Direte: con quello che è accaduto in Lombardia con il #covid19, Fontana avrà almeno rafforzato la medicina territoriale per gestire il carico derivante da riapertura scolastica e stagione invernale. Macché.
Vi spiego cosa succede se cercate un medico di base a Bergamo.
Primo step: scambio di email con l'ATS perché qualunque medico scelgo è full. Trovato il medico, seguono 3 giorni di telefonate a vuoto alla segretaria del medico (il cui telefono squilla senza sosta), che però mi dice non esserci posti per visite. Attendo di essere ricontattato.
Finalmente vengo richiamato dal medico, che però vuole visitarmi via telefono perché, mi spiega, con gli appuntamenti è full. A questo punto ci sono io, che sento negato il mio diritto alla salute, contro il mio medico, esasperato per un carico di lavoro insostenibile. Che si fa?
È finita che ho legittimamente insistito e lui, con una mano sul cuore, mi ha visitato il giorno seguente alle 21:10. Alle 21:35 mi ha liquidato dicendo che aveva una montagna di lavoro da fare "in giornata" e non poteva fare di più. Gentilissimo e scrupoloso, ma esausto.
Quali le ricadute di questa situazione? Pazienti con meno tutele, medicina di base meno scrupolosa e puntuale, maggior carico per gli ospedali dove la gente arriva quando il quadro si è fatto complicato. Ovviamente, in emergenza COVID, questo significa giocare con il fuoco.
Dicono sia colpa del numero chiuso alla specializzazione, ma io vedo anche una scelta di campo: indebolire la medicina di base indebolisce l'interfaccia tra paziente-cliente e sanità-mercato, a beneficio della sanità privata convenzionata e detrimento delle finanze pubbliche.
Il medico di base non è solo un filtro, è prevenzione. Intervenire tempestivamente oggi all'origine dei problemi, delle cattive abitudini alimentari, dei segnali che il corpo manda, significa benessere per le persone e RISPARMI ECONOMICO per il SSN domani.
Non basta invocare più risorse per il SSN, occorre esigere che i soldi siano impiegati dove servono di più: per la qualità del servizio e per la tutela di chi lavora. La ricerca del medico di base mi ha terrorizzato, mi sono sentito senza paracadute, senza tutela.
Mi chiedo: cosa altro deve succedere? A Bergamo sono morte tra le 6000 e le 8000 persone e continuiamo a mangiare la stessa merda senza colpo ferire. Cosa aspettiamo a tagliare la testa a Fontana e alla sua banda? Se non ora che in gioco sono le nostre stesse vite, quando?
Se tagli sui medici di base aumenti la spesa dei PS, dove la medicina d'urgenza è il ramo ospedaliero più oneroso, infatti rifuggito dai privati e anello debole nella pandemia. Tagli i medici di base, congestioni i PS, insinui che la sanità costa troppo, smantelli: capito com'è?
Cosa pensa la #Lega l'ha detto Giorgetti: via i medici di base, si lasci che il paziente-cliente faccia auto-diagnosi e compri le prestazioni sanitarie che desidera sul mercato. Questo accresce la spesa pubblica ma riempe le tasche dei privati. Chiaro?
Ricapitolo: ti rivolgi al medico di base, ma è full. Tamponi dalla guardia medica, o vai al PS, che però è congestionato e ti prende in carico (di fatto) solo se la cosa è seria. Sennò ti rimanda al medico di base, che però è full. Alla fine, se puoi, vai privatamente, sennò 👋🏻.
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Dal #PianoColao: "Per gli ospedali pubblici, creazione di un fondo per investitori istituzionali per ristrutturazione degli edifici, da concedere poi in affitto alle strutture sanitarie". Non è "solo" privatizzare, è finanziarizzazione. Spiego cosa significa. #thread#COVID19
Si crea il fondo, l'azienda ospedaliera alloca l'ospedale, investitori finanziari allocano capitale. L'azienda ospedaliera non è più proprietaria degli edifici, che sono di proprietà del fondo. In cambio ha una quota del fondo e partecipa ai dividendi insieme agli investitori.
I dividendi (sulla base di un rendimento tra 3 e 5% IRR) provengono dalla valorizzazione (che rivaluta l'immobile via ristrutturazione) e dall'affitto dello stesso. A chi? All'azienda ospedaliera, che ha una struttura rimodernata ma non ne è più proprietaria.
