Thread by @dariodangelo91

🇺🇦🇺🇸🇷🇺 PAROLE IMPORANTI SULL'ASSE WASHINGTON-MOSCA

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"Non farlo, non farlo. Se lo facessi il volto della guerra cambierebbe".
Scelga il lettore se definire le parole di Joe #Biden sul possibile uso di armi chimiche o nucleari di Vladimir #Putin, una minaccia o un consiglio

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spassionato. Ma il presidente USA assicura in ogni caso: "La risposta americana sarebbe consequenziale".
Eppure c'è qualcosa di ancora più interessante rispetto all'intervista rilasciata dal presidente americano a "60 Minutes". Ed ha che fare con la risposta del Cremlino,

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arrivata per bocca del solito Peskov:
"Leggete la nostra dottrina, è tutto scritto lì".
Cosa dice la dottrina di Mosca? E qual è il messaggio che #Putin sta lanciando a #Biden?
Per capire bisogna analizzare il decreto firmato da Vladimir Vladimirovich il 2 giugno 2020:

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Il documento, intitolato "Principi di base della politica statale della Federazione Russa sulla deterrenza nucleare", lo chiarisco subito: prevede l'impiego di armi nucleari da parte di Mosca. Al verificarsi di alcune condizioni.

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Al quarto punto del decreto, la Russia spiega che "la politica statale sulla deterrenza nucleare è di natura difensiva" e volta a garantire la "protezione della sovranità nazionale e dell'integrità territoriale dello Stato e la deterrenza di un potenziale avversario

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dall'aggressione contro la Federazione Russa e/o suoi alleati".
Ma questa dichiarazione va spiegata: non significa infatti che Mosca rinuncerà al "first nuclear strike", noto anche come "attacco nucleare preventivo".

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Per comprendere bisogna leggere attentamente la dottrina russa, soffermandosi in particolare sul punto 17, quello che prevede il "diritto di utilizzare armi nucleari in risposta all'uso di armi nucleari e altri tipi di armi di distruzione di massa contro di essa e/o suoi

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alleati, nonché in caso di aggressione contro la Federazione Russa con l'uso di armi convenzionali quando l'esistenza stessa dello Stato è in pericolo".
Insomma, Mosca non deve aspettare che #Biden (per assurdo) ordini un attacco nucleare sul proprio territorio per esercitare

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il suo "diritto di difesa".
Chi decide allora se utilizzare le armi nucleari? Il Presidente della Federazione Russa, un signore non così rassicurante di nome Vladimir #Putin.
Molto, ma non tutto, è lasciato alla discrezionalità del leader del Cremlino.

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Le condizioni che specificano la possibilità di utilizzo di armi nucleari da parte della Federazione Russa sono le seguenti:
a) arrivo di dati affidabili su un lancio di missili balistici che attaccano il territorio della Federazione Russa e/o dei suoi alleati;

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b) uso di armi nucleari o altri tipi di armi di distruzione di massa da parte di un avversario contro la Federazione Russa e/o suoi alleati;
c) attacco dell'avversario contro siti critici governativi o militari della Federazione Russa, la cui interruzione pregiudicherebbe

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le azioni di risposta delle forze nucleari;
d) aggressione alla Federazione Russa con l'uso di armi convenzionali quando l'esistenza stessa dello Stato è in pericolo.

Cosa vuole ottenere Mosca, allora, quando richiama la dottrina nucleare russa? Attenzione rispetto alle sue

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preoccupazioni. Il messaggio è il seguente: se ci sentiamo minacciati, colpiremo.
Per avere contezza della posta in palio, del rischio di dover dipendere dagli umori di Vladimir Putin, occorre richiamare un episodio datato 2008.

14/n
George W. #Bush, allora presidente USA, si trova in Cina per presenziare alla Cerimonia d'apertura dei Giochi Olimpici. È a pochi metri da Vladimir #Putin quando apprende che la Russia, in quegli stessi istanti, sta invadendo la #Georgia.

15/n
Sugli spalti dello stadio "Nido d'Uccello" di Pechino, Bush affronta lo "zar": "Hai commesso un grave errore e se non fermi immediatamente i tuoi uomini finirai isolato a livello internazionale". Putin risponde: "Ti avevo detto che Saakashvili (il presidente georgiano, ndb)

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è uno scellerato, e i fatti mi stanno dando ragione". Poi lo scambio chiave. Bush: "Tu sei un uomo dal sangue freddo, dovresti controllarti". E Putin: "Ti sbagli di grosso, ho il sangue caldo io".

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Dietro questo thread, come puoi immaginare, c'è un lungo lavoro. Se hai a cuore la sopravvivenza del Blog, non limitarti a leggerlo, iscriviti ora. Ti ringrazio.

#UkraineRussiaWar #Ukraine

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