Sui #sondaggi, sulle #pesature e sulle #ElezioniAmericane (mini-thread): da quando il tasso di risposta ai sondaggi è diventato risibile, la bontà di un sondaggio è fondamentalmente funzione della bontà dei sistemi di pesatura che adotta. Punto. Facciamo un esempio su USA (1/n)
Assumiamo che il tasso di risposta a un sondaggio sia uguale tra repubblicani e democratici, o che (stessa cosa) la probabilità di risposta ad un sondaggio se si è repubblicano vs. democratico sia nota con ragionevole certezza (assunzione non banale - ma diamola per buona) (2/n)
Ora tutto il dibattito su "i sondaggi sbagliano perché non considerano gli #shyvoters" (ovvero chi vota #Trump ma per effetto della spirale del silenzio non lo dice) è fallace nella misura in cui c'è una terza variabile (o un insieme di variabili) che predicono il voto bene (3/n)
Ad esempio: se io so (da precedenti analisi) che al 90% tutti gli elettori con terza media votano Trump, allora tutti quelli che hanno terza media e NON mi dicono per chi votano nel sondaggio, grazie alla pesatura cmq li riesco per istruzione ad "assegnare" a Trump ecc. (4/n)
Ovviamente poi devo anche cercare di capire se chi non mi ha detto per chi votare (ma che io inferisco votare Trump) vada poi effettivamente a votare. Ma questo potrebbe essere oggetto di una ulteriore pesatura. E così via (5/n)
L'esempio dell'istruzione di cui sopra è fatto di proposito. Secondo alcuni, una delle ragione per cui alcuni sondaggi statali andarono assai male nel 2016 è che non avevano pesato per l'istruzione, che invece si è rivelata una determinante importante per il voto a Trump (6/n)
Chi sostiene che nel 2020 per i sondaggi andrà meglio che nel 2016 deriva la sua aspettativa dal fatto che i sistemi di pesatura hanno "appreso" dal 2016 quello che avevano lasciato fuori, e quindi oggi (domani) saranno ben più precisi (7/n)
La cosa è vera, ma "se e solo se" non ci sono stati nel frattempo altri "mutamenti" non banali nei fattori che influenzano il voto individuale. Ad esempio, alcuni sondaggi tendono a produrre risultati "sensibilmente" diversi dagli altri. Prendiamo un esempio anche qua (8/n)
Il @trafalgar_group da avanti #Trump su #Biden in molti più stati di quello che fa la concorrenza. E se prendessimo per buoni i suoi risultati, domani ci sarebbe una grossa sorpresa. Come mai? (9/n)
Tra le altre ragioni dietro a questo risultato, c'è il fatto che nel loro sistema di pesatura si "scommette" in modo molto maggiore degli altri istituti sul successo (relativo) di Trump tra le minoranze (afro-americana e ispanica) in netto contrasto con il 2016 (10/n)
Il punto è che i sistemi di pesatura sono tarati su quello che è accaduto nel passato. Pertanto le "novità" per costruzione non le considerano (o quasi). Ma se queste novità ci sono e sono rilevanti, tutto va molto peggio. Succederà o no? Lo sapremo domani (11/n)
Quello che tuttavia è importante capire è che dietro ai dati di un sondaggio ci sono sempre molte assunzioni. Alcune più ragionevoli di altre. O semplicemente, in qualche caso, "più fortunate" di altre. Perché come al solito, se torturi i dati, loro confessano. Sempre. (n/n).
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My article "The spatial determinants of the prevalence of antielite rhetoric across parties" on print @WEPsocial. Under which conditions a party should decide to invest strategically in #populist rhetoric? It's the ideology stupid! Why that? Mini thread tandfonline.com/doi/full/10.10…
The intuition is straightforward: when parties are close to one another, praising one’s own policy position or criticizing that of the other party is tantamount to praising the other’s position and criticizing one’s own because the two positions are so similar.
Moreover, ideological convergence reduces voters’ ability to distinguish among parties. Thus, a higher degree of ideological party similarity incentivizes parties to find a non-policy way to differentiate themselves in the eyes of the electorate.
Mio modesto parere su #Crisidigoverno (thread): 1) #Salvini ha chiamato la crisi quando era razionale per lui farla, aspettandosi una coincidenza di interessi con #Zingaretti per elezioni a breve (maggiore controllo sul #PD e sorpasso su #M5S)
La mossa di #Renzi ha sparigliato le carte forzando Zingaretti in un angolo ad ingoiare il rospo (con un po’ di salsa agro dolce del “governo politico”) e allo stesso modo mettendo in crisi la strategia di Salvini, che però ha una opzione b) sul tavolo. Ovvero...
Ovvero: non votare la sfiducia al governo #Conte in cui fino a prova contraria ancora lui siede e il giorno dopo votare la riduzione dei parlamentari per andare al voto “subito dopo” (dove il “subito dopo” potrebbe anche essere tra 6-9 mesi “subito dopo” l’ok finale su riforma)
Lungo thread su #fakenews e politica. Preambolo: le fake news ci sono sempre state (si chiamavano propaganda) ma con l'avvento dei social si sono moltiplicate per via decentrata. Le persone le leggono? Spesso sì. Sono un problema? Generalmente è meglio non averle che averle. Ma..
..la vera questione su cui si dibatte in politica è: le #fakenews sono in grado di influenzare il voto fino a spingere l'elettore A che sarebbe pronto a votare X (pre fakenews) a votare per non X (post fakenews)? E attraverso ciò, sono quindi in grado di influenzare una elezione?
Ci sono ragioni teoriche per essere cauti a riguardo. Primo: la teoria sul comportamento elettorale sottolinea fattori strutturali del voto stesso (sociali, culturali, ideologici di prossimità ad un partito) non così facilmente modificabili