#Draghi: "Stiamo superando la pandemia; sul fronte internazionale, l’Italia è tornata a pesare come è giusto che sia: sosteniamo l’Ucraina, lavoriamo per la pace; sul piano economico usciamo da un anno in cui abbiamo avuto una crescita del prodotto interno lordo del 6,6%.
C’è ora un rallentamento, dovuto alla guerra. Il compito del governo è quello di sostenere lavoratori e imprese e rendere l’Italia più moderna, vivibile, giusta".
#Draghi: "Se mi aspettavo la guerra da parte di #Putin? Ho sperato fino all’ultimo che non lo facesse. Ci siamo telefonati con il presidente Putin prima dell’inizio della guerra: ci siamo lasciati con l’intesa che ci saremmo risentiti. Alcune settimane dopo però Putin ha lanciato
l’offensiva. Ho provato fino alla fine a parlargli. Detto questo, l’invasione non mi ha sorpreso: quasi 200 mila uomini in pieno assetto da guerra erano stati portati al confine dell’Ucraina. C’erano inoltre i precedenti di quello che l’Unione Sovietica aveva fatto in Polonia, in
Ungheria, in Cecoslovacchia. Ricordo che si parlava nella mia famiglia delle atrocità commesse a Budapest nel 1956.Finora l’obiettivo di Putin non è stato la ricerca della pace, ma il tentativo di annientare la resistenza ucraina, occupare il Paese e affidarlo a un governo amico.
Noi resteremo accanto ai nostri amici ucraini: la riapertura della nostra ambasciata a Kiev è una buona notizia. Ieri ho sentito il nostro ambasciatore Zazo per felicitarmi direttamente con lui".
#Draghi: "Come tanti altri, all’inizio del conflitto ritenevo probabile una rapida vittoria dei russi, che avrebbe messo a rischio anche gli Stati vicini. Questo non è accaduto: la vittoria non è arrivata e non sappiamo se mai arriverà. La resistenza ucraina è eroica.
Come dice il presidente Zelensky, il popolo è diventato l’esercito dell’Ucraina. Quello che ci aspetta è una guerra di resistenza, una violenza prolungata con distruzioni che continueranno. Non c’è alcun segnale che il popolo ucraino possa accettare l’occupazione russa".
#Draghi: "La linea di tutti gli alleati resta quella di evitare un coinvolgimento diretto dell’Europa nella guerra. Uno dei punti fermi di questo conflitto è l’affermazione da parte di tutti i leader della Nato, a cominciare dal presidente degli Stati Uniti Biden, che non vi sarà
un coinvolgimento diretto dell’Alleanza. Comprendo le ragioni che spingono Svezia e Finlandia a pensare di entrare nella Nato".
#Draghi:"Governo dagli esponenti della maggioranza che tendono a giustificare Putin con l’allargamento della Nato e le colpe dell’Occidente nelle guerre passate? Non c’è stato alcun condizionamento.Tutte le decisioni cruciali sono state prese con vastissimo consenso parlamentare.
Fin dal primo dibattito sulla guerra, alcuni parlamentari hanno cercato di rimproverare ad altri le antiche amicizie e mi è stato chiesto di dire cosa ne pensassi. Io ho replicato: questo non è il momento di rimproverarsi le simpatie e gli affari di un tempo.
È il momento di stare tutti insieme. E continuo a ripeterlo. Tra l’altro, questo è un dibattito che appassiona soprattutto alcuni politici. Non mi sembra che tra la maggior parte dei cittadini ci sia ora voglia di fare processi al passato".
#Draghi sulla fatica del #M5s e di molti italiani di accettare l'invio di armi all'#Ucraina: "Qual è il modo migliore per aiutare il popolo aggredito? Le sanzioni sono essenziali per indebolire l’aggressore, ma non riescono a fermare le truppe nel breve periodo.
