Il fronte #Polisario, per l’#ONU legittimo rappresentante del popolo saharawi, denuncia trasferimenti da parte di #Israele di macchinari e attrezzature destinati alla costruzione di un aeroporto e alla sua difesa. 1/n #SaharaOccidentale#QatarGate#Moroccogate
L’aeroporto sorgerà nel territorio strappato ai saharawi con l’invasione da parte del #Marocco nel 1975 e mai più riconsegnato. Il piano ONU prevederebbe un referendum ma è stato sistematicamente boicottato da Rabat e dai suoi alleati. 2/n
Tra questi, il più potente sono gli #StatiUniti che, dovendo ridisegnare la mappa del Mediterraneo e del Maghreb a seconda delle nuove esigenze energetiche europee, hanno bisogno di ripagare e garantirsi la fedeltà del Marocco, alleato cruciale anche di #Turchia e #Qatar. 3/n
In questo schema rientrano le “nuove amicizie” imposte dalla Casa Bianca tra Turchia e Israele, e tra Marocco e Israele. La “pace” americana tra Rabat e Tel Aviv è detta “normalizzazione” e prevede una marea di interventi, tra cui proprio la costruzione di questo aeroporto. 4/n
L’aeroporto dovrà sorgere in una zona contesa che secondo le Nazioni Unite dovrebbe, o perlomeno potrebbe (dopo il referendum) essere riconsegnata ai saharawi e al loro Stato in esilio, la #RASD. 5/n
Questo a meno che, anche dietro la spinta delle mazzette del #QatarGate, la #UE non cambi la propria posizione ed effettivamente, negli ultimi mesi, diversi Stati - a cominciare dalla decisiva #Spagna - hanno fatto inversione a U sulla questione, aprendo al piano marocchino. 6/n
Il piano marocchino, naturalmente, esclude qualsiasi indipendenza per il popolo saharawi (che pure dall’#ONU è definito come popolo privato del proprio territorio) prevedendo un’annessione vera e propria, con una sorta di autonomia regionale per la ricchissima regione. 7/n
Giusto: a parte i saharawi che ci sono nati, cosa spinge tutti questi grandi attori mondiali in una landa desertica, secca e battuta dai venti, dove si sopravvive a malapena? Beh, il Marocco è là per i #fosfati. La più grande miniera al mondo del prezioso e raro minerale. 8/n
Mentre l’interesse degli Stati Uniti è rivolto, oltre al fatto di blandire e compiacere l’indispensabile alleato marocchino, ai giacimenti di #petrolio che stanno al largo delle coste saharawi. 9/n
Su questi i texani avevano già messo le mani in passato ma si erano poi ritirati proprio perché stavano lì in palese violazione del diritto internazionale. Se sotto l’onda delle mazzette marocchine a #Panzeri e altri la #UE cambierà posizione, l’occupazione diverrà legale. 10/10
Per capire i tempi del #Moroccogate e quali sono i Paesi coinvolti, dobbiamo ripercorrere le cronache degli ultimi mesi alla ricerca degli annunci con i quali i vari Stati facevano inattese retromarce sui dossier caldi come il #SaharaOccidentale. 1/n atalayar.com/en/content/ger…
La #Germania, ad esempio, è passata in pochi mesi dal non avere rapporti con il #Marocco all’accettazione di fondo nientemeno del piano di annessione di Rabat che contraddice decenni di politica comune della #UE sullo spinoso argomento. 2/n
Ovviamente è un lavoro un po’ lungo e non lo farò tutto in questo thread. La sola #Spagna, la cui posizione sulla ex-colonia è ovviamente cruciale, va studiata con una certa calma. 3/n
Secondo il giornalista #saharawi Rashid Lehbib, uno dei centri nevralgici delle trame del #Maroccogate in #Europa sarebbe stato l’ambasciata marocchina in #Polonia, nel tranquillo quartiere di Mokotów a Varsavia. 1/n
