, e non esiste un interruttore per sistemare tutto-e-subito. /
Tuttavia, se ci diamo una mossa a tagliare le emissioni di gas serra, possiamo limitare il riscaldamento a +2°C o, addirittura, a +1.5°C rispetto all’epoca pre-industriale. Questo DEVE essere un obiettivo condiviso e perseguito al piu’ presto tramite sforzi di tutti i Paesi. /
Altri cambiamenti gia’ citati saranno ulteriormente amplificati in maniera direttamente legata al riscaldamento, incluse: ondate di caldo (frequenza e intensita’), precipitazioni intense, siccita’, % di cicloni tropicali intensi, fusione dei ghiacci e del permafrost. /
Le vedete quelle belle chiazze marroncine sul Mediterraneo? Indicano che, ormai non importa lo scenario, avremo meno precipitazioni totali e piu’ siccita’, mentre altre aree vedranno un aumento delle precipitazioni (che aumentano in totale, cfr legge di Clausius-Clapeyron) /
Sotto tutti gli scenari, certo, ma e’ evidentissimo come questi trend siano molto, ma MOLTO piu’ esasperati negli scenari con emissioni piu’ elevate. Quindi bando ai fatalismi, possiamo prevenire TANTISSIMI danni futuri, a questo punto e’ solo questione di volonta’. /
In particolare, un GW piu’ forte amplificherebbe il ciclo dell’acqua (non proprio una cosina da nulla), esasperandone la variabilita’, i pattern dei monsoni, nonche’ in generale la gravita’ di tutti gli estremi piovosi e siccitosi. /
Un’altra brutta notizia per i fan del “eh ma il sistema si regola da solo”: maggiore il global warming, minore l’efficienza degli elementi del sistema in grado di catturare e neutralizzare CO2 nel fare il loro lavoro. /
In pratica, piu’ emettiamo, piu’ aumenta la percentuale delle nostre emissioni che andrebbe a finire direttamente nell’atmosfera, esasperando in global warming e le sue conseguenze in maniera non lineare. /
Brutta notizia: molti dei cambiamenti gia’ avvenuti e di quelli ormai inevitabili nei prossimi decenni saranno non invertibili per parecchi secoli o millenni, specie quelli che riguardano oceani e criosfera: l’acqua e’ termicamente piu’ inerte dell’aria, da qui non si sfugge. /
Di nuovo: bando ai fatalismi, perche’ non ci vengano a raccontare essere nel fango (eufemismo) fino alle caviglie non e’ meglio che esserlo fino a sopra il naso! /
“Ma il clima e’ sempre cambiato, la variabilita’ interna e’ talmente alta che e’ impossibile isolare il contributo umano, vari processi verranno in nostro soccorso”. Col cavolo. Il contributo antropico emerge ormai chiarissimamente dalla variabilita’ naturale. /
Forzanti naturali e variabilita’ interna possono *modulare* i cambiamenti dovuti all’azione umana, specie a livello regionale e sul breve termine, mentre con ogni probabilita’ avranno un effetto trascurabile su cambiamenti di lungo periodo. /
Quando parliamo di livello regionale, intendiamo cose come l’hotspot caldo/secco sul Mediterraneo, l’amplificazione artica (le alte latitudini si scaldano piu’ rapidamente), cambiamenti nei monsoni. Tutta roba che, se lasciata andare, puo’ anche innescare retroazioni varie. /
Praticamente tutto quanto detto finora e’ dato come “molto probabile” se non “quasi certo”, a seconda del fenomeno. Occhio, pero’, che quando si fa risk assessment ci sono anche scenari poco probabili che possono sempre avvenire. /
Ad esempio, collasso totale delle calotte glaciali, cambiamenti improvvisi della circolazione oceanica, riscaldamento molto piu’ alto del previsto. “Vabe’” - direte voi - “ma tanto sono tutte cose poco probabili”. /
