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Il mullah Omar era solito ripetere all'indirizzo degli occidentali: "Voi avete gli orologi, noi abbiamo il tempo".
Il decreto firmato dal leader dei #Talebani, che obbliga le donne dell'#Afghanistan ad indossare il #Burqa in pubblico, lo smentisce. I #talebani non hanno solo
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il tempo, ma pure gli orologi: con le loro lancette hanno riportato l'#Afghanistan indietro di 20 anni.
E dire che qualcuno, in Italia (#Conte), parlava di un regime "distensivo". Sbagliava: i Talebani non sono cambiati.
Curioso poi risentire come Conte parlasse della Russia
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e di arroganza dell'Occidente. Non è cambiato niente.
La scorsa estate parlai col prof. @Margelletti. Mi disse: "Le conquiste che le donne hanno avuto verranno completamente azzerate e devastate". dangelodario.it/2021/08/13/int…
Aveva ragione.
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A dire il vero mi disse anche altro: ovvero che ci saremmo presto pentiti di essere andati via dall'#Afghanistan, che i Talebani avrebbero dato "immediatamente asilo a tutti i gruppi terroristici a matrice fondamentalista nel mondo".
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Se oggi c'è una minuscola speranza di salvare l'#Afghanistan la si deve ad #AhmadMassoud, il figlio del Leone del #Panjshir. Nei giorni del ritiro occidentale, dinanzi all’avanzata talebana, i più anziani sospiravano:"Ah, se solo ci fosse stato Massoud“. "Ma un Massoud c’è",
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ripeteva a se stesso il giovane Ahmad, il figlio del Leone. Solo il tempo dirà se diventerà a sua volta "Shah", come suo padre, l'uomo che resistette ai sovietici prima e ai talebani poi.
Osama bin Laden, per eliminarlo, dovette fare ricorso all'inganno.
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Inviò nelle sue valli due terroristi travestiti da giornalisti. Dissero di voler intervistare #Massoud, attendendo per giorni, prima di essere ricevuti. Gli bastò un attimo per farsi esplodere con la bomba che avevano nascosto nella telecamera.
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L'attentato avvenne poco prima dell'11 settembre. E qui le tesi sono principalmente due.
La 1^ è che bin Laden abbia ceduto al fascino dei simbolismi: l'uccisione del capo militare #Massoud per preannunciare l'attacco al Pentagono, ovvero la sede dei capi militari USA.
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E ancora: la distruzione dei Buddha gemelli di Bāmiyān nella prospettiva dell'attacco alle Torri Gemelle.
Altri sono più pragmatici: bin Laden sapeva che gli USA avrebbero reagito, dunque meglio eliminare per tempo una presenza scomoda come Massoud.
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Più di 20 anni dopo, i Talebani farebbero carte false per eliminare suo figlio e il Fronte Nazionale di Resistenza (#NRF).
Non sono organizzati come allora, non controllano che qualche vallata, non hanno il fondamentale sostegno di una qualche potenza straniera. Ma...
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Ma nelle ultime ore, sorprendentemente, i miliziani di Massoud hanno riportato delle importanti vittorie, riconquistando dei distretti dalle mani dei Talebani. Nulla in grado di ribaltare le sorti del conflitto, ma un segnale che qualcosa, col tempo, potrebbe cambiare.
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"Ora devo prepararmi, devo studiare, capire, essere all’altezza del futuro", disse il figlio del Leone apprendendo dell'uccisione del padre. Aveva 11 anni.
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Il futuro è arrivato, per Ahmad Massoud. Da mesi guida la resistenza. Sperando che un giorno o l'altro qualcuno si ricordi della sua esistenza.
Sono i suoi soldati le uniche speranze per le donne dell'#Afghanistan oppresse dai #Talebani.
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Dal #Panjshir, unica provincia sfuggita ai talebani, ha promesso di esserci per il suo popolo, comunque vada. Fino alla fine. dangelodario.it/2022/05/07/in-…
Ora #Massoud non può far altro che aspettare. E ruggire. Come il figlio di un Leone deve fare.
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Non solo il discorso di #Putin, anche il "contro-discorso" di #Zelensky in questo #9maggio.
Un video empatico, emozionante, che inchioda la gelida e stanca retorica del Cremlino.