Al mio piano 3/4 degli attuali residenti hanno il #Coronavirus. 2 persone sono state portate via stanotte per l'aggravarsi delle condizioni, una è in recupero. Agli altri piani non so come stanno, purtroppo non c'è molta comunicazione, ma siamo tutti e tutte sulla stessa barca.
In vero, alcune persone sono più a rischio, perché il Coronavirus lo pagano in primis le persone più fragili. I 2 alloggi in parte ospitano una comunità di disabili: sono tutte ammalate, chi ci lavora è seriamente esposto e, per una misera paga da educatore, non può sottrarsi.
Un'altra porta è occupata da una copia, la mamma di lui si è ammalata e, stante le attuali condizioni di collasso del SSN, l'hanno accolta in casa con evidenti rischi sanitari per loro. Non era in grado di auto-curarsj e non era abbastanza grave da essere ricoverata.
Nelle scienze sociali è in corso la gara a chi arriverà per primo alla pubblicazione di papers scientifici su #Covid19. Non solo sono state lanciate calls for papers, ma almeno in una caso circola già una special issues su tema. Qui spiego perché è un problema. #thread
#Covid19 è comparso da circa 5 mesi, è possibile che vi siano già risultati di ricerche meritevoli di pubblicazione? Anche in caso di papers teorici (che mi paiono comunque opportunistici), è plausibile la produzione teorica su un fenomeno ancora largamente sconosciuto?
Introiettiamo il sistema orientato alla performatività cui siamo costretti da accademici tanto da alimentarlo noi stessi. Arrivare prima, farsi autore di riferimento, incassare citazioni, aumentare il proprio impatto. Siamo mezzo del dispositivo neoliberale che ci schiaccia.
Mia sorella vive a Mozzo. È una educatrice al momento a casa con stipendio congelato. È sola, essendo la compagna in quarantena perché il papà ha contratto #COVIDー19. Ogni mattina usciva a correre all'alba, sempre sola, per non dare noia a nessuno. #thread
Per lei, come per tante persone, non si tratta solo di tenersi in forma, ma è un modo per scaricare e rafforzare il versante psicologico. Da venerdì però ha rinunciato e non esce per via del clima di delazione e intimidazione creato nel piccolo comune da un gruppo di residenti.
Non solo è stata insultata dalle finestre, ma su noto gruppo FB di residenti sono comparse, oltre al solito repertorio di insulti, anche segnalazioni mirate, con sua descrizione fisica puntuale. Tra le varie, l'ha spaventata la minaccia di aggressioni con lo spray al peperoncino.
Il Tocilizumab sta dando incoraggianti risultati nel trattamento delle forme infiammatorie più gravi associate a #Covid_19. Pare anche che la Roch ne stia dando accesso non onoreso al SSN. Fatto positivo, indubbiamente, ma che merita un ragionamento che faccio di seguito. #thread
Invito alla lettura di "The Entrepreneurial State: debunking public vs. private sector myths", dove Mariana Mazzuccato evidenzia magistralmente il sostanziale apporto pubblico ai processi innovativi che fanno la fortuna del settore farmaceutico.
L'autrice osserva come i costi elevati di R&D scoraggino le aziende da investire in ricerca, preferendo esse ricorrere alla ricerca di Stato in dirittura d'arrivo, apportare modifiche marginali alla composizione dei farmaci, per brevettare dunque il frutto dello sforzo pubblico.
Da qui una ricostruzione circa lo sviluppo incontrollato del focolaio #COVID19 in bassa Val Seriana e le responsabilità/sottovalutazioni che hanno impedito misure adeguate per Alzano e Nembro. Se volete aiutarmi vi chiedo di riportare solo fonti e testimonianze dirette. #Thread
Lo spot #bergamoisrunning di #Confindustria#Bergamo circolante dal 27 febbraio diffonde l'idea che "misleading sensaption of higher infection rates" sia da imputare a uno screening troppo scrupoloso, mentre per le aziende è "business as usual". #FakeNews?
Il Sindaco Bertocchi della #Lega, a inizio marzo, già conscio dell'emergenza, si prodigava per scongiurare la #zonarossa per il bene delle imprese: speriamo chi vive a Alzano se ne ricordi alle elezioni e non voti più il partito delle imprese. #COVID2019 giornaledibrescia.it/italia-ed-este…