Poiché secondo tutte le evidenze si tratta di un progetto #NATO per rafforzare i due “alleati maggiori” #Qatar e #Marocco a discapito degli interessi della vecchia #UE, il cui fulcro Washington e Londra vogliono spostare a est, la cosa ha una sua logica. 2/n
Tra l’altro, la fedeltà totale della #Polonia ai progetti atlantici di “riallineamento geografico” di #Europa, #Maghreb e #Sahel dev’essere parsa una sorta di garanzia, agli 007 NATO, di poter operare in un contesto di maggiore impunità e minore controllo da parte “nostra”. 3/3
#Spagna Scenario da incubo per il leader #Sánchez. Gli ordini di scuderia #NATO sostenuti dalle mazzette del #Moroccogate#Qatargate gli impongono mosse pericolose e dalle conseguenze interconnesse. 1/n
Le mosse sono: il riconoscimento dell’indipendenza del #Kosovo secessionista dalla #Serbia e l’accettazione del piano del #Marocco per l’annessione unilaterale del #SaharaOccidentale, in sfregio a decenni di dettati #ONU e indirizzi #UE. 2/n
Le conseguenze saranno rendere furiosi i nazionalisti perché la secessione del Kosovo è un precedente pericolosissimo in relazione alle spinte separatiste presenti e vive nello Stato iberico, in primis #Catalogna e #PaeseBasco. 3/n
Nel fronte #Polisario, rappresentante del popolo #saharawi le cui terre sono invase e occupate dal #Marocco dal 1975, c’è uno scontro politico reso urgente dal fallimento delle scelte portate avanti sinora per sciogliere il nodo del ritorno alle proprie terre. 1/n
Molti ritengono l’attuale leadership troppo legata all’#Algeria, che ospita la maggioranza di questo popolo esule e il suo governo in esilio. Pesa l’inversione a U di molti Paesi #UE sul tema del #SaharaOccidentale, azione camaleontica sospinta dalle mazzette del #Moroccogate 2/n
e fin troppo chiaramente pianificata da #StatiUniti e #Israele per mettere le mani rispettivamente sul #petrolio e il #gas giacenti nel mare saharawi, in aree peraltro contese con la #Spagna e controllate di fatto dal #Marocco. 3/n
Erano mesi che andavo dicendo che gli #USA stavano facendo e/o coordinando attività di lobbyng in favore del #Marocco per sbloccare lo stallo del #SaharaOccidentale verso un’accettazione anche formale, da parte europea, dell’occupazione di quel territorio da parte di Rabat. 1/n
Molta di questa attività si è svolta alla luce del sole e i risultati si vedevano giorno per giorno, man mano che i vari Paesi cambiavano atteggiamento nei confronti della spinosa e quasi cinquantennale questione. Clamoroso il caso della #Spagna, sulla carta paladino dei 2/n
diritti del popolo #saharawi, che qualche mese fa, di botto e senza alcun dibattito, ha fatto inversione a U proprio nei giorni del summit #NATO di Madrid. In quei giorni, un inviato spagnolo in una sede internazionale fu così imbarazzato da non riuscire ad aprire bocca. 3/n
Vieppiù alla luce delle attuali tensioni e sconvolgimenti politico-economici, la situazione nei #Balcani occidentali (Serbia, Kosovo, Bosnia-Erzegovina) mi spaventa. L'equilibrio uscito da Dayon e poi dalla guerra alla Serbia per il Kosovo è una ragnatela fatta per rompersi. 1/n
La guerra in Ucraina e lo scontro globale su molte materie prime cambiano molto le carte e in peggio. La Serbia fa gola, la Germania ha bisogno di recuperare aree d'influenza, per la Croazia è un'occasione, la Bosnia-Erzegovina è un arzigogolo impossibile e il Kosovo divide. 2/n
Gli accordi di Dayton e lo status ibrido del Kosovo sembrano fatti apposta per costituire delle armi da usare al momento opportuno, avamposti di disordine ai margini di possibili sacche di espansione geopolitica. Viene da temere che sia il momento di un altro giro di ruota. 3/n