1/n 🚨🇺🇦
Incassata la formazione della "coalizione dei #Leopard", nell'attesa che i carri armati promessi arrivino in #Ucraina, che i suoi soldati siano in grado di maneggiarli, Volodymyr #Zelensky invoca missili a lungo raggio e jet da combattimento.
Riporto un estratto del
2/n discorso rivolto poco fa al popolo ucraino:
"Oggi è un giorno di notizie estremamente positive per l'Ucraina. C'è una coalizione di carri armati. C'è la decisione di avviare la fornitura di carri armati per la nostra difesa. Carri armati moderni. Ho iniziato questa giornata
3/n con una conversazione con il Cancelliere Scholz, principalmente sui Leopard per l'Ucraina. E questo è esattamente il tipo di conversazione che ci aspettavamo. Ringrazio il Cancelliere, tutti i politici e le figure pubbliche tedesche per la loro volontà di rafforzare la difesa
4/n dell'Europa!
C'è un passo molto potente da parte degli Stati Uniti - è così che inizia la giornata in America. L'Ucraina riceverà gli #Abrams, grazie per questa decisione. Ringrazio personalmente il Presidente #Biden, ringrazio il Congresso, ringrazio ogni famiglia americana
5/n per la forza tangibile della leadership globale statunitense!
Sono grato a tutti i nostri alleati per la loro disponibilità a fornirci carri armati moderni e necessari. Tutto questo dimostra il fatto più importante per il mondo di oggi: il fatto che la libertà sta diventando
6/n sempre più forte. Il modo in cui stiamo lavorando tutti insieme per rafforzare la libertà, per difendere l'Ucraina e l'Europa, è un risultato storico dei leader che stanno lavorando ora.
La cosa fondamentale ora sono la velocità e il volume. La velocità di addestramento dei
7/n nostri militari, la velocità di fornitura di carri armati all'Ucraina. Il volume del supporto ai carri armati.
Dobbiamo formare un "esercito" di carri armati, un esercito di libertà i cui colpi non permetteranno alla tirannia di rialzarsi.
Possiamo farlo. Insieme e solo nello
8/n stesso modo in cui oggi prendiamo le decisioni. Decisioni importanti.
È molto importante che ci siano progressi anche in altri aspetti della nostra cooperazione in materia di difesa.
Oggi ho parlato con il Segretario Generale della #NATO Jens Stoltenberg. Dobbiamo sbloccare
9/n la fornitura di missili a lungo raggio all'Ucraina, è importante espandere la nostra cooperazione in materia di artiglieria, dobbiamo ottenere la fornitura di jet all'Ucraina. Questo è un sogno. E questo è un dovere. Un dovere importante per tutti noi.
Quanto maggiore sarà il
10/n sostegno alla difesa che i nostri eroi al fronte riceveranno dal mondo, tanto prima finirà l'aggressione della Russia e tanto più affidabili saranno le garanzie di sicurezza per l'Ucraina e per tutti i nostri partner dopo la guerra.
Lo Stato terrorista deve perdere. Il
11/n diritto alla vita deve essere protetto. E così sarà".
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🚨🇮🇹🇱🇾 1/n Attenzione a quanto sta accadendo in #Libia in questi minuti. Nel giorno della visita di Giorgia #Meloni a #Tripoli, decine di manifestanti prendono d'assalto la sala di controllo della Mellitah Oil & Gas, società libica che collabora con #Eni chiedendo di tagliare le
3/n Fonti del comparto petrolifero della Mellitah Oil and Gas Complex: la pressione del #gas verso l'#Italia dal gasdotto #Greenstream è stata diminuita del 50%.
🚨🇺🇦RETROSCENA 1/n Pochi giorni a Natale. Volodymyr #Zelensky viene ricevuto da Joe #Biden alla Casa Bianca. Per il primo viaggio all'estero dall'inizio dell'invasione russa, il presidente ucraino ha fissato l'asticella molto in alto. Il leader del mondo libero lo ascolta
2/n attentamente all'interno dello Studio Ovale, così come ha fatto per giorni e giorni al telefono, ormai da quasi un anno. Ma guardarsi dritto negli occhi è altra cosa. E forse nemmeno il navigato presidente USA si aspetta di ricevere quella richiesta. Sa che l'Ucraina ha
3/n urgente bisogno di un salto di qualità nel sostegno alla sua causa, di armi più potenti, ma quando Zelensky chiede la consegna di missili a lungo raggio e carri armati, la questione cambia.
Sulla prima richiesta il "no" americano è netto: le assicurazioni di #Kyiv non bastano
🚨🇮🇱 #Israele. Almeno cinque persone uccise in una sparatoria nel quartiere di Neve Yaakov a #Gerusalemme. Tensione alle stelle.
2/n L'assalitore avrebbe preso di mira una sinagoga. Il bilancio delle vittime è in aumento: Channel 12 parla di 8 morti. Il terrorista sarebbe stato "neutralizzato".
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In capannoni come questi, nella contea di Greenville, South Carolina, si lavora già alla prossima svolta della guerra in #Ucraina. #LockheedMartin, azienda fornitrice numero uno negli Stati Uniti per il settore difesa, sta aumentando la produzione di aerei da
2/n combattimento #F16. E non per caso.
Contattato dal Financial Times, Frank St. John, chief operating officer di Lockheed Martin, ha infatti svelato l'esistenza di "molte discussioni" sul trasferimento di F-16 all'Ucraina da parte di Paesi terzi. In un meccanismo simile a
3/n quello che ha visto Berlino bloccare per settimane la cessione dei #Leopard a #Kyiv, l'amministrazione USA ha infatti a sua volta potere di veto sulla cessione di caccia di fabbricazione americana. Ma nel caso in cui la Casa Bianca desse semaforo verde, l'azienda
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Il dramma di un uomo, di una famiglia, di una nazione: è quello raccontato da Volodymyr #Zelensky in un'intervista esclusiva a Sky News UK.
Il presidente ucraino è tornato con la mente alla notte in cui l'invasione russa è iniziata, descrivendola come l'inizio di una lunga e
2/n difficile giornata che non si è ancora conclusa.
Zelensky ha ricordato le esplosioni, le telefonate, soprattutto le parole rivolte alla moglie Olena: "Tieniti pronta. Dovresti preparare i nostri figli e dire loro cosa sta succedendo. E tenerli pronti. Perché non sarà sicuro
3/n restare nella residenza presidenziale".
Su quanto i russi si siano avvicinati a lui nelle prime ore dell'invasione, Zelensky ha ammesso: "Nessuno lo sa. C'erano alcune persone imprigionate in questo distretto, nel distretto governativo, e questo è a pochi km da qui. C'erano
1/n Ho cerchiato la data di oggi sul mio inseparabile taccuino.
Penso che questo 24 gennaio abbia posto le basi per segnare una svolta nella guerra in #Ucraina.
Gli ultimi dettagli relativi alle forniture di #Leopard e #Abrams che #Germania e #USA sono pronti ad inviare a #Kyiv
2/n sono clamorosi.
Sì, avete letto bene: dopo settimane di pressioni internazionali, secondo "Der Spiegel", Berlino si sarebbe decisa non solo a rimuovere il veto di esportazione sui propri carri armati, ma anche a concedere all'esercito ucraino quelli in dotazione alla
3/n Bundeswehr.
La tempistica di questa scelta non è un dettaglio, attenzione. Il fatto che la Germania abbia esitato - eufemismo - a concedere il suo via libera dice molto del perché gli Stati Uniti siano storicamente diffidenti nei confronti dei tedeschi, perché temano di