🧵#Bakhmut 1/n Raccontare una guerra significa cercare di raccontare la verità in tutte le sue sfaccettature, lasciare da parte il "wishful thinking", il desiderio irrazionale di comunicare all'esterno - e dire anche un po' a sé stessi - che "tutto va bene, la situazione è sotto
2/n controllo, e non potrà che migliorare". Questo è lo spirito con cui sottopongo alla vostra attenzione le dichiarazioni rilasciate nelle scorse ore da alcuni militari ucraini a #Bakhmut. È un compito da assolvere col cuore pesante, nella consapevolezza che ometterlo - o a
3/n maggior ragione ignorarlo, come sta facendo buona parte della stampa italiana - significherebbe fare torto non solo al coraggio dei soldati di #Kyiv, ma anche alla straordinarietà del documento che sto per presentarvi. Siamo infatti in presenza di un atto d'accusa a mia
4/n memoria con pochi o nulli precedenti da parte delle truppe ucraine - o almeno, di alcune di esse - nei confronti della propria leadership militare.
Battaglioni impreparati e privi di adeguato addestramento, soldati spediti in prima linea senza le necessarie competenze di
5/n combattimento, mancanti del necessario supporto garantito da veicoli blindati, artiglieria, droni, informazioni tattiche: è un quadro inquietante quello dipinto non dagli organi della propaganda del Cremlino, ma da "The Kyiv Independent", il quotidiano della capitale che è
6/n riuscito ad ottenere le testimonianze di una dozzina di uomini impegnati a Bakhmut e dintorni. Le loro dichiarazioni sono state ottenute senza l'approvazione di un addetto stampa di parte ucraina: per questo motivo il giornale identifica i militari con il solo nome di
7/n battesimo, così da evitarne l'identificazione.
I soldati descrivono una situazione drammatica. Lamentano l'estrema penuria di munizioni, dicono di essere costretti ad utilizzare armi risalenti alla Seconda Guerra Mondiale - ma potrebbe andargli peggio, visto che proprio a
8/n Bakhmut i russi hanno tirato fuori le vecchie pale d'ordinanza, utilissime per sfasciare crani, progettate addirittura nel 1869.
Serhiy, militare ucraino poco più che 40enne, spiega così la quotidianità di Bakhmut: "Quando si va in posizione, non c'è nemmeno il 50% di
9/n possibilità di uscirne vivi. È più un 30/70".
La tattica di avanzamento dei russi è collaudata, il nemico manda in avanscoperta 3 o 4 soldati a piedi: è carne da macello, gente mandata consapevolmente a morire. Non esiste possibilità di sottrarsi a queste missioni suicide:
10/n chi rifiuta viene giustiziato sul posto. I patti stretti con i detenuti reclutati nei mesi scorsi sono stati chiari fin da subito: chi sopravvive al fronte per sei mesi è un uomo libero, chi diserta è un uomo morto.
L'obiettivo di queste sortite, da parte dei mercenari
11/n Wagner è chiaro: far sì che gli ucraini escano allo scoperto per sparargli contro. A quel punto le forze d'elitè iniziano a bombardare le postazioni difensive con il loro arsenale: mortai, razzi partiti dai sistemi a lancio multiplo Grad e da altri blindati: "Si informano
12/n sulle posizioni in cui ci troviamo, stabiliscono le coordinate, poi ci colpiscono da sette-nove km di distanza con i mortai. Aspettano che la casa cada e noi dobbiamo saltare fuori. L'edificio prende fuoco e poi cercano di finirci".
Come precisato dal Wall Street Journal,
13/n "nessun esercito, in una società democratica, può continuare a mandare ondate di soldati a morte quasi certa per guadagnare qualche centinaio di metri. Persino le forze armate regolari russe, note per la loro elevata tolleranza alle perdite, evitano di inviare truppe in
14/n missioni chiaramente suicide. Eppure è proprio questo approccio che ha permesso a #Wagner di arrivare sul punto di prendere Bakhmut".
Oleksandr, un fante originario di Sumy, pronuncia il verbo che fino ad oggi è stato tabù per la leadership ucraina: "La metterò così:
15/n dovremmo far uscire la nostra gente, perché se non ce ne andiamo, nelle prossime settimane sarà un disastro". dangelodario.it/2023/03/06/bak…
L'inchiesta prosegue senza sconti, per gli iscritti al Blog.
🚨🇬🇪Alta tensione in #Georgia. Migliaia di persone stanno manifestando a #Tbilisi davanti al palazzo del Parlamento dopo che quest'ultimo ha accordato il suo iniziale sostegno ad un progetto di legge sugli "agenti stranieri" che potrebbe costituire una svolta autoritaria e… twitter.com/i/web/status/1…
2/n A sostenere la legge in questione è il partito al potere", Georgian Dream: la misura richiederebbe alle organizzazioni che ricevono più del 20% dei loro finanziamenti dall'estero di registrarsi come "agenti stranieri", pena multe salate. Cosa c'è di sbagliato?
