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May 3 38 tweets 13 min read
Mario #Draghi sta per parlare al Parlamento UE. Riporterò i passaggi più importanti del suo intervento.👇
#Draghi: "Sono davvero felice di esser qui, nel cuore, nella culla della democrazia europea. Voglio prima di tutto rendere omaggio alla memoria di #DavidSassoli, che ha presieduto il Parlamento Europeo in anni difficilissimi".

Applauso dell'Aula.
#Draghi: "#Sassoli non ha mai smesso di lavorare a quello che definì nel suo ultimo discorso al Consiglio Europeo 'un nuovo progetto di speranza, per un'Europa che innova, che protegge, che illumina'. Questa visione di Europa è oggi più necessaria che mai".
#Draghi: "La guerra in #Ucraina pone l'UE davanti ad una delle crisi più gravi della sua storia. Una crisi umanitaria, securitaria, energetica, economica, mentre i nostri Paesi sono ancora alle prese con le conseguenze della maggiore emergenza sanitaria degli ultimi 100 anni".
#Draghi: "La risposta europea alla pandemia è stata unitaria, coraggiosa, efficace. (...) La stessa prontezza e determinazione, lo stesso spirito di solidarietà, ci devono ora guidare nelle sfide che abbiamo davanti".
#Draghi: "Le istituzioni che i nostri predecessori hanno costruito negli scorsi decenni hanno servito bene i cittadini europei, ma sono inadeguate per la realtà che ci si manifesta oggi".
#Draghi: "Abbiamo bisogno di un federalismo pragmatico, che abbracci tutti gli ambiti colpiti dalle trasformazioni in corso: dall'economia, all'energia, alla sicurezza. Ho parlato di un federalismo pragmatico, ma devo aggiungere che mai come ora i nostri valori europei di pace,
di solidarietà, di umanità hanno bisogno di essere difesi. E mai come ora questa difesa è per i singoli Stati difficile. E diventerà sempre più difficile. Abbiamo bisogno non solo di un federalismo pragmatico, ma di un federalismo ideale. Se ciò richiede l'inizio di un percorso,
che porterà alla revisione dei Trattati, lo si abbracci. Con coraggio e con fiducia".

Applauso dell'Aula.
#Draghi: "L'aggressione dell'#Ucraina da parte della #Russia ha rimesso in discussione la più grande conquista dell'UE: la pace nel nostro continente. (...) Una pace basata sul rispetto dei diritti umani, oltraggiati a #Mariupol, a #Bucha, e in tutti i luoghi in cui si è
scatenata la violenza dell'esercito russo nei confronti di civili inermi".

Ancora un applauso.
#Draghi: "Dobbiamo sostenere l'Ucraina, il suo governo e il suo popolo, come il presidente #Zelensky ha chiesto e continua a chiedere di fare".
Quarto applauso. La sensazione è che molti aspettassero questo discorso per capire da che parte sta l'Italia. Il responso è chiarissimo.
#Draghi: "In una guerra di aggressione non può esistere alcuna equivalenza tra chi invade e chi resiste".
#Draghi: "Vogliamo che l'#Ucraina resti un Paese libero, democratico, sovrano. Proteggere l'Ucraina vuol dire proteggere noi stessi, vuol dire proteggere il progetto di sicurezza e democrazia che abbiamo costruito insieme negli ultimi 70 anni".
#Draghi: "Aiutare l'#Ucraina vuol dire soprattutto lavorare per la pace. La nostra priorità è raggiungere quanto prima un cessate il fuoco. (...) Una tregua darebbe anche nuovo slancio ai negoziati, che finora non hanno raggiunto i risultati sperati. L'Europa può e deve avere
un ruolo centrale nel favorire il dialogo. Dobbiamo farlo per via della nostra geografia, che ci colloca accanto a questa guerra, e dunque in prima linea nell'affrontare tutte le sue possibili conseguenze. Dobbiamo farlo per via della nostra storia, che ci ha mostrato capaci di
costruire una pace stabile e duratura anche dopo conflitti sanguinosi. E l'Italia, come Paese fondante dell'UE, come Paese che crede profondamente nella pace, è pronta ad impegnarsi in prima linea per raggiungere una soluzione diplomatica".
#Draghi: "Non sappiamo in che modo evolverà il conflitto né quanto durerà. Dobbiamo essere pronti a dare continuità al nostro slancio iniziale perché i rifugiati ucraini si integrino al meglio nelle nostre società".
#Draghi: "Secondo la FAO, 13 milioni di persone in più potrebbero soffrire la fame tra il 2022 e il 2026 a causa della guerra in #Ucraina. Molti Paesi, soprattutto dell'Africa e del Medio Oriente, sono più vulnerabili a questi rischi e potrebbero vivere periodi di instabilità
politica e sociale. Non possiamo permettere che questo accada".
#Draghi:"Nei prossimi mesi dobbiamo mostrare ai cittadini europei che siamo in grado di guidare un'🇪🇺 (..) 'capace di prendere il futuro nelle proprie mani', come disse qualche tempo fa la cancelliera #Merkel".

