Thread by @f_chinellato

Quando sento dire che la didattica on line può mettere una pezza a queste settimane senza scuola penso che sì, è vero.

Per molti ma non per tutti

Fare didattica a distanza può comprendere il fare videoconferenze, caricare video, audio, file con contenuti. A volte un insieme di tutto questo.

Un buona percentuale di studenti possono ottenere tutto questo facilmente. Ma non tutti.

Quelli che non possono sono quelli che hanno un solo pc o un solo tablet che devono condividere con genitori e fratelli che studiano o lavorano. Sono quelli con una connessione limitata. Sono quelli i cui genitori, magari, non sono così capaci di utilizzare internet

Ci sono poi i ragazzi in difficoltà, quelli che hanno bisogno di sostegno (che in questi giorni non hanno) e che i genitori non sono in grado di dare, perché per il sostegno servono professionisti.

Ci sono quelli che riescono tranquillamente a fare compiti e seguire le consegne da soli o aiutati dai genitori, e ci sono quelli che non ci riescono e che dai genitori possono avere aiuto limitato

La didattica a distanza serve. Aiuta. Ma in questo momento rischia di aiutare chi ha meno problemi, chi ha mezzi ed è fortunato ad avere il giusto supporto a casa.

Rischia di lasciare indietro, invece, chi avrebbe più bisogno di essere aiutato.

Quindi scuola può continuare abbastanza bene per una grande maggioranza di studenti. Ma le percentuali non ci devono consolare, perché tra quelli che fanno più fatica ci sono i ragazzi e i bambini che hanno più bisogno della scuola.

Forse sarà il caso di rifletterci, una volta finita l'emergenza, perché durante una crisi spesso i "forti" ce la fanno da soli, ma è dal numero di "deboli" aiutati che si misura la forza di una comunità.