3/n Barricate erette attorno al palazzo del Parlamento. I manifestanti stanno tentando di rimuoverle per fare irruzione nei palazzi del potere. Vi riporto una frase emblematica, citata dalla Reuters, attribuita ad un manifestante di 30 anni: "Sono venuto qui perché so che il mio… twitter.com/i/web/status/1…
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1⃣La #Cina avvisa gli Stati Uniti che il loro approccio condurrà ad un “conflitto inevitabile“.
2⃣Lo speaker della Camera #USA, Kevin #McCarthy, non rinuncia ad incontrare la presidente di #Taiwan, Tsai Ing-wen. Appuntamento in California.
3⃣Ipotesi: Pechino rifornisce Mosca
2/n di armi letali nella guerra in #Ucraina.
4⃣Rischio: Vladimir #Putin punta a ricreare il nucleo delle “terre storiche” russe ben oltre il #Donbas.
5⃣Fatti: massiccio aumento della spesa militare cinese per il 2023.
Cinque punti annotati sul taccuino nel giro di pochi giorni.
3/n Come interpretarli?
🅰️ La Storia divora oggi pagine che un tempo avrebbe consumato nel giro di molti anni.
🅱️ La netta percezione di trovarsi alle porte di un cambio di fase nella competizione – eufemismo – tra potenze.
1/n Chi ha a cuore l'#Ucraina oggi guarda all'#Estonia, meglio: al risultato di Kaja #Kallas nelle elezioni in Estonia. Gli elettori sono chiamati a ridisegnare il #Riigikogu, il parlamento unicamerale del Paese baltico. In gioco, si direbbe, la riconferma del primo ministro, ma
2/n in realtà una posta in palio molto più alta: la compattezza del fronte occidentale nel sostegno a #Kyiv. #KajaKallas, dal suo punto di vista, non ha bisogno di troppe spiegazioni: la vita le ha spiegato tutto benissimo fin da quando aveva 11 anni. È stato allora che il padre
3/n decise di portare lei e il fratellino a pochi passi dalla Porta di Brandeburgo, ad un tiro di schioppo dal Muro di Berlino: "Bambini - disse - respirate profondamente: questa è l'aria di libertà che viene dall'altro lato".
Il suo bisnonno combattè contro l'Armata Rossa. Sua
1/n Nelle parole di Volodymyr Nazarenko, vicecomandante della Guardia Nazionale #Ucraina, "ogni ora a #Bakhmut assomiglia all'inferno". Dopo mesi di assedio, mai come questa volta la "fortezza" ucraina sembra sul punto di cedere. Circondata dai soldati russi, strangolata dai
2/n mercenari del #Wagner, adesso annaspa alla ricerca dell'ultimo spiraglio di ossigeno.
Comunque vada, questa resistenza finirà sui libri di storia.
Perfino il mostro #Prigozhin rende onore al coraggio ucraino: "Stanno combattendo fieramente", ammette mentre immagina di
3/n assaporare il calice della vittoria. Se lo dica per giustificare le difficoltà sin qui incontrate dai russi o per reale apprezzamento dell'altrui valore, nessuno lo sa.
Ma perché Bakhmut è così importante? Perché appare crocevia di questa guerra? C'è chi dice che ad averla
🚨🇷🇺🇺🇦 1/n Attenzione: i media russi riportano in questi minuti la penetrazione di 50 "sabotatori" ucraini nella regione di #Bryansk, in #Russia. Segnalata la presa di ostaggi. Al di là della veridicità della notizia, situazione da seguire attentamente: la narrazione potrebbe
suggerire - e nelle intenzioni "giustificare" - un cambio di passo da parte di Mosca. Necessario aprire il thread.
3/n 🚨🇷🇺🇺🇦
Media russi: in corso una battaglia al villaggio di confine di Sushany, nella regione di Bryansk. Avvertite esplosioni. Saltate in aria una centrale elettrica e una stazione di servizio.
#Meloni in #India per una visita di importanza strategica per l'Italia ribadisce "pieno sostegno" all'#Ucraina.
Aspetto di leggere una simile presa di posizione anche dal nuovo duo delle meraviglie #Schlein-#Conte.
Meloni ha tanti - tantissimi - problemi in "patria", per usare un termine a lei caro, ma a livello internazionale sta meritandosi il rispetto degli interlocutori. In che modo? Niente di eccezionale: tenendo la barra dritta, dimostrandosi un partner affidabile. Non dovrebbe
essere molto, ma visto quel che passa il convento la politica italiana di questi tempi sembra un'impresa. E le va riconosciuta.
Paradossale - e paradigmatico- che ad avere la posizione più netta di sostegno all'#Ucraina tra i maggiori partiti sia anche l'unico che non faceva