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La cosa interessante e meno trattata dai giornali sul caso Lega-Russia è che nessuno ancora sa chi fossero i "russi" al tavolo con Savoini. La mia impressione è che neppure Savoini avesse le idee chiare sugli interlocutori. Il che non lo giustifica, ma aiuta a capire il caso 1/n
I "russi" sono descritti a seconda delle circostanze come rappresentanti di una società petrolifera o come emissari del Cremlino. Dato che nessuno li ha identificati, è difficile stabilire a che titolo parlassero. A dire il vero è difficile stabilire anche che fossero russi 2/n
Ma continua a suonarmi strano il fatto che i rappresentanti di una società petrolifera o gli "emissari del Cremlino" vogliano affrontare una trattativa del genere nella hall dell'hotel Metropol. Al Metropol ci si va per due motivi: per essere visti o per vedere chi c'è 3/n
Tutto questo Savoini non poteva saperlo. Savoini non parla russo, non conosce Mosca, le sue mosse in quei due giorni in città sono state dilettantesche: prima del famoso incontro al Metropol, @MartaAllevato di @Agenzia_Italia lo ha fotografato davanti al Bolshoi con Dugin 4/n
Ancora una volta: non è il genere di incontro che dovresti avere in un luogo pubblico - in un luogo pubblico del genere per giunta - se progetti di portare in Italia rubli e petrolio per cambiare il corso della politica europea. Ma Savoini non è un caso isolato nella Lega 5/n
Al primo viaggio a Mosca, pochi anni fa, Salvini in persona rischiò l'arresto sulla Piazza Rossa per avere esposto un manifesto (anche allora era stata @MartaAllevato di @Agenzia_Italia a tirare fuori la cosa). Insomma, i tentativi leghisti a Mosca sono sempre stati goffi 6/s
Savoini del Metropol e di tutto il resto poteva non sapere. Ma i suoi interlocutori certamente sapevano dove si trovavano. Sia che lavorassero per una società petrolifera. Sia che fossero "emissari del Cremlino". Sia che si occupassero di tutto un altro genere di affari 7/n
A Mosca Savoini sarà stato di sicuro nel radar dei servizi di sicurezza. Ci sono misure standard per gli ospiti di un certo tipo, come i politici. Per questo motivo alcuni colleghi bravi a Mosca dubitano possa essere stato vittima di una messa in scena di servizi stranieri 8/n
"I russi non lo avrebbero permesso", mi hanno detto. Resta il fatto che i servizi russi, a cento metri dalla Lubyanka, hanno probabilmente osservato un politico italiano discutere di affari particolari nella hall del Metropol - discussione registrata e finita poi al Politico 9/n
Come sia finita al Politico è un altro tema interessante, protetto dal segreto professionale. Non è mai simpatica la sensazione che la stampa sia usata come cassetta delle lettere da certi apparati, ma anche questo fa parte del gioco, in Russia come negli Stati Uniti 10/n
Al Cremlino il caso Savoini arriverà a malapena. Hanno crisi più importanti di cui occuparsi. Ma i russi potrebbero essere interessati a un aspetto particolare: chi ha registrato e passato alla stampa l'incontro di un politico italiano avvenuto nel nostro salotto di casa? 11/n
Sempre che non siano stati gli stessi russi a permettere che ciò avvenisse. Sia come sia, non hanno certo mostrato molto riguardo per il loro ospite: hanno permesso che si compromettesse alla luce del sole senza muovere un dito. E lui non ha fatto nulla per evitarlo. Anzi. n/n