Non è la prima volta che Draghi cita Merkel. Grande stima fra i due.
#Draghi:"Gli investimenti nella difesa devono esser fatti nell'ottica di un miglioramento delle nostre capacità collettive, come UE e come NATO. (..) La nostra spesa in sicurezza è circa 3 volte quella della Russia, ma si divide in 146 sistemi di difesa. Gli USA ne hanno solo 34:
è una distribuzione di risorse profondamente inefficiente, che ostacola la costruzione di una vera difesa europea. (...) È opportuno convocare una conferenza per razionalizzare e ottimizzare i nostri investimenti in spesa militare".
#Draghi: "La costruzione di una difesa comune deve accompagnarsi ad una politica estera unitaria e a meccanismi decisionali efficaci. Dobbiamo superare il principio dell'unanimità", applauso, "da cui origina una logica inter-governativa fatta di veti incrociati e muoverci verso
decisioni prese a maggioranza qualificata". Altro applauso.
#Draghi: "Una prima accelerazione deve riguardare il processo di allargamento. La piena integrazione dei Paesi che manifestano aspirazioni europee non rappresenta una minaccia per la tenuta del progetto europeo: è parte della sua realizzazione. L'Italia sostiene l'apertura
immediata dei negoziati di adesione con l'Albania e con la Macedonia del Nord. (...) Vogliamo dare nuovo slancio ai negoziati con Serbia e Montenegro, e assicurare massima attenzione alle legittime aspettative di Bosnia Erzegovina e Kosovo. Siamo favorevoli all'ingresso di tutti
questi Paesi e vogliamo l'Ucraina nell'Unione Europea". Applauso.
#Draghi: "È necessario definire un meccanismo europeo efficace di gestione dei flussi migratori che superi la logica del Trattato di Dublino". Applauso dell'Aula.
#Draghi: "Non possiamo guardare al Mediterraneo solo come un'area di confine su cui ergere barriere. Sul Mediterraneo si affacciano molti Paesi giovani, pronti ad infondere il proprio entusiasmo nel rapporto con l'Europa. Con essi l'UE deve costruire un reale partenariato, non
solo economico ma anche politico e sociale".
#Draghi sulla dipendenza dell'Italia dal gas russo: "Abbiamo appoggiato le sanzioni che l'UE ha deciso di imporre nei confronti della Russia, anche quelle nel settore energetico. Continueremo a farlo con la stessa convinzione in futuro".
#Draghi: "Per quanto riguarda gli investimenti di lungo periodo (...) il modello è quello del Next Generation EU. Il sistema di pagamenti scadenzati, legati a verifiche puntuali nel raggiungimento degli obiettivi, offre un meccanismo virtuoso di controllo della qualità della
spesa. Spendere bene le risorse che ci vengono assegnate è fondamentale per la nostra credibilità davanti ai cittadini e ai nostri partner europei, che come ho detto tante volte hanno accettato di tassare i loro cittadini per poter aiutare l'Italia e altri Paesi che hanno
utilizzato questi 'grants'". Applauso.

Vediamo per quando tempo ancora dovrò sentire la favoletta per cui il Recovey lo ha conquistato #Conte. #Draghi sa, come chiunque segua le vicende europee, che quei soldi l'Italia li deve ad Angela #Merkel.
#Draghi: "Il buon governo non è limitarsi a rispondere alle crisi del momento: è muoversi subito, per anticipare quelle che verranno. I Padri dell'Europa ci hanno mostrato come rendere efficaci la democrazia nel nostro continente nelle sue progressive trasformazioni.
L'integrazione 🇪🇺è l'alleato migliore che abbiamo per affrontare le sfide che la Storia ci pone davanti. Oggi, come in tutti gli snodi decisivi, dal Dopoguerra in poi, servono determinazione, visione, ma soprattutto unità. Sono sicuro che sapremo trovarle
ancora una volta insieme. Grazie". Applauso finale dell'Europarlamento. Grande discorso di Mario #Draghi. Statista italiano ed europeo.

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