Bucci nota che le regioni sono su una retta, ma ciò è prevedibile: il setting scuola è più o meno lo stesso (regole, tipo di attività, ambienti, capienza), l'epidemia diffusa in tutta Italia!
Ma che retta è?
Ciò che conta è quale retta!
È la pendenza, più o meno grande, che ci dà indicazioni di quanto è rilevante e incida il numero di casi nella #Scuola
Bucci di questo non parla: Dal fitting che vedete i casi sono 18,4% e sono molto di più di quanto ci si aspetti di trovare!
È più di quanto ci si aspetti per due motivi:
1) la pop. scolastica di ICiclo+IICiclo è stimabile ca. 7500000
La popolazione italiana extrascuola stimata in ca. 525000000
Quindi il rapporto è il 14,3% un valore più basso!
(Se considerassi anche infanzia sarebbe ca. 16,5% )
2) Più importante ancora: La popolazione scolastica è a bassa suscettibilità essendo fatta soprattutto da alunni (per l'89%)
Ragazzi da 6 a 19 anni hanno avuto in Italia un'incidenza di casi che sono tra il 4 e il 9 %
Quindi sarebbe stato normale trovare molta meno incidenza!
Faccio presente che ci sono delle variabili possibili: ma considerando anche l'infanzia (che per definizione non fa parte di I Ciclo+II Ciclo) e considerando casi totali per pop.+ un monitoraggio completo scuola mi sono messo in condizioni da rendere minima l'incidenza di #Scuola
Qualcuno potrebbe pensare: ci sono più casi a scuola di quelli attesi solo per un maggior tracciamento.
In quest'altro grafico però ho stimato la % di incidenza dei casi scuola e pop. in cinque rilevazioni.
il loro rapporto (linea gialla) cresce nel tempo e supera uno alla fine.
Altra osservazione interessante, il fitting di Bucci appare una retta che passa per l'asse y: un tale modello non avrebbe senso, date anche le sue conclusioni, perché corrisponderebbe a una situazione in cui regione con 0 casi extra avrebbe centinaia di casi scolastici!
Altra cosa che mi preme sottolineare è che l'esplosione dei casi non appare dovuta all'estate, come Bucci vuole affermare, ma per i minori avviene in sincronia con la riapertura della scuola come da una mia precedente analisi su dati ufficiali @istsupsan
Lentamente sta emergendo la scomoda verità sulla #Scuola:
Non era sicura e sembra contribuire all'evoluzione dell'epidemia.
Dagli ultimi dati @wireditalia si può anche rilevare un'altra sorpresa, il I Ciclo presenta rischio paragonabile a II Ciclo o almeno non trascurabile.
Questa informazione ha una notevole importanza, soprattutto alla luce della enorme diversità di provvedimenti che riguardano questi due ordini.
Ad esempio scuola elementare e prima media per il Governo restano in presenza anche in zona rossa a prescindere dai numeri del contagio
Dai dati ottenuti risultano per il I-Ciclo: 38847 casi per II-Ciclo 26133 casi
Le persone coinvolte nel I-Ciclo (alunni e personale) sono stimate in ca. 4585000 nel II-Ciclo 2943000 questo porterebbe alle percentuali approssimate sotto nel grafico:
Molte persone qui su Twitter hanno evidenziato criticità irrisolte sulla #Scuola, che affronta l'emergenza restando aperta in tutta Italia (online o in presenza)
Purtroppo però non hanno voce, né sulla stampa né sui media né sulle riviste specializzate. Eccovi alcuni di loro:
Se volete leggere un sunto della problematica e se volete avere lo specchio di quella che è la vera Anima della Scuola leggete questa splendida lettera di @EroeSemantico
Chi in presenza, chi online, insegnanti e studenti stanno dando ciascuno il loro meglio per poter coltivare il sapere, sviluppare le potenzialità dei giovani e crescere insieme.
Chi usa la parola riaprire, non ne tiene conto.
La #Scuola online fatica spesso a raggiungere gli alunni più svantaggiati, socialmente soprattutto e economicamente, ancor più di quanto faccia in condizioni normali, non si può non tenere conto di questo.
Bisogna impegnarsi a tornare a una didattica inclusiva e in presenza.
"Il Covid è implacabile e dobbiamo essere più tempestivi nell’osservare le curve. Solo così eviteremo la terza ondata. La vera sfida? Si gioca sulla #scuola"
"Settembre è iniziato con un Rt relativamente alto e – cosa incredibilmente interessante ma poco sottolineata – per tutto il mese Rt è sceso lentamente, fino a 1,2. In un contesto, è giusto sottolinearlo, in cui si riattivavano fabbriche, professioni bar, ristoranti.
La scuola ha riaperto con tutte le attività e i contatti che le girano attorno. Lì per lì non si è registrato alcuno scossone, ma accanto a molti #asintomatici e paucisintomatici hanno iniziato a crescere, giorno dopo giorno ma in modo estremamente rapido, gli infetti.
Nuove evidenze di ciò che era logico attendersi: Ahimé!
La #Scuola non riflette solo la situazione epidemiologica esterna, se monitorata bene, come hanno fatto in Canada, è fonte di contagio e forse persino motore dell'epidemia.
Dr. Karl Weiss, presidente microbiologi-infectiologi:
"Le scuole sono state il motore della seconda ondata in Quebec, anche se il governo non lo vuole ammettere. Il numero di casi è salito 14 gg dopo l'apertura di ciascuna tipologia di scuola."
(è analoga salita anche in Italia)
"Il probabile motivo per cui le infezioni di COVID-19 non si abbassano da più di 200 al giorno è che la trasmissione sia attiva nelle scuole"
(Attialmente a Montreal infatti gli outbreak scolastici superano quelli lavorativi e sanitari.)
Calcolate le variazioni % rispetto alla settimana precedente, ho fatto il grafico: È impressionante vedere cosa succede alla riapertura della #Scuola!
Qui è ho ingrandita la zona iniziale, cioè date vicine alla riapertura della #Scuola il 14/9.
Vedete come la fascia 10-19 anni, curva rossa, cambi repentinamente: di andamento esattamente 14 giorni dopo.
Sembra anche anticipare le curve delle altre fasce d'età!
Interessante è notare che le ripartenze delle curve non avvengono collegate con l'inizio di settembre e delle attività lavorative, ma proprio contemporanee alla #Scuola
È inoltre rimarchevole il fatto che in tutto questo periodo gli incrementi % di casi alti nelle fasce giovani