oggi potete assistere a un ammirevole esempio del modo preoccupante in cui molti TG e giornali si fanno sostanzialmente GUIDARE dall'attività di coordinamento (lo "spin") che Conte stesso mette in atto.
Per giorni abbiamo dovuto subire un martellamento mediatico a proposito dell'esistenza di un'unica alternativa politica: Conte che prosegue come premier oppure elezioni.
La finalità strategica di ciò appare chiara: convincere credibilmente partiti e parlamentari che l'unica alternativa a Conte consiste in dolorose elezioni anticipate favorevoli all'opposizione.
Fino a qui nulla di strano.
Il punto interessante è un altro: il modo in cui questo "Conte o morte" è stato proposto in maniera coordinata da un numero indecente di testate giornalistiche, salvo poi arrestarsi bruscamente tra ieri notte e oggi.
Ma uno potrebbe replicare:
"Ehhh ma ovvio: questa è la linea del governo Conte, a cui sembrano aderire anche PD e M5S e dunque noi giornalisti/direttori riportiamo quella."
Possibile. Ma c'è troppo coordinamento, soprattutto nelle sterzate della linea politica.
Detto in altri termini:
è mai possibile che a nessun TG o giornale sia venuto in mente PRIMA di ieri sera che i numeri al Senato per far passare la relazione sulla giustizia di @AlfonsoBonafede di fatto non ci sono?
Si sarebbe trattato di un sano esercizio di indipendenza editoriale:
analizzo i fatti, raccolgo le fonti pur in situazione molto dinamico e vengo fuori PRIMA DEGLI ALTRI con un'ipotesi netta: "Conte in Senato non ha la maggioranza"
E invece no: oggi vedrete come -dopo l'editoriale di Verderami uscito ieri notte sul @Corriere- i media vicini al governo Conte si adatteranno velocemente a questa linea:
Si tratta di altra linea rispetto alla precedente, è una sterzata molto veloce, non necessariamente gradita da Conte/Casalino/Travaglio, ma tant'è.
Già stamattina sulla pagina web del @corriere il pezzo di Verderami non è più il primo, ma il quinto.
Quindi il vero punto cruciale è perché questa ipotesi politica venga fuori solo oggi in maniera abbastanza coordinata, senza che nessuno l'abbia lanciata come "breaking news" nei giorni precedenti.
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La mia opinione sul governo Conte 2 è scesa pesantemente nel tempo. Tale discesa è iniziata nel momento in cui @GiuseppeConteIT ha sostanzialmente buttato nel cestino il Piano Colao, cioè nel giugno 2020.
Una buona caratteristica del piano è che -per ogni intervento- esso specificava (1) la fonte dei finanziamenti (principalmente pubblico, principalmente privato o nessuna necessità di finanziamento)
Leggo buffi tweet secondo cui un economista non dovrebbe occuparsi di #COVID19.
Gli economisti -come molti altri scienziati, sociali e non- si occupano di dati, con il fine di testare ipotesi relative ai fenomeni descritti da quei dati.
MA GLI ECONOMISTI HANNO UN VANTAGGIO.
Rispetto agli scienziati naturali, gli economisti sono soliti non andare giù di testa quando non hanno a disposizione degli esperimenti controllati per testare effetti causali.
Come mai?
In economia è molto comune la situazione in cui gli esperimenti sono impossibili.
Ciò è vero per due ragioni diverse ma connesse:
1) gli esperimenti potrebbero essere tecnicamente non fattibili.
2) eticamente gli esperimenti potrebbero essere disdicevoli o ripugnanti.
Una breve spiegazione del perché i dati individuali sono largamente meglio dei dati totali per analizzare l'andamento del tasso di mortalità per il #Covid19.
Supponiamo che su 100 pazienti con sintomi ne muoiano 10.
Supponiamo però che nel periodo 1 venivano testati solo costoro, mentre nel periodo 2 (per minore pressione sul sistema sanitario) ne vengano testati positivi ma senza sintomi un 900 in più per ogni 100, cioè 1000 in totale.
Con i dati totali (e non sul singolo paziente) il tasso di mortalità STIMATO è il 10% per il periodo 1 (10/100) ed è l'1% nel periodo 2, cioè sembra che il tasso di mortalità sia un decimo del precedente.
Pareri della Commissione europea sui documenti programmatici di bilancio per il 2020:
L'Italia è l'unico paese ad alto debito che sta aumentando il deficit strutturale nel 2020.
In una situazione con peggioramento delle prospettive di crescita, è la prima volta dal 2002 che nessuno stato dell'eurozona è soggetto alla procedura per i disavanzi eccessivi.
Nel 2020 ci sono altri 3 paesi (Irlanda Lituania e Grecia) che rispettano gli obiettivi di medio termine (MTO), cioè un aumento da 6 a 9.
Parliamo di conti pubblici italiani all'interno delle regole UE (Patto di Stabilità e Sviluppo).
Dopo aver letto la bozza della legge di Bilancio 2020 (Draft Budgetary Plan) i Commissari UE @pierremoscovici e @VDombrovskis si lamentano GIUSTAMENTE del deficit strutturale.
In particolare il deficit strutturale aumenta dello 0,1% nel 2020 quando dovrebbe scendere -per realizzare gli obiettivi di medio termine (MTO)- dello 0,6%.
A differenza della legge di bilancio 2019 -scritta dal governo #GialloVerdeAnsia- la legge di bilancio 2020 è più prudente (bene), ma non interviene su fattori di rischio GRAVI, che persino la Commissione UE sembra trascurare.