Per tutti #ferrovia = #sostenibilità, come se la seconda fosse "automaticamente" un esito della prima. Ma non è sempre così e vi sono molti casi di ferrovie sottoutilizzate.
Un cambio di approccio pianificatorio potrebbe rendere i #treni#regionali molto più efficaci.
Un 🧵
Condizione necessaria è porre al centro l'efficacia: per generare benefici economici ed ambientali, la ferrovia deve trasportare tanti passeggeri e strapparli all'auto.
Ma per fare questo occorre mettere da parte l’idea che sia la ferrovia a dover servire tutti i territori.
Questa idea può infastidire qualcuno, ma è inevitabile: la ferrovia non era il modo di accesso universale nemmeno nel primo Novecento.
Ciò non significa che bisogna rinunciare ad un’#accessibilità per tutti, ma semplicemente che questa non può avvenire con la ferrovia.
I treni non sono autobus: al km costano 10 volte, la capacità delle linee è limitata e servizi diversi consumano più capacità. Inoltre i treni non possono arrivare ovunque e dunque sono inefficaci x spostamenti brevi e dispersi.
I #treni non sono #autobus:
* il costo/km è quasi 10 volte
* la capacità delle linee è limitata e servizi diversi consumano più capacità
* i treni non possono arrivare ovunque e dunque sono inefficaci x spostamenti brevi e dispersi.
Perché? Perché molte linee minori sono esercite in maniera non specializzata: basse frequenze, servizio a spola tra i due capilinea (spesso piccole città), frequenti fermate in tutte le località intermedie.
Questo modello serve tutti, ma male: troppo lento tra i poli (negli esempi meno di 50km/h), troppo poco frequente per spostamenti brevi (ore di attesa per fare pochi km).
Poco utile anche verso i capoluoghi: troppo facile parcheggiare e scarsi i bus per l'ultimo miglio.
Un es. (purtroppo dati vecchi, 2012).
I treni da #Mantova a #Milano, molto frequentati, sono riempiti da sole 6 stazioni (90%). Nell'altra dozzina di località sale circa il 10% dei pax, ma queste fermate rendono molto più lento il viaggio x tutti.
Molti dunque useranno l'auto.
Inoltre, talvolta anche l’orografia non aiuta: la stazione di Cantù non è esattamente a Cantù, così come quella di Enna non è affatto a Enna. E questo accade molto spesso nel centro/sud Italia.
Quale è l'esito?
Che vari treni girano vuoti, occupano capacità, costano alle regioni e nelle stazioni intermedie non li prende nessuno.
Qui una mappa della @RegLombardia, che in realtà è la regione che meno soffre del problema (in rosso meno di 250 pax/punta e pax/day).
Tra @RegLombardia e @RegioneER, l’80% del traffico è concentrato nelle prime 109 stazioni. All'estremo opposto 372 stazioni su 604 hanno avuto meno di 200 passeggeri/giorno, pari solo al 2,2% del traffico delle due regioni.
Quale è la "ricetta"?
Che la ferrovia faccia il lavoro che le riesce meglio: trasportare grandi quantità di passeggeri su distanze medio-lunghe.
Come?
Ne parlo brevemente qui su @lavoceinfo : lavoce.info/archives/93076…
Super-sintesi, per chi ha fretta: più servizi suburbani e interpolo (tra città intermedie e grandi) e meno "regionalini" irrecuperabilmente lenti.
I passeggeri aumenterebbero, la capacità sarebbe meglio usata (=meno ritardi), migliorerebbero i conti di aziende e regioni (meno costi e più ricavi) e l'ambiente ne avrebbe giovamento.
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Sulla qualità dei dati per la nostra Pubblica Amministrazione.
Il "Documento Strategico della mobilità ferroviaria di passeggeri e merci" appena pubblicato dal @mims_gov mostra un inspiegabile crollo nei passeggeri regionali dopo il 2010.