In questo thread i passaggi più importanti👇
#Zelensky cita il filosofo ucraino Skovoroda:
"Non c’è niente di più pericoloso di un nemico insidioso, ma non c’è niente di più velenoso di un finto amico".
"Il 24 febbraio" - dice - "abbiamo capito questa verità quando un finto amico ha iniziato una guerra contro l’Ucraina".
#Zelensky: "Questa non è una guerra di 2 eserciti. Questa è una guerra di 2 visioni del mondo. La guerra condotta da barbari che bombardano il Museo Skovoroda e credono che i loro missili possano distruggere la nostra filosofia. Li infastidisce. Non gli è familiare. Li spaventa".
Piazza Rossa.
Poco fa il portavoce del Cremlino #Peskov ha annunciato che la parte aerea della Parata del #VDay è stata cancellata a causa delle condizioni meteo.
Sotto questo post riporterò le parole di #Putin e le notizie più importanti dalla #Russia.
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DIARIO DI GUERRA (GIORNO 75): TRE IPOTESI SUL DISCORSO DI PUTIN
Gli orologi di tutto il mondo sono sincronizzati sul fuso orario di Mosca: è atteso attorno alle 9/9:30 italiane il discorso che potrebbe cambiare il futuro della guerra in #Ucraina. E forse non solo di quella.
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Seduto in tribuna, affacciato sulla Piazza Rossa, affiancato dai veterani ancora in vita della Grande Guerra Patriottica, #Putin godrà di una parata studiata per galvanizzare l'opinione pubblica e intimorire i nemici di Mosca. Poi prenderà la parola.
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In questo momento, carri arrmati sfilano già per le vie della capitale, dirigendosi verso la Piazza Rossa.
1/11
DIARIO DI GUERRA (GIORNO 74): BIDEN-DRAGHI, DALLA CASA BIANCA LA PRIMA RISPOSTA AL V-DAY DI PUTIN
Nel corso dell'incontro alla Casa Bianca previsto fra 48 ore, Joe #Biden chiederà a Mario #Draghi di continuare ad essere Mario Draghi.
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Assicurare sostegno in sicurezza (traduzione: invio di armi pesanti) all'#Ucraina, rendere l'Italia un simbolo della cessata indipendenza europea dal #gas russo. Di più: auspicare che la Penisola diventi un hub mediterraneo per le forniture a tutto il Vecchio Continente.
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Ancora: mostrare come Roma, data per persa un paio d'anni fa in ragione dell'abbraccio contiano alla #Cina, abbia invece smentito i pronostici.
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DIARIO DI GUERRA (GIORNO 73): DRAGHI NON VA IN AULA, LA MOSSA CON CUI HA ISOLATO CONTE
Chissà che non possa diventare questa la volta buona. Quella in cui #Draghi finirà per liberarsi dell'etichetta di "tecnico", appropriandosi definitivamente dell'appellativo di "politico".
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Per quanto poco gli interessi, lo meriterebbe. Per la sapienza tattica con la quale ha gestito un passaggio delicato (l'ennesimo), potenzialmente in grado di minare l'autorevolezza del suo governo dentro e fuori la Penisola.
3/10
È infatti da settimane che Giuseppe #Conte ha cambiato spartito. Non più ex presidente del Consiglio felpato, attento ad osservare il galateo istituzionale. Bensì leader di partito d'assalto, in maniche di camicia, pacifista forse nelle intenzioni, ma bellicosi nei toni.
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DIARIO DI GUERRA (GIORNO 72): DRAGHI IGNORA CONTE, E LA CASA BIANCA APPLAUDE
Mario #Draghi andrà avanti per la sua strada, per quella che giudica essere la strada dell'Italia. Non cederà ai desiderata di Giuseppe #Conte, non si smarcherà dagli Stati Uniti come
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richiesto dall'avvocato.
Al contrario: a #Biden dirà che l'Italia continuerà a fare la sua parte nel sostegno all'#Ucraina, ovviamente rendendosi disponibile qualora #Putin - si badi bene, Putin - si convincesse che è arrivata l'ora di negoziare la pace sul serio.
3/15 #Draghi sa che il solo pronunciare la frase "vogliamo la pace" presterà il fianco a #Conte e alla sua brigata. Un attimo dopo pioveranno sui social frasi del tipo: "Bene, ha fatto proprie le nostre richieste".
Poco importa: Draghi non ha interessi elettoriali, purtroppo.