#Threads 1. Il parlamento istituisce la "Giornata degli #Alpini" per celebrare la data della sconfitta dell'esercito di invasione nazifascista (con generosa partecipazione italiana) in #Russia durante la #WW2 ad opera dell'Armata Rossa. A quale "eroismo" ci si riferisce?
2. Il revisionismo di un Paese incapace di fare i conti con le proprie responsabilità storiche: il tema emerge ogni anno in occasione del #10febbraio - rimozione delle politiche di italianizzazione forzata e di sterminio commesse dagli italiani fin al 1918 in #Friuli e #Istria.
3. Ma che emerge anche nelle distorsioni: perché la #GiornataDellaMemoria è il 27 gennaio - liberazione di #Auschwitz da parte dei sovietici nel '45 - e non il 16 ottobre - rastrellamento ghetto ebraico di #Roma nel '43? E ora in questa "giornata degli alpini".
4. Emerge infine nei vuoti: perché l'Italia non ricorda i suoi massacri coloniali, non solo in #Jugoslavia, ma anche e soprattutto in #Libia, #Etiopia, #Eritrea? Tratto comune a tutti i Paesi con un passato coloniale, ma da noi si nega persino che questo passato ci sia stato.
5. Purtroppo ha vinto #Montanelli e ha perso #DelBoca: il giornalista di dubbia professionalità, dal passato di stupratore nell'esercito colonizzatore fascista, che nega le proprie responsabilità e quelle patrie, destoricizzando - e depoliticizzando - gli eventi.
6. In conclusione: la neoistituita "giornata degli #alpini" non ha nemmeno l'ambiguità di altre date - presenti o assenti - del calendario civile, ma è pura celebrazione delle gesta "eroiche" di un esercito invasore nazifascista fortunatamente sconfitto.
(Se avete dubbi leggetevi le memorie degli #alpini sopravvissuti alla disfatta del #Don, reduci proprio della battaglia di #Nikolaevka qui celebrata, poi unitisi alla resistenza italiana (chi riuscì a rientrare) e sovietica o rilasciati dopo anni di prigionia nei campi russi)
7. In quanto tale questa "celebrazione" andrebbe contestata: il rischio di una (ulteriore) confusione di #memoria, considerando anche la prossimità col 27 gennaio, va combattuta per tutela dei più giovani e di una società ormai dominata da continui abusi pubblici della storia.
#Thread 1. Perché #Putin cita #Stalin in chiave positiva, mentre attacca #Lenin, nel suo discorso alla nazione di riconoscimento del #Donbass (dicendo addirittura "L'#Ucraina dovrebbe chiamarsi 'repubblica di Lenin'"?).
2. L'era #Putin ha significato per la #Russia una profonda trasformazione culturale e la rifondazione dello Stato dopo il decennio di disgregazione e crisi seguito al crollo dell'#URSS. Uno dei pilastri è stata anche la politica memoriale e la didattica della Storia.
3. #Putin ha ripreso il sentimento nazionalista da sempre presente nel popolo russo e che lo stesso #PCUS, fin da #Stalin, ha utilizzato nel corso del tempo per costruire consenso verso il regime sovietico - tranne, appunto, sotto #Lenin.
1. La strage di #Bologna del 2 agosto 1980 non è parte della strategia della tensione, come erroneamente viene detto di solito: il contesto nazionale e internazionale, gli attori istituzionali e neofascisti, persino la massoneria, gli obiettivi erano diversi.
2. Ma la strage come metodo di lotta politica è eredità della strategia della tensione: il sottobosco affaristico-criminale, la rete di interessi tra neofascisti e conservatori, e soprattutto quel modo di essere dello Stato (non solo italiano) che è sbagliato definire "deviato".
3. Non erano più gli anni dei golpe né del conflitto sociale, il compromesso storico era fallito a livello di governo ma non di società. Tuttavia la trasformazione (o conservazione) in senso clientelare e autoritario dello Stato passavano ancora da anticomunismo ed emergenza.