1/10 #Draghi liquida l'argomento "#Salvini" con un sogghigno, con l'abbozzo di una risata di gusto, e con l'indifferenza che si riserva ad una pagliacciata.
Perché è di questo che si parla quando si discute della visita a Mosca del Capitano.
Ps: occhio alle parole, capirete poi.
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Ciò non significa, attenzione, prendere sotto gamba la portata delle mosse del leader della #Lega.
Il fatto che #Salvini abbia percorso binari di diplomazia "alternativi" rispetto al governo, che abbia agito all'oscuro di tutti nell'organizzazione dei suoi incontri - il più
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clamoroso è quello con l'ambasciatore russo in Italia - porta comunque il presidente del Consiglio ad assestare un affondo che è un concentrato di efficacia e sapienza politica.
Riferendosi a #Salvini, infatti, il premier ricorda di avere suggerito appena poco tempo fa ai
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protagonisti della sua maggioranza che vantavano non meglio precisati rapporti con Mosca, di farsi guidare dal principio della trasparenza. La stessa che il capo del Carroccio non ha utilizzato nel tessere la sua tela diplomatico-elettorale.
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Risultato per #Salvini? Un effetto boomerang di proporzioni politiche tali che oggi si fatica a quantificare, ma che peseranno, a giudizio di chi scrive, quanto la strambata del Papeete.
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Ai più attenti, però, non sfuggirà di aver in parte già ascoltato la risposta che #Draghi ha destinato a #Salvini.
A cosa si deve questo déjà-vu?
Non più tardi di un mese fa, il premier replicava così al caos organizzato da #Conte sulle armi da inviare all'#Ucraina.
7/10 #Draghi ha di fatto accomunato le due spine nel fianco del suo governo nella tendenza a voler mettere in discussione il posizionamento geopolitico della Penisola.
Fatto grave, fatto serio, se non si parlasse dei gialloverdi.
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Meglio riderci su, allora, sorvolare (volare alto), per un bene superiore. Come fa lo stesso #Draghi, regalando peraltro un guizzo da attore navigato alla platea a fine conferenza.
Salvini e soci non sono un problema: possono essere politicamente "seppelliti" da una risata.
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1/7 Lamentarsi della regola dell'unanimità UE e che il 6° pacchetto di sanzioni sia approvato solo dopo aver accontentato #Orban sull'esenzione di #Kirill dalle sanzioni è come protestare dopo che l'arbitro ha assegnato un rigore (e il VAR ha convalidato): perfettamente inutile.
2/7 Fino a quando le regole del gioco sono queste, Orban fa la sua partita: che è quella di un inaffidabile, di un amico di Putin, di un sovranista-egoista, tutte cose che ben sappiamo e che non ci piacciono, ma che conoscono ed evidentemente apprezzano gli ungheresi.
3/7 Avrebbero dovuto, gli altri 26, impuntarsi sulla permanenza del nome di Kirill nella lista nera, così rimettendo in discussione l'intero accordo, chiuso al Consiglio Europeo dopo settimane di trattative dietro le quinte?
Secondo me no.
Fare politica è anche compromesso, è
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Per comprendere l'ultimo ricatto di Viktor #Orban all'UE bisogna partire dalle basi.
Ufficialmente l'ambasciatore ungherese che ha posto il veto sull'approvazione del 6° pacchetto di sanzioni contro la #Russia deliberato dal Consiglio Europeo lo ha fatto
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chiedendo l'esclusione dalla lista degli individui sanzionati del patriarca #Kirill.
Tutti i 27 erano consapevoli della sua presenza, incluso Orban.
E nessuno, durante il vertice, aveva sollevato obiezioni su questo punto, neanche Orban.
Perché allora questo dietrofront?
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Il segreto di Pulcinella svelato da fonti diplomatiche è il seguente: Budapest intende mettere nuovamente in discussione l'intero pacchetto di sanzioni, così da strappare ulteriori concessioni rispetto a quelle già avallate dagli altri Stati membri sul #petrolio.
2/2 Oggi un solo nuovo iscritto al Blog (grazie Vincenzo!).
Ma che devo fare di più per convincervi?👇 steadyhq.com/it/dangelodario
Andare a Mosca col Capitano? No, non ci sto!
Lui è pronto a tutto per "riportare questo mondo sulla via della pace!".
Io no, a tutto c'è un limite.🤣
Diretta #Salvini iniziata. Ci siamo. Prima parte dedicata alla "congiura del silenzio" contro i referendum.
Qui per tutte le dichiarazioni.👇
#Salvini: "Stanno rubando la democrazia: questa è censura. Dove sta la libertà di informazione?"
Invidia la Russia per caso?
#Salvini: "Permettetemi di dire che quello che da qualche giorno la politica di sinistra e la stragrande maggioranza dei mezzi di informazione stanno dicendo a suon di insulti, critiche, polemiche, minacce sulla pace è fuori dal mondo".
1/9 "Devo dire che il cancelliere #Scholz ha spiegato con grande sincerità la difficoltà che avrebbe avuto ad interrompere immediatamente questo petrolio 🇷🇺".
È con questa frase che #Draghi fornisce un indizio su uno dei più succosi retroscena del Consiglio Europeo Straordinario.
2/9 Premessa: Viktor #Orban ha ottenuto le garanzie che chiedeva. L'embargo al petrolio russo riguarderà soltanto quello in arrivo in Ue via mare.
Esentato l'oleodotto 'Druzhba', che conduce l'oro nero di Mosca in Ungheria, ma anche in Germania e Polonia, fra le altre.
3/9 Da qui sorge l'interrogativo, legittimo, posto da #Draghi al cancelliere #Scholz in pieno Consiglio Europeo:
1/7 Fonti della #Lega rincarano la dose contro il governo. Segno che la sola battuta con cui #Draghi ha liquidato ieri il tema Salvini a Mosca ha fatto comunque malissimo al Capitano.
2/7 Il tentativo del Carroccio è quello di provare a mostrare una linea di coerenza nell'azione di Salvini. Dimostrare in un certo senso che il leader si è mosso nel solco dell'operato del governo, non al di fuori, o addirittura contro. Per questo motivo fonti della #Lega
3/7 pongono una serie di domande retoriche:
"Il governo italiano sostiene una soluzione diplomatica del conflitto?
Il governo italiano vuole evitare altra morte, distruzione, sofferenza e povertà?
Il governo italiano ha come priorità la pace?". La risposta che la Lega si dà è: