Mentre i libberali italiani e non si fanno le pippe con la storia della #cancelculture e dei suoi crimini (che generalmente gratti un po' e sono azioni disciplinari dovute contro atteggiamenti criminali), arrivano le minacce vere allo studio della storia negli USA 👇
Oggi l'@AHAhistorians, con un messaggio del suo executive director @JimGrossmanAHA, fa sapere ai suoi membri quanto segue: 👇
"In 27 states, legislators have introduced bills that seek to limit teaching the history of racism; eight of these proposals have already become law....
...Historians find ourselves on the front lines of a conflict over America’s past, up against well-funded and clever opponents...
...who want to whitewash American history by prohibiting the introduction of 'divisive concepts' into US history courses....
...This is really about a culture war rather than education – designed to whip up a frenzy resembling McCarthyite attacks on teachers more than a half century ago"
Riflettiamo, prima di dare aria alla bocca
Per quanto mi riguarda, alla luce di studi sull'identità professionale dei docenti (proprio relativi a Italia e USA) ho individuato tempo fa sul tema della libertà di espressione accademica una serie di spunti che in linea di massima trovo ancora validi rivistailmulino.it/a/neonazismo-e…
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Meglio chiarire che l'attacco di gente come Ricolfi e Mastrocola non è alla scuola pubblica in quanto tale.
Forse è peggio ancora
MiniTRHEAD👇👇👇
La scuola che in Italia respingere l'80% degli studenti dopo la primaria (e qualcuno anche prima) era statale, in larga maggioranza, almeno dagli anni '90 dell'800.
Del resto, da Casati a Gentile, l'impegno pubblico nella scuola secondaria nasceva in prospettiva prima secolarizzatrice che egualitaria, e questo fino al secondo dopoguerra non era vero solo qui
Sergio Mattarella ieri, al conferimento della laurea honoris causa in Relazioni internazionali a Parma:
"La rete delle università è riuscita tuttavia a rimanere fitta quasi ovunque, pur se si è fatta strada l’idea insidiosa che soltanto il perseguimento dell’eccellenza...
...possa rappresentare il futuro dell’alta formazione; talvolta con la spinta a concentrare le risorse su pochi Atenei, rischiando di riprodurre implicitamente un modello di formazione destinata soltanto ad alcuni....
Per le università... il metodo migliore resta, invece, la costante ricerca della connessione tra la selezione e la valorizzazione delle eccellenze da un lato, e l’impegno continuo per l’ampliamento e la diffusione delle conoscenze dall’altro....
Nell'ossessione anti-#smartworking c'è tutta la cultura di una classe dirigente politica ed economica allergica al rischio (vuoi mica che gli investimenti fatti pensando al passato vadano male per un cambiamento socio-culturale che favorirà altri attori?)...
...incapace di distinguere l'interesse generale dagli interessi costituiti che ha materialmente sotto gli occhi (locali del centro, che per definizione vanno coccolati più di quelli non in centro, immobiliare...)...
...priva di una visione dinamica di una società che per questo, e per colpa sua, non cresce da almeno trent'anni (l'economia "gira" nei consumi immediati e obbligati, non in strutturati investimenti migliorativi)...
Quanto poco basta a fare fessa la gente. Tipo lamentarsi che le cose vanno esattamente come vuoi tu, con l'unica differenza che tu dovresti essere piantata in un ufficio tecnico del ministero, non in mezzo a quelli che vorresti impalare
tweet come questo servono apposta a sfondare i confini del proprio pubblico. La lamentela (per quanto poco centrata, perché non descrive lo standard dei contratti di docenza) è legittima, fatta da un'altra persona sarebbe un contributo accettabile alla discussione...
...di una gestione che effettivamente fa acqua come ripetiamo da anni. Ma la fa lei, in media l'utente di Twitter non la conosce, vede che altre persone che non la conoscono, come @tomasomontanari, la retwitta per sensibilizzare su un tema reale...
Parlare di Bourdieu mi ha fatto venire in mente questo studio di un allievo di Charle e Karady (e quindi piena scuola Bourdieu) che ci dice molto sulla mobilità accademica, e perciò sulla formazione della classe dirigente, nell'800
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Di quel periodo conoscevamo già bene la mobilità verso la Mecca della "nuova" università di ricerca ottocentesca, la Germania prima ancora che diventasse Reich. Da tutta Europa ci andavano laureati giovani s meno giovani per imparare come si studiava e si faceva ricerca
Al punto che questo movimento divenne istituzionalizzato: tutti i maggiori governi, compreso il nostro dal 1861, finanziano borse di ricerca per la Germania, instaurando contatti formali con atenei e governi
Si sa che nella distopia di Young la meritocrazia non è/sarà una grande idea. Ma nella realtà cosa è stata? In prima battuta, un espediente che a Harvard e Yale si iscrivessero troppi ebrei.
Ce lo racconta Karabel
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A fine '800, quando per entrare nelle grandi università USA bisognava fare poco altro che pagare la retta, i rampolli della borghesia ebraica, che puntavano molto su professioni che richiedevano il college, erano troppi
Intendiamoci, erano ospiti graditi (e paganti), ma erano troppi per istituzioni che intendevano dare a un paese privo di un'aristocrazia di sangue una classe dirigente.