🇧🇾🇷🇺🇺🇦 Un Vladimir #Putin all'angolo le sta tentando davvero tutte per ottenere un maggiore coinvolgimento della #Bielorussia nell'invasione dell'#Ucraina.
Mettiamo in fila gli appunti fissati sul taccuino negli ultimi giorni:
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2/n 📌9 dicembre. Il ministro della Difesa russo Shoigu si reca a Minsk.
📌13 dicembre. Il presidente bielorusso Lukashenko ordina un'ispezione a sorpresa delle forze armate per verificare la loro prontzza al combattimento; avrà durata di 6 giorni.
📌13 dicembre. Presso la base
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aerea di Machulishchy, in Bielorussia, fanno la comparsa - secondo il gruppo di monitoraggio bielorusso Hajun - tre aerei intercettori russi MiG-31K e due aerei Ilyushin Il-76 capaci di trasportare missili balistici ipersonici Kinzhal.
📌16 dicembre. Almeno 50 camion
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militari Ural vengono trasferiti in Bielorussia.
📌18 dicembre. Il ministro degli Esteri russo Lavrov si reca a Minsk.
📌19 dicembre. A tre anni di distanza dall'ultima volta, Vladimir Putin si reca a Minsk. Al termine dell'incontro ufficiale, trascorre altre due ore nella
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residenza privata del presidente Lukashenko.
Questa è la cronaca degli eventi principali verificatisi nell'ultimo mese. La geopolitica non è una scienza esatta, unire i puntini non sempre è garanzia di successo, ma è evidente che la Russia abbia intensificato il proprio
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pressing sul suo alleato. La maggior parte degli analisti concorda sul fatto che il presidente Lukashenko stia facendo di tutto per resistere al caloroso invito (eufemismo) di Putin di affiancarlo nella sua impresa in Ucraina.
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"L'ultimo dittatore d'Europa" (definizione da aggiornare) teme che entrare in guerra finirà per privarlo della protezione dell'esercito in patria, esponendolo alla rabbia di un'opinione pubblica per gran parte contraria all'ipotesi di avere un ruolo attivo nell'invasione
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russa dell'Ucraina. Come rimarcato anche da Foreign Policy, l'analisi delle immagini satellitari ha svelato il trasferimento di truppe e veicoli militari a ridosso del confine, convincendo Kyiv che qualcosa bolle in pentola.
Lo scenario temuto dagli ucraini è quello che
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prevede l'apertura di un nuovo fronte da nord, con oltre 20mila soldati russi che potrebbero unirsi ai battaglioni bielorussi.
Hanna Liubakova, esperta bielorussa, collaboratrice dell'Atlantic Council, quantificava in 10mila unità le truppe pronte al combattimento a
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disposizione di Minsk all'inizio dell'invasione. Secondo la valutazione del Regno Unito, neanche questa ipotesi sarebbe in grado di spezzare la resistenza ucraina. Ciò la dice lunga sul livello di disperazione di Vladimir Putin, su quanto i suoi piani siano saltati,
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sull'importanza di continuare a garantire la capacità di difesa di Kyiv.
Continuerò ad aggiornarvi.
Ps: la sopravvivenza del Blog non è scontata, anzi. Per restare online è necessario aumentare il numero di iscritti: vi aspetto.
1/n Non capita tutti i giorni che il Congresso USA riservi ad un capo di Stato straniero l'onore di parlare nelle sacre stanze della politica americana. Ricevere un'accoglienza come quella tributata a Volodymyr #Zelensky, una standing ovation lunga, infinita, bipartisan, fa sì
2/n che si possa archiviare la cronaca, che si possa raccontare questo evento per quel che è: Storia.
