1/n Potevano esserci molti modi per commemorare l'inizio dell'invasione russa dell'#Ucraina. Avrei potuto fare il punto militare dopo un anno di combattimenti e spargimenti di sangue. Avrei potuto riportare le dichiarazioni di tutti i leader mondiali che stanno commentando questo
2/n tragico anniversario. Avrei potuto scrivere un articolo di retroscena, concentrarmi sui vaneggiamenti di Vladimir #Putin. Ho pensato che niente avrebbe racchiuso il dramma di una nazione e del suo popolo meglio della storia di #DenysTkach, 36 anni, primo soldato ucraino
3/n ucciso nell'attacco russo, trucidato da una pioggia di proiettili poco dopo le 3.40 del 24 febbraio 2022, più di un'ora prima che Putin annunciasse al mondo l'inizio della sua "operazione militare speciale".
A ricostruire la sua storia personale, militare, familiare, è stato
4/n il Guardian: dobbiamo ringraziare il quotidiano inglese, ha reso omaggio ad un uomo coraggioso, un soldato che pochi istanti prima di perdere la vita ha scelto di mettere in salvo i suoi cinque più giovani compagni, accettando di affrontare da solo una minaccia schiacciante.
5/n Questa storia inizia e finisce al posto di blocco situato alla periferia del villaggio di Zorynivka, nella regione del Luhansk, dove Denys prestava servizio. Poche ore prima di morire, il sergente maggiore Tkach aveva parlato al telefono con la moglie Oksana. Avevano discusso
6/n dell'organizzazione dell'imminente compleanno della figlia Dominica, che di lì a qualche giorno avrebbe compiuto due anni. Al 21enne Artem Umanets, guardia di frontiera come lui, mentre i colleghi svolgevano il pattugliamento esterno, Denys aveva confidato l'intenzione di
7/n chiedere un giorno di permesso per festeggiarlo insieme alla sua bambina. Non poteva immaginare che di lì a poco sarebbe tutto finito.
Una manciata di soldati russi si muoveva sotto una fitta nevicata, nell'oscurità della notte ucraina, per aprire la strada all'esercito
8/n invasore alle proprie spalle. Quando la radio ha avvisato Denys e Artem del pericolo imminente, è stato il sergente maggiore ad ordinare ai compagni di mettersi al riparo. Lui li avrebbe seguiti in un secondo momento. Non ne ha avuto il tempo.
Proprio Artem ha descritto la
9/n scarica di colpi piovutagli addosso mentre correva disperato, cercando di sopravvivere. Proiettili, proiettili ovunque. Anche Oksana, l'indomani, preoccupata dalle tante chiamate senza risposta del marito, avrebbe notato questo particolare, accasciandosi sul suo corpo già
10/n rigido: "Non capisco come si possano sparare così tanti proiettili su un solo uomo. Tutto intorno era ricoperto da bossoli, l'asfalto intorno a lui e la strada".
Lo scorso agosto, Oksana ha lasciato il suo villaggio: è andata verso occidente, quando ha capito che i suoi
11/n figli avrebbero dovuto frequentare una scuola russa. Le ha fatto male vedere che il superiore di Denys e uno dei ragazzi che erano insieme a lui il 24 febbraio sono rimasti nel villaggio, lavorando per i russi. Vedendolo a passeggio con moglie e figlia, Oksana ammette di
12/n essere stata attraversata da pensieri di vendetta: "Credo che la colpa di tutto sia sua. Perché non li ha avvertiti, non li ha richiamati dalla postazione". Ma il peggio doveva ancora arrivare: è successo quando i genitori e la sorella di Denys si sono trasferiti in #Russia,
13/n chiedendosi se non fossero stati gli ucraini ad ammazzarlo.
Secondo il servizio statale della guardia di frontiera ucraina, l'assalto russo a #Zorynivka è stato il primo dell'invasione. Come sottolinea il Guardian, "nella nebbia della guerra, poco è certo, e può darsi che
14/n altre vite siano state perse in precedenti incursioni clandestine o in attacchi missilistici, ma molto fa pensare che Tkach sia stato il primo ad essere ucciso tra tutti i militari ucraini quel giorno in qualsiasi parte del Paese".
La medaglia al valore consegnata da #Kyiv
15/n ad Oksana non può lenire il dolore per la perdita di Denys. Non c'è lieto fine in questa storia. È l'emblema di una guerra che si trascina da 365 giorni. Il suo ricordo onora quello di migliaia di eroi.
16/n Se hai apprezzato questo articolo, ti chiedo di sostenere il mio Blog iscrivendoti ora. Ti ringrazio.