Per farlo, bisogna aiutare direttamente gli ucraini, ed è quello che stiamo facendo. Non farlo equivarrebbe a dire loro: arrendetevi, accettate schiavitù e sottomissione — un messaggio contrario ai nostri valori europei di solidarietà. Invece vogliamo permettere agli ucraini di
difendersi. Il tema delle armi è serio e non lo sottovaluto: coinvolge scelte etiche personali. La decisione non può dunque essere presa con leggerezza, ma i termini sono quelli che ho appena descritto".
#Draghi: "Come vogliamo chiamare l’orrore di Bucha se non crimini di guerra? Ma capisco che termini come “genocidio” o “crimini di guerra” hanno un significato giuridico preciso. Ci sarà modo e tempo per verificare quali parole meglio si confacciano agli atti disumani
dell’esercito russo. Ciò detto, dobbiamo riconoscere che nei mesi scorsi, prima e durante l’invasione, l’intelligence americana aveva le informazioni che si sono rivelate più accurate". Così Draghi alla domanda se condivida i toni utilizzati da #Biden.
#Draghi: "#Putin? Nella telefonata gli ho detto che lo chiamavo per parlare di pace. Gli ho chiesto: “Quando vi vedete con Zelensky? Solo voi due potete sciogliere i nodi”. Mi ha risposto: “I tempi non sono maturi”. Ho insistito: “Decidete un cessate il fuoco”. Ancora “No: i
tempi non sono maturi”".
Dopodiché mi ha spiegato tutto sul pagamento del gas in rubli, che allora non era ancora stato introdotto. Ci siamo salutati con l’impegno di risentirci entro pochi giorni. Poi è arrivato l’orrore di Bucha".
#Draghi: "Comincio a pensare che abbiano ragione coloro che dicono: è inutile che gli parliate, si perde solo tempo. Io ho sempre difeso Macron e continuo a sostenere che come presidente di turno della Ue faccia bene a tentare ogni possibile strada di dialogo. Ma ho l'impressione
che l’orrore della guerra con le sue carneficine, con quello che hanno fatto ai bambini e alle donne, sia completamente indipendente dalle parole e dalle telefonate che si fanno".
#Draghi: "La proposta italiana di un tetto al prezzo del gas russo sta guadagnando consensi e sarà discussa al prossimo Consiglio europeo sulla base di un documento generale preparato dalla Commissione".
#Draghi:"Commissione UE e alleati sono convinti dell’efficacia delle #sanzioni.I russi lo ammettono quando dicono che non riescono a pagare le obbligazioni in scadenza perché una parte significativa delle loro riserve valutarie sono congelate. Stanno andando verso la bancarotta".
#Draghi: "Ci stiamo chiedendo se dobbiamo fare di più: l’Europa continua a finanziare la Russia acquistando petrolio e gas, tra l’altro ad un prezzo che non ha alcuna relazione con valori storici e costi di produzione. Imporre un tetto al prezzo del gas russo, come proposto
dall’Italia, è un modo per rafforzare le sanzioni e al tempo stesso minimizzare i costi per noi che le imponiamo. Non vogliamo più dipendere dal gas russo, perché la dipendenza economica non deve diventare sudditanza politica".
#Draghi: "Sono appena stato in Algeria dove Eni ha stretto un accordo per la fornitura di 9 miliardi di m³ di gas naturale in + — circa 1/3 di quanti ne importiamo dalla 🇷🇺. Seguiranno altri Paesi. La diversificazione è possibile e attuabile in tempi relativamente brevi
più brevi di quanto immaginassimo solo un mese fa".
#Draghi: "Abbiamo gas negli stoccaggi e avremo nuovo gas da altri fornitori. Se anche dovessero essere prese misure di contenimento, sarebbero miti. Stiamo parlando di una riduzione di 1-2 gradi delle temperature del riscaldamento e di variazioni analoghe per i condizionatori".
#Draghi sulla frase 'vogliamo la pace o il condizionatore acceso?': "Volevo mandare due messaggi che ritengo importanti. Il primo, simbolico: la pace vale dei sacrifici. Il secondo, più fattuale: il sacrificio, in questo caso, è contenuto, pari a qualche grado di temperatura
in più o in meno. La pace è il valore più importante, indipendentemente dal sacrificio, ma in questo caso il sacrificio è anche piccolo".