Quale tragedia sarà mai accaduta?
Si tratta di un documento importante perchè contiene la strategia relativa ai prossimi decenni di investimenti miliardari sulla rete ferroviaria.
Quindi ci si aspetta un grande approfondimento e conoscenza della domanda, magari non solo aggregata.
Ma sembra il Ministero dei Trasporti ignori che in quell'anno Trenord si è staccata da Trenitalia e dunque tutta la Lombardia è uscita dalle statistiche aziendali.
Peccato che per definire la strategia nazionale utilizzi solo dati CNIT che raccoglie SOLO i dati di @fsitaliane
1a. Sicuramente l'offerta sulla linea Tirrenica Sud è limitata ed inadeguata: pre-covid c'erano 6 Intercity, 2 Frecciabianca e 2 Frecciaargento, il più veloce dei quali impiegava 4h51 tra Roma e RC. Nell'estate COVID 2021 il più veloce impiega 5h05 ma è aumentata la frequenza
1b. Ma non si deve andare solo a Roma: i collegamenti con Napoli sono pure meno, #Cosenza richiede un interscambio a Paola, per Taranto ci vogliono 6-7 ore e 23 fermate (!) e i due capoluoghi di Cosenza e Reggio sono collegati da due soli REG veloci (2h05, comunque non male)
Alcune considerazioni sparse sul Ponte di Messina 🏗️🌁🏗️
0) X rispondere se il Ponte serve, ovviamente, bisognerebbe fare uno studio. Non ho la palla di cristallo, a differenza di molti concittadini, quindi dovrei prima fare uno studio di alcuni mesi x dare dei numeri. Tuttavia:
1) Il Ponte sarebbe parecchio più a nord di ME (<300k abitanti) e RC (200k abitanti). Il più veloce collegamento (marittimo) tra i due poli oggi è di ~35minuti. Quindi il risparmio di tempo x pendolari ci sarebbe, ma non enorme.
2) Nonostante si parli sempre di AV, x me l'utilità x traffico pax di lunga percorrenza è minima. I tempi verso RM *con Ponte e tutte le linee AV fatte* sarebbero almeno 5h da CT e 7 da PA *SENZA* fermate intermedie, il che è irrealistico data l'esiguità della domanda.
Tre mesi di lockdown: l'(im)mobilità degli italiani.
Grazie all’immensa mole di dati del programma @Facebook#DataforGood abbiamo studiato in dettaglio la #mobilità in Italia durante il #covid19, al di là delle polemiche e della percezione individuale.
Thread👇
1/ La prima domanda è: siamo stati a casa o siamo comunque andati in giro? A questo si era già risposto
, ma anche i dati di FB (3,5 milioni di osservazioni) confermano: siamo stati in casa.
2/ Più precisamente, la percentuale di persone che non si sono spostate da casa per tutto il giorno è passata da circa 10% (fisiologico) al 50%, con punte di 60% nei weekend. E quelli che si sono spostati lo hanno fatto su distanze minime, 60% inferiori al normale (-80% nei we).
I milanesi sono davvero in giro, non rispettando la quarantena e infettandosi allegramente?
No: gli spostamenti sono una frazione minuscola di quelli “normali”. Vediamo cosa sappiamo, al di là della (assurda) polemica politica.
Ovviamente, comunque, #restiamoacasa
Thread lungo👇
1/ Partiamo dalle fonti di cui disponiamo per rispondere alla domanda: 1) Google COVID-19 Community Mobility Reports, 2) qualche notizia sui controlli 3) dati @ComuneMI 4) comunicati stampa @RegLombardia.
2/ Google pubblica i COVID-19 Community Mobility Reports, disponibili in molti paesi del mondo e dettagliati per regione. Sono calcolati usando i dati della cronologia spostamenti e Google è in grado di capire dove si è andati (es. un cinema, un ufficio). google.com/covid19/mobili…