Thread by @CathVoicesITA

“L’acqua non è un diritto”
L’affermazione (del pres.di Alfa srl) che in altri tempi sarebbe stata giudicata lesiva di dignità e diritti umani fondamentali, nell’Italia post #Covid e pre-razionamenti da #climatechange e/o guerra in #Ucraina, incontra l’ignavia delle istituzioni
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la compiacenza dei #media e la complicità del #governo in carica: il #GreenPass fondato su #obbligovaccinale, ha infatti sdoganato la negoziabilità di diritti e libertà inviolabili perché innati nell’essere umano, quali il diritto alla #vita e alla tutela della #salute.
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Così l’Osservatorio contro la Transizione Ecogica in un nuovo parere sulla “pretesa #emergenzaidrica” in cui si denuncia il continuo ricorso a stati di #emergenza (sanitaria, strategica, climatica, ambientale, energetica), secondo il metodo del biopandemismo per giustificare
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l’estensione di meccanismi e strumenti premiali tipo il #GreenPass e limitare l’esercizio di diritti fondamentali a partire da quello all’acqua (riconosciuto da #ONU).
Le cause della pretesa emergenza idrica enfatizzata dai media nel periodo di abituale siccità, continua OCTE,
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sono coralmente imputate al #climatechange, all’aumento della popolazione mondiale, all’inquinamento, al fabbisogno energetico e a quello agricolo: ossia a problemi globali che richiederebbero risposte globali.
Queste risposte, che fatalmente fanno presagire ulteriori erosioni
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della sovranità degli Stati e dell’autonomia degli individui, sono precedute, accompagnate e seguite da un consenso mediatico e politico che oscura paradossi e contraddizioni da esse generati senza peraltro favorire un’inversione di stili di vita e tendenze di consumo.
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Alla luce di ciò si mette in guardia su una serie di punti, inclusi la possibilità che il #PNRR coinvolga soggetti privati nella gestione della rete idrica, vanificando così l’esito del referendum del 2011 e il rischio che la crisi economica che si prospetta in autunno estenda
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meccanismi premiali alla fruizione di 2 principali risorse degli italiani (risparmio privato e patrimonio immobiliare), per penalizzare ulteriormente ceto medio, piccole/medie imprese e tessuto sociale e produttivo nella prospettiva di un default pianificato dalle corporazioni
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finanziarie transnazionali e dalle organizzazioni internazionali che a dette corporazioni forniscono sostegno sul piano politico-istituzionale.

Il testo originale del Parere è pubblicato sul sito: ecsel.org/octe/