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Un'intervista profonda e importante quella rilasciata da Joe #Biden a "60 Minutes", storico programma CBS.
Profonda perché il presidente americano ha toccato argomenti molto personali.
E importante perché le sue parole sono destinate a tenere banco da qui ai prossimi mesi.
2/n Per analizzarla è necessario partire dalla risposta più "roboante" dell'intera intervista: un "Sì".
L'intervistatore, l'esperto Scott Pelley, chiede a Biden: "Le Forze USA difenderanno l'isola di #Taiwan?". Risposta: "Sì, se ci fosse un attacco senza precedenti". Attenzione.
3/n È dal 1979 che gli Stati Uniti adottano su Taiwan la politica della cosiddetta "ambiguità strategica", la zona che Washington ha mantenuto volutamente grigia riguardo a ciò farà di fronte ad un'invasione cinese. Non è allora un caso che un funzionario della Casa Bianca, dopo
4/n l'intervista, abbia ribadito alla CBS che la dottrina americana su Taiwan non è cambiata.
Eppure Biden non sembra avallare ambiguità alcuna quando risponde alla domanda di Pelley: "Dunque a differenza dell'Ucraina, per essere chiari, le Forze USA, uomini e donne americani
5/n difenderebbero Taiwan?". Biden: "Sì".
Già a maggio, durante un viaggio a Tokyo, Biden aveva detto che gli USA avrebbero difeso Taiwan in caso di aggressione. E anche allora dalla Casa Bianca era stato precisato che la politica della ambiguità strategica NON era cambiata.
6/n Drew Thompson, esperto consultato dalla CNN, ha ridimensionato le parole di Biden notando come "siamo sempre tentati di leggere molto nelle dichiarazioni del Presidente", ma la sua idea non è cambiata. Ex funzionario del Dipartimento di Difesa USA, Thompson ha infatti
7/n affermato che "difesa statunitense" non implica necessariamente "boots on the ground", stivali sul terreno da parte dei soldati USA. In caso di attacco cinese all'isola, infatti, il Pentagono presenterà a Biden "uno spettro di opzioni" per il dispiegamento delle forze 🇺🇸.
8/n L'utilizzo di mezzi aerei o navali lontano dalle coste, o attività informatiche per ostacolare una possibile invasione cinese o, ancora, uno "show of force" americano nella regione potrebbero essere tutte opzioni praticabili. Inclusa, ovviamente, quella dello scontro diretto.
9/n Biden ha parlato anche della guerra in Ucraina. E a precisa domanda: "L'Ucraina sta vincendo la guerra?", ha fornito la risposta più intelligente possibile: "L'Ucraina, grazie all'aiuto significativo che noi e i nostri alleati le stiamo fornendo e all'incredibile coraggio e
10/n determinazione del popolo ucraino, non sta perdendo la guerra e sta guadagnando in alcune aree. Vincere la guerra in Ucraina significa far uscire completamente la Russia dall'Ucraina e riconoscerne la sovranità. Loro stanno sconfiggendo la Russia. La Russia si sta rivelando
11/n non così competente e capace come molti pensavano. Ma vincere la guerra? Il danno che sta facendo, e i… e i cittadini, e le persone innocenti che vengono uccise, è terribilmente difficile considerarla una vittoria". Perfetto.
12/n Altro passaggio chiave dell'intervista.
Scott Pelley: "Avete già superato i 15 miliardi di dollari in termini di stanziamenti per l’Ucraina. Fino a dove vi spingerete?
Biden: Fino a dove sarà necessario.
Scott Pelley: Un impegno di ferro?
Presidente Joe Biden: Sì".
13/n Uno dei momenti più importanti dell’intervista, però, è quello in cui Biden si rivolge direttamente a Putin. Impossibile non soffermarsi sui tre “don’t, don’t, don’t”. Non farlo, non farlo, non farlo, in relazione all’uso di armi chimiche o nucleari da parte di Mosca.
14/n Il giornalista prova a chiedere quali sarebbero le conseguenze pratiche in grado di cambiare il volto della guerra in un modo che non accade dalla Seconda Guerra Mondiale, ma Biden è pronto: “Pensi davvero che te lo direi?“.
15/n Biden ha poi parlato dell’ipotesi di una sua ricandidatura nel 2024, dicendosi un uomo che rispetta grandemente il destino: “La mia intenzione è quella di ricandidarmi. Ma è solo un’intenzione. Ma è una decisione ferma quella di ricandidarmi? Questo è ancora da vedere“.
16/n Ai dubbi relativi alla sua età, Biden ha risposto prendendo spunto dalle recenti vittorie ottenute nel portare avanti la propria agenda: “Un vecchio come avrebbe potuto farlo?“.
17/n La parte più intensa dell'intervista, quella che dice di più su Joe Biden, è stata a mio avviso quella conclusiva. Il giornalista riflette: “Lei ha vissuto una lunga vita di trionfi e tragedie. A novembre compirà 80 anni. Mi chiedo cosa la faccia restare nell’arena“.
18/n Biden: “Beh, guardi…ho avuto delle tragedie. Ho perso parte della mia anima quando ho perso mio figlio Beau, ho perso mia moglie e mia figlia in un incidente. Penso a tutte le persone che hanno passato quello che ho passato io e molto di più senza quello che ho avuto io.
19/n Ho avuto una famiglia incredibilmente solidale. Ci sono così tanti eroi che si alzano ogni giorno mettendo un piede davanti all’altro senza alcun aiuto. Io penso costantemente: ‘Cosa vorrebbe Beau che facessi? Che cosa…?’. E, sai, questo mi porta lontano, questo rosario“.
