Allora, ricominciamo. Avete un dizionario? Preso il caffè? Siete seduti comodi? Potete concentrarvi? Questo è l’articolo 5 della Legge Moavero (L. 234/2012). Manca il terzo comma, che vi cercate per esercizio. Siete pronti? Cominciamo? 1/ 
L’articolo è rubricato “CONSULTAZIONE delle Camere su accordi in materia monetaria e finanziaria”. La riforma del MES ricade fra questi accordi? Sì. 2/
“Consultazione” significa che le Camere devono esprimersi, cioè che è previsto un loro atto di indirizzo, la votazione di un documento. Questo promuove due domande: QUANDO, e su iniziativa di CHI? Il Parlamento non è il Bar Sport: queste due domande contano! 3/
QUANDO? “Tempestivamente” in fase di “iniziativa volta alla conclusione di accordi”. Quindi non quando gli accordi sono stati CONCLUSI MA NON FIRMATI (come pare fosse la situazione a giugno), bensì PRIMA e in ogni caso per tempo (tempestivamente). Chiaro fin qui? 4/
In pratica: la riforma del MES viene annunciata nell’editto di Meseberg del giugno 2018 e viene messa all’OdG dell’Eurogroup working group il 19 novembre 2018. Quindi il Governo doveva fare una comunicazione SPECIFICA alle Camere a fine novembre. L’ha fatta? No. Perché? Spread!5/
SU INIZIATIVA DI CHI? Devono essere le Camere a convocare? NO! La legge dice “Il Governo informa”. Non aggiunge “su richiesta degli organi parlamentari competenti”. È il Governo che, se non ha nulla da nascondere, si muove! Altro che secretare documenti (segreto di Pulcinella)!6/
È una visita di cortesia? NO! Il Governo viene a chiedere e ricevere un mandato negoziale in una fase preliminare. Dire che il Parlamento si esprimerà dopo la firma, con la ratifica, è da ignoranti cialtroni fascisti. La legge dice che il Parlamento va coinvolto dall’inizio! 7/
Una simile consultazione è prevista solo in Italia? NO! Tutti gli ordinamenti dei paesi che ci vengono portati a modello perché i cittadini non buttano le carte in terra la prevedono. La centralità del Parlamento in Italia è la frase di un dandy, in Europa è prassi 8/
“Ma l’atto di indirizzo c’è stato a giugno 2019!” APPUNTO! Il ministro ci ha detto che a giugno gli accordi erano stati conclusi. Quindi la legge non è stata rispettata: il Parlamento andava informato prima (novembre 2018). 9/
Chiaro il contesto? Ripeto: chi dice che “comunque il Parlamento interverrà in ratifica” vi prende in giro, calcia la palla in tribuna per nascondervi il gigantesco vulnus alla sovranità che vi appartiene secondo la Costituzione. Chiaro, no? /n