#Draghi alla domanda se il governo riuscirà ad abbassare il costo delle bollette: ""Abbiamo già speso 20 miliardi ed è nostra intenzione fare di più per proteggere imprese e cittadini, soprattutto i più vulnerabili. Il nostro obiettivo economico è preservare la crescita e
l'occupazione. Non siamo in recessione, ma c’è un rallentamento nei primi due trimestri di quest’anno. Molto dipenderà dall’andamento della guerra, ma proprio per questo la determinazione del governo è massima.
La ricerca di approvvigionamenti di gas e di altre fonti di energia oggi è come la campagna vaccinale l’anno scorso: saremo altrettanto determinati".
#Draghi: "Se col Covid siamo alla via d'uscita? Lo dicono i numeri. Le morti e le ospedalizzazioni si sono ridotte moltissimo, perché si è ridotta l’intensità dei sintomi. Allo stesso tempo, abbiamo riaperto le scuole, l’economia è ripartita, siamo tornati alla nostra socialità".
#Draghi:"Con questo virus è molto difficile fare previsioni, ma possiamo affermare con certezza che la campagna di vaccinazione è stata un grande successo: secondo un recente studio dell’Iss la campagna vaccinale, dal suo inizio a gennaio 2022, ha evitato circa 150 mila decessi".
#Draghi: "Nel 2021 abbiamo realizzato tutti gli obiettivi previsti dal Pnrr. Pochi giorni fa sono arrivati i primi 21 miliardi, che si aggiungono ai quasi 25 che abbiamo ricevuto l’anno scorso. C’è stata una visita della Commissione europea sugli obiettivi di questo semestre e le
sue conclusioni sono state positive".
#Draghi: "Ci sono alcune riforme che dobbiamo ancora realizzare: concorrenza, codice degli appalti, fisco e giustizia. Sul codice degli appalti, che è in commissione, mi pare che la strada sia spianata. (...) Le altre riforme sono in Parlamento e sono ancora fiducioso che
possano essere approvate tutte abbastanza rapidamente. Sulla giustizia c’è la promessa di non mettere la fiducia e vale ancora. Sulla concorrenza restano pochi nodi. Sul fisco, l’atmosfera con il centrodestra, nell’incontro che abbiamo avuto, mi è sembrata positiva".
#Draghi:"Il centrodestra voleva confermare il sostegno al governo e da parte del governo si voleva ribadire che c’è qualche margine di trattativa, anche se gli elementi caratterizzanti della riforma restano. Ovviamente qualsiasi modifica dovrà andare bene anche al centrosinistra"
#Draghi alla domanda se il governo reggerà su fisco e giustizia: "Sì, come ha dimostrato al Senato la scorsa settimana il voto sulla riforma della giustizia. Sono riforme necessarie e di buon senso".
#Draghi: "Il mio messaggio ai partiti è questo: non sentitevi in una gabbia, progettate il futuro con ottimismo e fiducia non con antagonismo e avversità. Guardate ai successi che avete ottenuto in una situazione molto difficile. Ci sono tutte le ragioni per essere fiduciosi.
Lo stesso incoraggiamento rivolgo anche a tutti gli italiani".
#Draghi sul rischio voto anticipato: "Il governo è a disposizione delle forze politiche per consolidare l’unità nazionale, per fare ciò che è bene per le famiglie e per le imprese. Non serve preoccuparsi. L’occhio del governo è fisso su quello che c’è da fare, su tutto quello che
può permettere a questa coalizione di raggiungere i suoi obiettivi".
#Draghi sulle voci di un suo possibile addio: "Non sono stanco e non ho alcuna intenzione del genere. Ho però l’intenzione di governare, affrontare le emergenze secondo il mandato che il presidente della Repubblica mi ha dato lo scorso febbraio. Questo è decisivo.
