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Quella di @gadlernertweet unica voce nel mainstream a far notare che i #notav valsusini hanno già vinto molte volte: su pressione della lotta, il megaprogetto iniziale, esorbitante e insensato, ha perso un pezzo dopo l'altro. Resta solo la volontà di scavare un buco a ogni costo. 
@gadlernertweet E già quel progetto era presentato come «low cost» rispetto a quello ancor più impattante ritirato nel 2006, dopo la vittoria #notav a Venaus, 08/12/2005. Oggi anche i fautori dell'opera dicono che quel progetto era sbagliato, ma omettono che fu ritirato grazie ai notav.
@gadlernertweet Se c'è una frase proibita e indicibile nell'Italia di oggi è: «I #notav avevano ragione». Non gli può essere concesso nulla, su nessun punto. Verrebbe giù tutto.
@gadlernertweet E infatti ogni taglio, modifica e ridimensionamento del progetto attuale è stato immancabilmente presentato come idea venuta *dall'alto*, dal governo, anche quando recepiva quello che i #notav avevano sempre detto.
@gadlernertweet Di tutte queste vittorie #notav, l'opinione pubblica non sa nulla, si schiera per tifoserie. Addirittura, i detrattori della lotta continuano a tirare in ballo il «corridoio Lisbona-Kiev», che non è più nei progetti dal 2011 e non era nemmeno un percorso tutto AV ferroviaria.
@gadlernertweet Della «Torino-Lione» ormai resta solo l'idea di un tunnel da Susa a St.Jean-de-Maurienne. Che va fatto in dispregio di ogni razionalità, perché è la fetta più grossa della torta e va mangiata, e per una questione di ragion di stato.
@gadlernertweet Che si debba fare il tunnel per ragion di stato è stato più volte ammesso, anche da cariche istituzionali, in vari momenti di sincerità. Lo ha fatto, ad esempio un PM anti-#notav, Marcello Maddalena, in un'arringa di fine 2015.