🚨🇷🇺🇲🇩 1/n Arrivano segnali a dir poco preoccupanti dalla #Moldova. E non sono quelli che la stampa internazionale ha fino a ieri riportato come decisivi. Più che sul decreto sulla sovranità moldava annullato da #Putin rispetto alla questione #Transnistria, occorre infatti
2/n concentrarsi sul repentino cambio di passo imposto dal Ministero della Difesa 🇷🇺sul fronte comunicativo. Poche ore fa, Mosca ha infatti redatto una nota allarmante nei toni e nella sostanza, dichiarando che "secondo le informazioni in possesso, il regime di #Kyiv sta
3/n preparando una provocazione armata" contro la Moldova. Questa operazione, sostiene la #Russia, dovrebbe tenersi "nel prossimo futuro" e "sarà effettuata da unità delle Forze armate 🇺🇦, comprese quelle che coinvolgono la formazione nazionalista #Azov". Il comunicato prosegue
TRENTA SECONDI DA DRAGHI 1/n Si dice che i più grandi siano coloro che hanno la forza di lasciare quando sono ancora al vertice. Scacciando la tentazione di percepirsi eterni.
Sempre rimpianti, mai sopportati. Evitando che la sabbia, precipitando nella clessidra, finisca per
2/n seppellirli nell'irrilevanza.
Nella vita può accadere di essere accompagnati alla porta, spinti con cortesia a liberare l'armadietto, con tanti saluti alla famiglia e auguri per le feste che verranno. Fino ad oggi Mario #Draghi è stato padrone del proprio destino. Anche
3/n nella giungla più selvaggia, la politica italiana, ha tenuto distanti le sabbie mobili, schivato le infinite botole collocate da altri sul suo cammino, saputo dosare tempi e modi della propria uscita di scena. Lo ha fatto arrendendosi ad una sola, amara, consapevolezza: che
🚨🇮🇹🇺🇦 #Meloni: "L'#Italia non intende tentennare" nella vicenda #Ucraina "e non lo farà".
2/n 🚨🇮🇹🇺🇦 #Meloni: "Mi ha ricordato la nascita dello Stato italiano, presidente #Zelensky: si diceva che l'Italia non esistesse, che fosse un'espressione geografica, poi è arrivato il Risorgimento italiano: è un po' quello che sta accadendo a voi oggi".
3/n 🚨🇮🇹🇺🇦 #Meloni: "Abbiamo voluto recarci a #Bucha, a #Irpin, per vedere con i nostri occhi la devastazione, la sofferenza. E per cercare di trasmettere quello che abbiamo visto con i nostri occhi ai nostri popoli".
🚨🇺🇸#Biden da Varsavia: "Il mondo non si è girato dall'altra parte" con l'#Ucraina. "#Putin si sbagliava: pensava che la #NATO non sarebbe stata unita, che l'Europa non sarebbe stata abbastanza forte, che i leader europei fossero dei deboli".
2/n 🚨🇺🇸 #Biden: "Siamo dalla parte della #Moldova, del popolo moldavo".
3/n #Biden: "Il presidente #Putin dopo un anno ha ancora dubbi sulla nostra convinzione, sulla nostra forza, dubita ancora che la #NATO possa restare unita: non ci sono dubbi, non ci divideremo, non ci stancheremo".
1/n Occorreranno probabilmente settimane, mesi, se non addirittura anni, per venire a capo di tutti i retroscena sulla storica visita compiuta da Joe #Biden a #Kyiv. Ma alcuni dettagli molto interessanti stanno emergendo già in queste ore, restituendo l'impareggiabile livello di
2/n professionalità che gli Stati Uniti sono riusciti a mettere in campo nell'organizzazione di questo viaggio.
Prima di fare capolino in #Ucraina, il presidente americano fa perdere le sue tracce. L'ultima apparizione pubblica è infatti un'uscita a cena con la moglie Jill in
3/n quel di Washington. Dato curioso: la serata si caratterizza per la presenza di una disturbatrice che chiede a Biden di porre fine alla guerra, prima di essere sommersa dalle proteste degli altri clienti.
Quella ragazza non può sapere che, proprio poche ore prima del suo
🚨🇺🇦 1/n Strade chiuse al traffico in quel di #Kyiv. Poco fa avvistata la presenza di un lungo corteo di vetture blindate. Sembrerebbe appartenere ad una delegazione #USA. Forti rumours sulla presenza di Joe #Biden nella capitale.
In attesa di conferme, il thread va aperto. twitter.com/i/web/status/1…
2/n 🚨🇺🇦
Viceministro degli Esteri ucraino, Andriy Melnik: la diplomazia ucraina sta preparando una "sorpresa" legata alla visita di ospiti stranieri illustri a #Kiev.
3/n Corre fortissimo il tam-tam sulla presenza di #Biden a #Kyiv. Occorre ancora prudenza, in attesa di conferme.
Fosse vero si tratterebbe di un segnale fortissimo all'indirizzo del Cremlino: la conferma che il sostegno #USA all'#Ucraina è incrollabile, senza data di scadenza.