Beh, nessun modello prevede una ondata calda come quella che si e’ abbattuta sul Canada a luglio, nemmeno sotto gli scenari piu’ impietosi. (Qui un bell’approfondimento di @Giulio_Firenze) lamma.rete.toscana.it/news/canada-le… /
E, nel caso vi fosse sfuggito, i dati (non i modelli, i dati!) iniziano a suggerire che il collasso piu’ o meno rapido della Atlantic Meridional Overturning Circulation potrebbe essere possibile in un futuro relativamente prossimo: nature.com/articles/s4155… /
E dire che nel 2004 ci facevamo sopra film di fantascienza come The Day After Tomorrow. Una cosa del genere produrrebbe un drammatico raffreddamento della regione scandinava: e’ per cose del genere che parliamo di climate change, e non piu’ solo di global warming. /
Che fare, ci chiediamo? Beh, indovinate un po’: ridurre le emissioni umane di gas serra (CO2 e metano-CH4 soprattutto) limiterebbe il riscaldamento a quello dei prossimi pochi decenni, consentendoci di fermarci a +1.5 ed evitando un sacco di guai, danni, vittime. /
A proposito, l’abbiamo gia’ detto che la fusione del permafrost immette e continuera’ ad immettere nell’atmosfera enormi quantita’ di CH4? Beh, diciamolo, perche’ questa e’ una retroazione di quelle brutte, e dovremmo fare di tutto per evitarla. /
Gia’ che ci siamo, un piccolo bonus: smettere di bruciare roba vorrebbe dire anche diminuire gli aerosol a livello del suolo, che contrastano solo in parte il riscaldamento ma in compenso finiscono non solo nei nostri polmoni, ma anche nel nostro sistema linfatico e nervoso. /
Ad ogni modo, non solo gli aerosol vanno considerati una questione di salute. Questo simpatico grafico confronta la sovramortalita’ prodotta in Francia da vari eventi. Lo vedete il picco che fa impallidire COVID-19? Ecco, quella e’ l’ondata di caldo del 2003. /
Non esiste salute per la specie umana senza salute del pianeta nel complesso. Siamo un sistema unico, e come tale non possiamo pensare sempre solo a noi stessi, dobbiamo perseguire il concetto di #OneHealth. @robersperanza @ilariacapua. /
E’ la stessa OMS a dirci che la #ClimateCrisis e’ la piu’ grande minaccia per la salute attualmente affrontata dall’umanita’. Se pensate che basti chiudersi in casa col condizionatore e poi tutto bene, ripensateci meglio /
Certo, limitare le emissioni, ma *come* fare, si chiede qualcuno, ad esempio @lorepregliasco che sembra non avere proprio idee in merito, se non un paio di soluzioni rattoppate che scaricano sul singolo tutto lo sforzo /
Ora, io non vorrei suonare polemico, ma questo si chiama AR6 perche’ prima CE NE SONO STATI ALTRI CINQUE E NON SE LI E’ CAGATI NESSUNO. Il grosso del lavoro va fatto a livello governativo e coordinato.
Quante volte abbiamo sentito i nostri rappresentanti politici citare i report IPCC negli ultimi anni? Nessuna? Ecco. NESSUNO di loro e’ stato quindi un rappresentante politico degno di questa sfida. /
Iniziamo a chiedere #ClimateAction invece che premiare politici che pensano solo alla cavolata del momento. /
La chiudo qui perche’ se no non finiamo piu’. Grazie a chi avra’ avuto voglia di leggere fino in fondo. Spero che vada almeno a @IreMonasterolo che mi aveva espressamente chiesto il thread. :)
Dimenticavo giusto un paio di tag fondamentali: #IPCC #IPCCReport
Qualche altro bel thread che ho visto prima di scaricarmi il report e fare il mio, che spero non risulti ridondante:

Un approfondimento su cosa ne pensa IPCC del futuro dell'AMOC:
Comunque era *intergovernativo, ovviamente. 🙄🤦‍♂️ 😅

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6 Aug
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5 Aug
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