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Sono a Londra in una splendida giornata di sole. Sto per andare ad un incontro di lavoro. Ho tempo e vado a piedi da Paddington passando per Hyde Park e poi verso Piccadilly. 1/n 
Guardo questa splendida città che resistette alle bombe dei nazisti e che costituisce uno dei pilastri della storia millenaria di questo continente. Ripenso alle tante idiozie sul fatto che sarebbero più le cose che ci dividono rispetto a quelle che ci uniscono. 2/n
Qui mi sento a casa, in Europa, con tutte le differenze che possono separarci, ma con il tanto che ci unisce e ci invita ad essere una cosa sola. 3/n
E penso alle miserie di chi sfrutta paure, problemi, difficoltà per separare, per distruggere, per far prevalere interessi di parte, con la scusa di difendere i dimenticati che di questo passo saranno quelli che più pagheranno la follia che stiamo vivendo. 4/n
Nelle cuffie Sting canta Englishman in New York. Siamo cittadini del mondo, orgogliosi delle nostre radici, ma felici di incontrarsi, di conoscere, di imparare, di insegnare. 5/n
Torniamo a sognare, non per dimenticare i problemi di chi fa fatica, ma per ritrovare quegli ideali che abbiamo coltivato e che egoismo, cecità e malafede ci stanno portando via. N/n