L'emozione del presidente ucraino suggerisce due ipotesi: abbiamo dinanzi a noi un attore da Oscar (e la sua carriera prima della politica non dice questo) oppure un giovane uomo
3/n che ha trovato dentro di sé un coraggio disumano, quello che serviva per non salire sul primo aereo messogli a disposizione dalla Casa Bianca all'inizio della guerra, per mettere in salvo la propria pelle e la propria famiglia.
I politici americani, Democratici e Repubblicani
🚨Il volo di Volodymyr #Zelensky verso Washington scortato da un jet militare #USA.
2/n Financial Times: durante la visita di #Zelensky a Washington, il presidente #Biden annuncerà lo stanziamento di quasi 2 miliardi di dollari in nuova assistenza per la sicurezza dell'#Ucraina, incluso il sistema di difesa missilistica #Patriot.
3/n 🚨Casa Bianca: "La guerra è entrata in una nuova fase", per questo, e "dato l'avvicinarsi dell'inverno", il presidente #Biden ha valutato che questo fosse "il momento giusto" per sedersi al tavolo con il leader ucraino Volodymr #Zelensky.
🚨🇷🇸🇽🇰 1/n Torna a crescere il livello di tensione nei #Balcani.
Quando sono trascorsi ormai 11 giorni (domani saranno 12) dall'innalzamento delle barricate da parte della popolazione serba nel nord del #Kosovo.
Per il 22 dicembre è stata infatti convocata quella che nelle
2/n intenzioni degli organizzatori dovrebbe trasformarsi nella "più grande protesta pubblica di sempre".
Cosa significa? Che da qui a poche ore è alto il rischio che molta gente si raduni in strada, che venga a contatto con le forze di sicurezza kosovare, che abbiano luogo degli
3/n scontri.
La mobilitazione è stata annunciata dopo una giornata disastrosa per la diplomazia. Il premier del Kosovo, Albin #Kurti, si è reso protagonista di un'uscita rivedibile sul Guardian, spiegando che "la nostra preoccupazione è che la rimozione di queste barricate non
2) Si inseriscono: nome, cognome, email del destinatario del regalo.
3) Si completa l'acquisto.
Ci sono però delle condizioni: patti chiari, amicizia lunga!
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3/n Questo Blog non è per tutti. Chi sale a bordo difficilmente interrompe il viaggio. Ma per evitare che il vostro regalo vada alla persona sbagliata, ecco le caratteristiche del lettore ideale:
- Ama la politica.
- Ama la geopolitica.
- Non legge Travaglio e il FQ.
1/n Difficile stabilire quale fra le diverse bombe giornalistiche sganciate dall'inchiesta del New York Times sulla catastrofe russa nella guerra in #Ucraina sia la più clamorosa. Sapevamo di soldati russi inviati al fronte privi di addestramento ed equipaggiamento adeguati. Non
2/n potevamo immaginare che utilizzassero mappe degli anni Sessanta, che i medici di brigata potessero essere ex baristi senza alcuna formazione medica. Né che la follia dell'esaltazione russa, l'autoinganno prodotto da anni di menzogne per non scontentare Vladimir #Putin, avesse
3/n illuso la compagnia di essere destinata a sfilare in parate trionfali per le strade di #Kyiv nel giro di pochi giorni, tanto da consigliare agli ufficiali di mettere in valigia uniformi e medaglie.
Sventrata - per usare un verbo caro ad alcuni filorussi nostrani - da anni
Leggenda narra che Winston Churchill, riferendosi ai #Balcani, ebbe a definirli "terra che produce più storia di quanta ne possa digerire".
Fiumi di sangue hanno nel frattempo confermato
2/n questa teoria. Ma se gran parte dei media, succube della conta dei click, ha deciso più o meno consapevolmente di ignorare l'importanza della posta in gioco, questo Blog ha fatto una scelta differente. Andare a fondo delle questioni, e di questa in particolare. Per farlo, ho
D. Professore, proviamo a spiegare perché la stabilità dei Balcani è una questione di sicurezza nazionale oltre che una priorità strategica per l'Italia.