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"Sì," gli Stati Uniti sarebbero disposti ad utilizzare la forza militare se la #Cina dovesse invadere #Taiwan. Lo ha detto il presidente Joe #Biden, in una delle dichiarazioni più forti a sostegno dell'isola degli ultimi decenni.
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Nel corso di una conferenza congiunta con il primo ministro giapponese #Kushida, #Biden ha messo in relazione l'onere di proteggere #Taiwan con quanto sta accadendo in #Ucraina, spiegando che questo "impegno che abbiamo preso" è oggi "ancora più forte" dopo l'invasione russa
3/11 #Biden ha dichiarato che gli #USA rispettano il principio della "Unica #Cina" professato da Pechino, ma prendere Taipei con la forza sarebbe "un'altra azione simile a quanto accaduto in #Ucraina".
Di più: quando viola lo spazio aereo di Taiwan, Pechino "scherza col fuoco".
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Consapevole della portata delle parole pronunciate da #Biden, della valenza simbolica legata al fatto che queste siano state pronunciate in occasione del suo primo viaggio in Asia da presidente #USA, la Casa Bianca ha cercato di gettare acqua sul fuoco.
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Un funzionario americano si è infatti affrettato a chiarire che le parole del presidente non costituiscono un allontanamento della postura americana della "ambiguità strategica" su #Taiwan. Di che si tratta?
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Da quando gli USA hanno deciso di riconoscere formalmente la Repubblica popolare cinese nel 1979, le relazioni tra Washington e il governo di #Taiwan sono regolate dal Taiwan Relations Act.
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La legge, fra le altre cose, sostiene che l'America deve fornire a #Taiwan armi di carattere difensivo, ma è volutamente poco chiara su cosa farebbe Washington in caso di guerra.
Gli esperti sono soliti parlare in questo caso di "doppia deterrenza".
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Deterrenza verso la #Cina, sconsigliata dall'attaccare l'ex Formosa temendo una reazione #USA; e verso la stessa #Taiwan, affinché non dichiari unilateralmente la propria indipendenza, varcando la "linea rossa" tracciata dal PCC, secondo cui "indipendenza significa guerra".
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Dilemma che dice dell'importanza di #Taiwan, che la #Cina punta ad inglobare entro il 2049.
"Portaerei inaffondabile", secondo il generale MacArthur. Crocevia del Pacifico. Lingua di terra strategica: per limitare l'espansionismo 🇨🇳, per scoprire chi sarà il N°1 del globo.
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1/9 La probabile uscita di scena di #Draghi dopo il 2023 è da considerarsi una sconfitta della politica 🇮🇹. Non che i partiti si sentano in colpa, attenzione: gli manca la melina, l'arte del rinvio, la drammatizzazione per strappare la prima pagina, la 1^ serata nel talk amico.
2/9 Occhio, bisogna comprenderli questi partiti.
Epperò allo stesso modo bisogna comprendere Mario #Draghi, deciso a quanto pare a sottrarsi, a fine legislatura, alla ripetitiva stagione teatrale portata in scena dai politicanti nostrani.
Ultimo esempio? Registrato poco fa.
3/9 Era infatti in programma per oggi l'attesa Conferenza dei capigruppo in #Senato.
Piccola premessa: cos'è la celeberrima "Capigruppo"? Alla domanda occorre rispondere, perché per capire le tattiche di chi fa politica bisogna conoscere i regolamenti.
1/4 #Conte attacca #Meloni e #Renzi.
Secondo il leader M5s, quelli di Fratelli d'Italia sono "Robin Hood al contrario".
Per il leader di Italia Viva invece l'affondo più velenoso:
"Nella guerra agli ultimi, spicca anche il redivivo Renzi, che non accetta mai di farsi superare,
2/4 soprattutto negli errori: ha appena annunciato di voler raccogliere le firme per togliere a centinaia di migliaia di famiglie, di giovani precari, anziani e disabili un reddito che gli permette di arrivare a fine mese. Il programma è già pronto: un giorno sarà ai banchetti
3/4 per togliere aiuti alle fasce di popolazione in difficoltà economica e un altro in Arabia Saudita per continuare le sue conferenze lautamente retribuite che magnificano il rinascimento democratico, giusto per arrotondare lo stipendio da senatore.
Meloni e Renzi - conclude -
1/9 Solo chi non conosce Mario #Draghi può realmente credere che dietro la neonata formazione centrista di Toti in Senato vi sia la sua regia.
Solo chi non conosce il suo rispetto per la vita dei partiti, per un mondo che, comunque, continua a considerare lontanissimo dal suo.
2/9 È anche a causa di questo distacco, per via di questa estraneità verso il mestiere di politicante che non è e non sarà mai il suo, che ad oggi il presidente del Consiglio continua a scacciare l'idea di prolungare la propria esperienza a Palazzo Chigi oltre il 2023. Purtroppo.
3/9 Alla delegazione che nel pomeriggio va a comunicargli incondizionato sostegno, Mario #Draghi oppone il proprio inimitabile ghigno di ringraziamento. Quel sorriso misto di educazione ed imbarazzo che è il suo tratto inconfondibile, quando i complimenti vanno sul personale.
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"Ma come si fa a morire così, Cristo? Ma che ci misero? 'A bomba atomica ci misero?".
Giovanni #Falcone è da poco saltato in aria sulla Fiat Croma Bianca su cui viaggiava insieme alla moglie Francesca Morvillo e all'autista Giuseppe Costanza.
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Sono le 17:58 di 30 anni fa a #Capaci, Palermo, Italia, il "Paese felice in cui se ti si pone una bomba sotto casa e la bomba per fortuna non esplode, la colpa è tua che non l'hai fatto". #Falcone ha compiuto da pochi giorni 53 anni: potenzialmente tutta la vita davanti.
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"L'Italia è in lutto", tuona un giovane #Mentana al Tg5. Chissà se lo era davvero tutta, quel 23 maggio 1992. Una sua parte, più che a piangere la morte del giudice, era impegnata a pensare a quale spettacolare risposta offrire ad un'opinione pubblica, lei sì, sconvolta.
@matteorenzi: "Far finire una guerra è la cosa più difficile che ci sia. L'unico modo facile per far finire una guerra è non iniziarla. Ciò che sta accadendo in #Ucraina avrà effetto per anni: va oltre Donbass, va oltre Mariupol, va oltre Odesa".
@matteorenzi#Renzi: "Bisogna cercare di arrivare alla pace: è evidente che non si fa con le armi. Se qualcuno immagina che questa guerra produca un vincitore, #Putin ha perso l'occasione di vincerla nella prima settimana: non l'ha vinta e non la vincerà".
#Berlusconi: "Siamo sempre stati dalla parte dell'Europa e dell'Occidente. Non dobbiamo vergognarci del nostro passato: dobbiamo essere orgogliosi della nostra storia".
#Berlusconi: "Il centrodestra deve tornare ad avere una forte connotazione liberale, garantista, europeista, atlantista. Senza Forza Italia non esisterebbe il centrodestra ma una destra-destra".
#Berlusconi: "Noi lavoreremo senza disperdere nulla di buono di quanto ha fatto questo governo #Draghi, che abbiamo voluto noi - voglio ricordarlo sempre - per primi. E che sosterremo lealmente fino alla fine della legislatura".