20/n Biden tira fuori il rosario dalla tasca, e poi mostra una vignetta che il padre aveva incorniciato. Ritrae il vichingo Hagar rivolgersi a Dio dopo essere stato colpito da un fulmine. Riporto integralmente lo scambio:
21/n - Biden: “Guarda in alto e cosa dice? Dice: “Perché io, Dio?”. E nella scena successiva, una voce dal cielo: “Perché no?”.
Biden spiega: "È mio padre. “Perché no, Joey? Perché non tu? Perché no? Cosa ti rende così diverso? Alzati e basta”.
22/n L’espressione di mia madre era: “Alzati e basta. Alzati. Alzati“.
Scott Pelley: “E sente di avere ancora qualcosa da dare“.
Biden: “Così tanto da dare, così tanto da dare“.
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Guardare l'intervista, tradurla, analizzarla, ritagliare gli spezzoni video più interessanti: questo thread ha impiegato fatica e tempo. Se lo hai trovato utile o interessante, iscriviti al Blog. È il solo modo per farlo restare online. Ti ringrazio. steadyhq.com/it/dangelodario
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1/4 Matteo #Salvini entrò nel governo #Draghi accettando un compromesso così riassumibile: perderò qualche voto, ma il sostegno ad uno degli uomini più autorevoli del Pianeta mi procurerà finalmente quella patina di presentabilità tanto necessaria per guidare un Paese del G7.
2/4 Con l'ultimo sgarbo fatto a #Draghi, l'affossamento della delega fiscale, il Capitano-kamikaze ha invece completato il capolavoro di dilapidare il suddetto investimento politico. Lo riassumo:
- Ha fatto opposizione al governo da lui stesso sostenuto;
- Si è confermato
3/4 inaffidabile: da notare il richiamo di #Draghi sull'importanza di rispettare la parola data);
- A tutt'oggi, pur essendo parte di un governo 🇪🇺, rappresenta lo spauracchio d'Europa sul fronte #Putin. Ben più di #Meloni, che del governo non ha mai fatto parte.
Risultato👇
🚨🇷🇺 Vladimir #Putin annuncia la "mobilitazione parziale": "Solo i cittadini della riserva saranno soggetti a convocazione".
L'Occidente, ha detto "vuole dividere e distruggere la #Russia come l'Urss".
#Putin minaccia l'uso di armi nucleari: "Useremo certamente tutti i mezzi militari a nostra disposizione. Coloro che cercano di ricattarci con armi nucleari dovrebbero sapere che le abbiamo anche noi".
#Putin rilancia: "Dopo che il regime di Kiev ha respinto una soluzione pacifica al problema del Donbass e fatto la sua rivendicazione sulle armi nucleari, è diventato chiaro che una nuova, ampia offensiva nel Donbass, come già accaduto due volte in precedenza, sia inevitabile".
L'ULTIMO REGALO ALL'ITALIA DI MARIO DRAGHI PREMIER
1/10
"Signora Presidente, Signor Segretario Generale, Colleghi delegati, Signore e Signori, È un grandissimo onore per me esser qui oggi".
Inizia così il discorso (a braccio) di Mario #Draghi all'Assemblea Generale ONU.
2/10
Non cercate appunti o teleprompter: Mario #Draghi ha chiaro in testa il suo intervento. Per oltre un anno, giornalisti e politici l'hanno chiamata "agenda Draghi". Ad un'analisi più approfondita è invece emersa la realtà: è l'agenda Italia.
3/10 #Draghi parte subito col piede schiacciato sull'acceleratore. Inchioda la #Russia di Vladimir #Putin, affermando che "le responsabilità del conflitto" in #Ucraina "sono chiare – e di una parte sola".
Le facce dei delegati russi? Olio su tela.
1/n #Iran. Il regime di #Tehran ha forse sottovalutato gli effetti prodotti da anni di angherie e corruzione. La morte di #MashaAmini, la 22enne picchiata a morte dagli agenti della "polizia morale" (MILLE virgolette), per non aver indossato correttamente il velo, rischia di
2/n trasformarsi nel classico fiammifero acceso nella polveriera.
Ormai da giorni vanno avanti le proteste in diverse città iraniane. Oggi è stata immortalata una scena impensabile fino a pochi giorni fa: una donna si è tolta il velo e ha tagliato i suoi capelli davanti alla
3/n folla inneggiante: "Morte al dittatore!", #Khamenei.
In alcune città 🇮🇷, le comunità si riuniscono attorno al fuoco e le donne incendiano il velo tra gli applausi dei presenti (uomini inclusi). Sono scene potentissime. Sono una sfida al regime di #Tehran con pochi precedenti.
Fonti del Cremlino citate dalla testata Rbc fanno sapere che il discorso alla nazione di Vladimir #Putin dovrebbe avere come oggetto la convocazione di un referendum per l'annessione delle regioni occupate di #Donetsk, #Luhansk e #Kherson e di parte dell'Oblast di #Zaporizhzhia.
L'AMERICA CHIEDE A DRAGHI DI RESTARE PREMIER 1/9 Se non vi emozionate nel guardare un gigante della storia, un gigante della storia, come Henry #Kissinger nell'atto di dire: "E ti auguro tutto il meglio, Mario #Draghi", delle due l'una: non amate la politica, non siete italiani.
2/9 Chissà quanti anni passeranno prima che un premier italiano possa tornare a ricevere gli onori attribuiti al presidente del Consiglio in carica.
Nella sua ultima trasferta da premier a New York, #Draghi ha infatti ricevuto il premio di "Statista mondiale dell'anno". Chapeau.
3/n Elogi e riconoscimenti dall'Appeal of Conscience Foundation, da chi mastica alta politica, come Joe #Biden, che in una lettera si congratula con "il mio amico Mario #Draghi", definito "voce potente nel promuovere tolleranza e giustizia. Lo ringrazio per la sua leadership".