Qualche giorno fa ho postato un thread per descrivere il lavoro di un team di ricercatori tedeschi che mostrano come, in Germania, la riapertura delle scuole abbia diminuito leggermente i contagi. Qualcuno ha giustamente obiettato: l'Italia non è la Germania.
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In effetti, la Germania ha mostrato di essere molto più efficiente in ogni aspetto della lotta al virus, dalla messa in sicurezza delle scuole alla riorganizzazione dei trasporti, dal tracciamento dei contatti dei casi rivelati al trattamento dei malati in isolamento.
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Salvatore Lattanzio (@salva_lat PhD candidate in Economics a Cambridge) è andato oltre e ha svolto sull'Italia un'analisi simile a quella tedesca, giungendo a conclusioni diverse: da noi le regioni che hanno riaperto prima le scuole sono più avanti nella curva dei contagi.
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Nell'analisi empirica, descritta in un bel pezzo su @lavoceinfo, @salva_lat analizza la differenza nei contagi tra le regioni che hanno riaperto la scuola il 14/9 (gruppo trattato) e quelle che hanno riaperto il 24/9 (gruppo di controllo)...
... a parità di una serie di caratteristiche regionali che non variano nel tempo. La figura mostra la differenza. Copio e incollo dal pezzo (che per una volta è in italiano):
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"Ogni punto rosso nel grafico coincide con la differenza nel numero di nuovi positivi giornalieri per 100 mila abitanti nelle regioni che hanno aperto prima rispetto a quelle che hanno aperto dopo, mentre le barre blu verticali rappresentano l’incertezza intorno alle stime".
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Prima della riapertura e nei 25 giorni successivi, le regioni appartenenti ai due gruppi non mostravano differenze statisticamente significative. Nell'ultima settimana si è verificato un cambiamento e la pendenza della curva è aumentata significativamente.
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La situazione italiana potrebbe essere diversa da quella tedesca per varie ragioni. In Germania le scuole hanno riaperto tra il 3 agosto e il 14 settembre, in una fase di trasmissione più contenuta del virus.
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Lo studio tedesco (raccontato sotto) analizza un periodo più breve. Inoltre, la Germania potrebbe aver gestito meglio la distribuzione del carico della riapertura sui trasporti pubblici e i protocolli di accoglienza nelle strutture scolastiche...
L'analisi empirica di @salva_lat suggerisce che la riapertura della scuola debba essere accompagnata da un insieme di misure più ampio e complesso, che tenga conto della necessità di evitare l'assembramento degli studenti oltre il perimetro delle strutture scolastiche...
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... , a partire dai mezzi di trasporto, e di tracciare e isolare tempestivamente i contatti dei casi positivi individuati a scuola e nelle reti sociali degli studenti.
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La chiusura delle scuole ha un costo altissimo che gli studenti sono destinati a pagare nell'intero corso della propria vita, come proverò a spiegare in un thread domani.
Prima di chiudere la scuola bisogna valutare ogni intervento alternativo possibile, come...
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.. il potenziamento dei mezzi pubblici, lo scaglionamento degli orari, la chiusura di attività alternative (meno controllabili e meno rilevanti per lo sviluppo del paese nel lungo periodo), il potenziamento della capacità di testing e tracing, il rispetto delle regole.
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Post scriptum: il thread si trova come sempre srotolato qui facebook.com/fabio.sabatini
Grazie per la pazienza.
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Cosa sarà mai perdere qualche giorno, settimana o mese di scuola, di fronte all'enormità della pandemia? Nel dubbio, non è meglio chiudere?
Ogni chiusura ha un costo altissimo che gli studenti pagheranno nel corso intero della loro vita.
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In generale, prima di chiudere le scuole bisognerebbe valutare ogni possibile intervento alternativo. Adesso che la situazione sembra già fuori controllo, è grave che non sia stato fatto tutto il possibile per salvare la scuola.
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In questi quattro mesi di "liberi tutti" si è scelto di salvare attività scarsamente controllabili e a basso valore aggiunto, che danno un contributo risibile allo sviluppo del paese, mettendoci nella condizione di discutere, nuovamente, di scuole chiuse.
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Hey #EconTwitter, free access to webinars worldwide is one of the few bright sides of the pandemic. I am glad to share a weekly newsletter I started for my Ph.D. students about the seminars being held on Zoom every week.
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If you would like to be in the loop, drop me an email at fabio.sabatini@uniroma1.it. I plan to send one email per week, usually on Monday.
I will also share the announcements in a weekly (very long) thread on Tw and Fb.
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Monday, October 19
3.30 UTC (17.30 Rome): Augustine Denteh (Tulane), "The Effect of SNAP on Obesity in the Presence of Endogenous Misreporting".
Host: Virtual Seminar on the Economics of Risky Health Behaviors.
Chiudere le scuole è utile a contrastare la diffusione della #COVID19, adesso che abbiamo imparato le misure essenziali per contenere il contagio?
Ancora non possiamo saperlo con certezza, ma le prime evidenze empiriche suggeriscono di NO.
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In un lavoro appena pubblicato nella collana dei discussion papers @iza_bonn, non ancora sottoposto a peer review, @IngoIsphording, Marc Lipfert e @NPestel83 hanno stimato l'effetto della riapertura delle scuole in Germania.
Gli autori hanno approfittato del fatto che i lander iniziano l'anno scolastico in date diverse per stimare l'impatto della riapertura sulla diffusione della #COVID19, a parità di spostamenti misurati tramite la geolocalizzazione degli smartphone e i Google Mobility Data.
No. Sono morte decine di migliaia di persone e ci siamo ancora dentro.
Andrà meglio?
Non lo sappiamo. Dipende.
Lo scenario peggiore è sempre preoccupante (si vedano le aree in rosso), ma possiamo evitarlo.
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Il team di ricercatori sulle malattie infettive dell'Imperial College di Londra, @MRC_Outbreak, ha diffuso ieri le sue stime sull'evoluzione dell'epidemia in Italia dopo il rilassamento del #lockdown: bit.ly/3c8gcsM.
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Anzitutto, il lavoro stima la relazione tra la variazione della mobilità (indicatore dell'attuazione delle restrizioni, misurato mediante i Google Mobility Data: tiny.cc/vpmfoz) e quella del tasso di riproduzione dell'infezione (l'ormai famoso R).
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"I parchi aperti sono una concessione che ci viene fatta dal presidente del consiglio. Ma dobbiamo meritarcela davvero" (la sindaca di Roma).
"Noi abbiamo fatto al meglio la nostra parte, da lunedì tocca davvero a voi" (il commissario straordinario per l'emergenza).
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Due perle di comunicazione nel giorno in cui il governo ci stordisce con la storia dei "congiunti". Molti l'hanno vista come un segno di autoritarismo: lo Stato etico che stabilisce *chi* è davvero importante per noi, anziché spiegarci *come* dobbiamo incontrare chi ci pare.
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Ma è (anche) l'ennesimo segno di una comunicazione istituzionale sistematicamente orientata a scaricare la responsabilità della crisi lontano dal governo.
Non sappiamo che pesci pigliare, perciò vedetevela voi.
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