L'esercito russo lasciò #Bucha il 30 marzo. Il giorno dopo Anatoly #Fedoruk, sindaco della città, annunciò raggiante e sorridente che la città era stata liberata. Come poteva essere così felice con centinaia di cadaveri torturati e uccisi in giro?
1/8
Il primo aprile l'account ucraino KHERSON-KHARKIV mostra un video ripreso da una macchina in cui si vedono 7 o 8 cadaveri lungo via Yablonska. Il 3 aprile i cadaveri diventano 20 e vengono mostrate fosse comuni.
#Kiev sostenne che l'esercito russo avesse torturato e ucciso tra i 280 e i 410 civili. #Mosca respinse le accuse e chiese una riunione straordinaria del Consiglio di Sicurezza dell'#ONU. La Gran Bretagna mise il veto sulla richiesta russa.
Il 5 aprile il sito della #CNN scrive che i morti a causa dei bombardamenti erano troppi, quindi sono stati seppelliti in fosse comuni. Ma la città era controllata dai russi, quindi i bombardamenti non potevano che essere ucraini.
Il 5 aprile sul sito della #Reuters appare l'immagine di un cadavere con le mani legate dietro la schiena da un nastro bianco. Bianco come neve fresca. Eppure è stato esposto alle intemperie per qualche giorno (il terreno è bagnato e fangoso).
Il 7 aprile, #Fedoruk non ha ancora la lista dei nomi delle persone che sarebbero state uccise dai russi, né sa quando sarà disponibile. Si limita a dire che ci stanno lavorando “relevant international and Ukrainian authorities”
Le autopsie dimostrano che la maggior parte delle persone è stata uccisa da schegge metalliche di proiettili d'artiglieria calibro 122mm di produzione ex-sovietica (utilizzati dall'esercito ucraino durante l'occupazione russa della città).
I media occidentali non si sono posti domande e hanno diffuso le veline ucraine senza preoccuparsi di verificare alcunché. Così oggi ricorre il primo anniversario della liberazione di #Bucha, teatro dell'orribile massacro da parte dell'esercito russo. Mai veramente provato.
8/8
• • •
Missing some Tweet in this thread? You can try to
force a refresh
Da libro “Duty” di Robert M. Gates, ex direttore della #CIA ed ex Segretario alla Difesa degli #USA dal 2006 al 2011, nominato da #Bush jr. e successivamente confermato da #Obama.
Il libro è stato pubblicato il 14 gennaio 2014.
1/8
Ho condiviso con il presidente il mio pensiero secondo il quale gli #USA avevano pesantemente sottostimato l'umiliazione subita dalla #Russia nell'aver perso la guerra fredda la conseguente dissoluzione dell'#URSS
2/8
L'arroganza, dopo il collasso, degli ufficiali governativi, accademici, uomini d'affari, politici nel dire ai russi come dovevano condurre i loro affari interni e esteri ha portato ad un risentimento e ad un'amarezza profondi e duraturi.
▶️31/12/2019 #WHO viene informato di casi di polmonite dei quali non si conoscono le cause.
▶️11-12/01/2020 WHO riceve informazioni più dettagliate dalle autorità sanitarie cinesi
▶️12/01/2020 la Cina condivide la sequenza del virus
1/5
▶️12/01/2020 WHO etichetta temporaneamente il virus come 2019-nCoV.
▶️21-24/01/2020 Stéphane Bancel, CEO di #Moderna, in un'intervista alla CNBC dice che stanno lavorando ad un vaccino contro il #COVID19.
2/5
▶️21-24/01/2020 riferendosi alla stessa intervista, il CEO di #Moderna dice “penso che all'epoca non avesse un nome” 👉prima del 12/01/2020 👉prima che la #Cina condividesse con la WHO la sequenza del virus stesso.
#PolitiFact, ovvero #Open americano, provano a smontare l'intervista nella quale il CEO di #Moderna ha ammesso che stavano lavorando al vaccino anti #COVID19 quando ancora il #Covid_19 non esisteva.
Secondo i #Puente Boys americani, Stephane #Bancel si riferisce al fatto che #Moderna già da anni stava lavorando a vaccini contro i coronavirus [in collaborazione con #DARPA ndr] in particolare un vaccino mRNA contro il MERS-CoV documentato già a dicembre 2019
2/4
Ma la domanda e la risposta sono chiare
D: “You were working on a vaccine for covid at that point covid-19 didn't even really exist”
R: “I think there was no name at the time”
Si riferiscono al #SARSCoV2 non al MERS-Cov (che allora aveva un nome)
Qui invece uno studio del 2019 che evidenzia come nel 30% del campione analizzato di insetti destinati all'alimentazione umana siano stati riscontrati parassiti dannosi, in particolare per polmoni e intestino.