Parole, quelle di Passalacqua, rivolte a una struttura composta da donne, uomini e medici straordinari, ossia "il Gelso", un hospice in cui i malati terminali possono trovar sollievo dalle proprie sofferenze.
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Compresi i 400.000 adulti e i 35.000 bambini che, ogni anno, devono ricorrere alle cosiddette "cure palliative".
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Ad ogni modo, di "tristissimo", in questa vicenda, c'è ben altro.
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La cosa tristissima è la totale perdita di empatia, la totale incapacità di sapersi spogliare dei propri panni e di mettersi in quelli altrui. Di vivere il dolore altrui, di capirlo, di rispettarlo.
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Davvero vogliamo rassegnarci a queste persone?
Davvero vogliamo consegnare il Paese e domani la mia Regione a questa gente?