Thread by @beabri

Mi chiedo se si rendano conto della valanga che ci sta travolgendo. Il vaccino, che è fondamentale,non è una pozione magica. Aiuta, moltissimo. Ma non risolve ogni problema.
La scienza è altrettanto importante ma non si può delegare tutto al CTS.
Serve (e serviva) la politica.

Due anni sono passati.
Come?
Le aule di scuola sono ancora troppo piccole, troppo piene e gli insegnanti troppo pochi, mentre ai dirigenti viene delegato di tutto e il contrario di tutto, con norme che cambiano di continuo.

Al di là dei proclami e dei numeri ad minchiam, la realtà è che siamo sempre allo stesso punto, solo più confuso.
Però forse la prossima estate avremo i depuratori d’aria. Al terzo anno scolastico mandato a schifio pare sia una grande conquista.

Ipocritamente diciamo che le scuole sono aperte,l quando, se c’è qualcosa di peggio della DAD, è avere mezza classe in presenza e mezza in quarantena che ogni giorno cambia formazione. Con metà degli insegnanti in presenza e metà in quarantena e i referenti covid stremati.

I ragazzi e le ragazze stanno male. Molto. Come Paese pagheremo un conto salatissimo per un’intera generazione che stiamo abbandonando, ma non è un problema di una classe politica scollegata dalla realtà, per cui cambiare i rubinetti è più urgente che andare dallo psicologo.

Nel frattempo il tanto celebrato Sistema Sanitario Nazionale non solo non è stato potenziato, ma moltissime realtà si trovano con un organico ridotto e strutture smantellate. Ho parlato con un operatore oggi, si è messo a piangere al telefono.
Sono allo stremo. Non è accettabile.

Va bene la fiducia nella scienza, ma confidare nei miracoli non si può.
Quali soluzioni, se non a tampone (peraltro introvabile) al terzo inverno?
Facciamo finta che sia tutto passato.

Niente più #Smartworking, niente più stipendio per chi è in quarantena, scuole aperte negli stessi, vecchi, spazi angusti, mezzi pubblici pieni, ASUR e PS al collasso.
Se sei ricco in qualche modo ce la fai.
Chi è fragile deve sperare di trovare qualcuno che lo aiuti.

Tina Anselmi, nell’introdurre il SSN nel periodo più buio per il nostro Paese dopo il fascismo, disse che era proprio quello il momento di fare la riforma sanitaria universale e gratuita. Perché è proprio nel momento di difficoltà e di sfiducia che lo Stato deve farsi sentire.

Ne va non solo della salute, ma anche della tenuta sociale del Paese.
Ma oggi non abbiamo più Tina Anselmi.
Ora deleghiamo al CTS.
E aspettiamo che ci dirà che la valanga, che noi che viviamo nel mondo reale vediamo galoppare, in effetti sì, ci ha sommerso tutti.

Ma c’è da pensare all’elezione del Capo dello Stato. Ché non sia mai che questa eccellente legislatura finisca troppo presto.