Una serie di Tweet per provare a fare chiarezza sulla Francia, l’Italia e le regole europee sui conti pubblici.
@LaStampa
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Perché non è quello il valore che conta ai fini del rispetto delle regole europee
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L’Italia lo rispetta, la Francia lo rispetta e quasi certamente tutti gli altri Paesi.
E allora dove sta il problema?
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Si tratta del deficit corretto al netto del ciclo economico e delle misure una tantum
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Dipende dalla qualità delle entrate e delle uscite: una spesa una tantum non ha lo stesso impatto di una spesa strutturale, che si ripete per più anni
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È fuorviante, perché - come dicevamo - al di sotto del 3% non è quello il valore da tenere in considerazione ai fini del rispetto delle regole Ue.
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Pur aumentando il suo deficit nominale (dal 2,6% del 2018 al 2,8% del 2019), la Francia ridurrà il deficit strutturale dello 0,3% del Pil.
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Dovrà contrattare 0,3% di flessibilità
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Per il 2019 l’Ue chiede una riduzione del deficit strutturale pari allo 0,6%. Il piano di Tra prevede una riduzione minima, pari soltanto allo 0,1%. Bruxelles potrebbe accettare, nonostante lo scarto di 0,5%, purché non si vada oltre
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Dunque dovrebbe approvare una manovra rispettando paletti più rigidi di quelli fissati da Tria.
Sicuri che convenga al governo fare come Macron?
@luigidimaio
(Fine)