Il signore qui sotto si chiama Oleg Sokolov ed è al centro di una delle vicende più folli e drammatiche che abbia sentito circolare di recente in Russia. Sokolov ha 63 anni, insegna all'università a San Pietroburgo, è probabilmente il massimo esperto di storia napoleonica (1/n) 
del paese, ed è fra i fondatori della ricostruzione storico-militare in Russia. Tutte queste cosette gli hanno permesso di conquistare negli ultimi anni un certo numero riconoscimenti, compresa la Legione d'Onore, e popolarità anche al di fuori dei circoli accademici (2/n)
Stamattina un tassista ha notato il nostro Oleg cadere mezzo ubriaco nelle acque fredde della Mojka, un bel canale che attraversa la città. Oleg cercava di liberarsi di uno zaino. Nello zaino la polizia ha trovato una pistola di piccolo calibro e due braccia umane (3/n)
Dopo avere portato Oleg all'ospedale in stato di ipotermia, gli agenti hanno deciso di perquisire l'appartamento in cui l'uomo vive. Lì hanno trovato, in ordine sparso: una sega; il busto di una donna; e il capo separato dal resto del corpo. Prima si è detto che i resti (4/n)
fossero di una parente. A qualche ora di distanza si è capito che erano quelli di una ragazza di 24 anni, una certa Anastasia Eshchenko, che si è laureata a San Pietroburgo, ha lavorato come assistente di Sokolov e ha diviso con lui per alcuni mesi quell'appartamento (5/n)
Non è chiaro per quale motivo Sokolov abbia ucciso la giovane Eshchenko. Ma a casa avrebbe lasciato un testamento e una lettera nella quale annunciava, peraltro, le modalità del suo suicidio. Alla fortezza di Pietro e Paolo. Davanti ai turisti. Vestito da Napoleone (6/6)