Non bisogna governare per il potere fine a sé stesso. Tra l’altro, chi lo fa perde potere. Bisogna governare per fare le cose che servono all’Italia".
#Draghi su #Meloni: "Un rapporto rispettoso, consapevole che in alcuni passaggi fondamentali l’opposizione si è schierata con il resto del Parlamento. Allo stesso tempo, sono anche consapevole delle diversità che ci sono e della franchezza che è necessaria sempre. La franchezza
fa parte del rispetto".
#Draghi: "Dove mi immagino il prossimo anno alla fine di questa esperienza? Non l’ho proprio immaginato, non è nel mio carattere.
Continuano però a proporle molti ruoli...
"Come ho già detto quel giorno in conferenza stampa? È escluso. E poi ho aggiunto: “Chiaro?”".
#Draghi alla domanda se alla #Bce era più facile trovare il pulsante che risolve il problema: "No, il pulsante nemmeno lì si trovava facilmente. Anche in quel caso la situazione era molto complessa, e le decisioni erano comunque di un collettivo. Qui i fronti sono però di una
varietà straordinaria e il numero delle sfide è maggiore. È tutto un altro lavoro, dove però l’esperienza che ho acquisito in passato aiuta tanto".
#Draghi: "Quando ho la possibilità di girare per l’Italia, e intendo continuare a farlo nei prossimi mesi, incontro tante persone che mi incoraggiano. Il rapporto con i cittadini è l’aspetto migliore di questo lavoro — è molto bello, confortante, affettuoso".
#Draghi: "All'inizio si diceva che ero distante. Non so, ora ho la sensazione di esserlo meno e io stesso ne ricavo gran conforto".
#Draghi: "Il momento più difficile di questi 15 mesi? L’inizio. La situazione alla fine di febbraio dello scorso anno era davvero preoccupante. Mi sosteneva la consapevolezza che se non fosse stato così non ci sarebbe stato di un governo di unità nazionale, guidato da
un primo ministro esterno alla politica. Ma questo posto è per una persona scelta dagli italiani. Bisognerebbe che i presidenti del Consiglio fossero tutti eletti. Queste sono situazioni d’emergenza, è bene essere consapevoli che sono situazioni particolari".
#Draghi: "Se mi piacerebbe essere eletto? No. È estraneo alla mia formazione e alla mia esperienza. Ho molto rispetto per chi si impegna in politica e spero che molti giovani scelgano di farlo alle prossime elezioni, alle quali intendo tuttavia partecipare come ho sempre
fatto: da semplice elettore".
Questi i passaggi più significativi della lunga intervista rilasciata da Mario #Draghi al Corriere della Sera, la prima ad un quotidiano da quando è a Palazzo Chigi. corriere.it/politica/22_ap…
Se avete apprezzato il thread - e più in generale se siete contenti del mio lavoro - vi invito a considerare l'idea di augurarmi buona Pasqua.
In che modo? Iscrivendovi al mio Blog, facendo in modo che possa continuare ad esistere. Grazie a tutti. steadyhq.com/it/dangelodari…

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Apr 17
Il ministro dell'agricoltura 🇩🇪 ha esortato ad armare l'#Ucraina per scongiurare il rischio di una crisi alimentare globale.
Cem Özdemir ha dichiarato: "Stiamo ricevendo notizie allarmanti dall'Ucraina, dove sembra che le truppe russe stiano distruggendo deliberatamente le 1/4
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Posso sbagliare, ma trovo che Giuseppe #Conte si sia reso responsabile di una caduta di stile.

L'avvocato ha pubblicato sui suoi social una foto di Federico Caffè, economista e accademico italiano, mentore di Mario #Draghi, scomparso misteriosamente nel nulla nel 1987. 1/16
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#Renzi: "In una delle ultime cene da premier incontrai #XiJinping. Gli chiesi: 'Presidente, quando pensi che la Cina arriverà alla democrazia come noi la conosciamo?'.
Lui mi rispose: 'Io non so se noi arriveremo mai alla democrazia per come voi la conoscete e per come noi 👇
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