E’ ancora buio fuori dalla finestra. Si è alzato presto. Nel piccolo appartamentino di Nibionno (Co) Rosario sta indossando la divisa stirata dalla sua Agata la sera prima di partire. Aveva osservato a lungo il suo sforzo mentre calcava il ferro da stiro sulla divisa. 
E l’aveva abbracciata forte. Era poi passato dalla cameretta per dare un bacio ai bambini che ancora dormivano. Francesca, 8 anni, una donnina che aiuta già in casa. Sebastiano, 3 anni, un vero terremoto. Una vera peste.
Li aveva salutati alla stazione quando Agata e i bambini erano partiti per Riposto in provincia di Catania, la loro terra. Rosario fa la guardia giurata da quasi un anno per conto dell’agenzia “La vedetta lombarda” di Como . Oggi è di turno a Barzanò alla Banca Agricola Milanese
#MdT 23/02/1979 – Rosario è contento. Oggi è l’ultimo turno prima di partire. Finalmente qualche giorno di vacanza. Riabbraccerà finalmente la sua Agata e i suoi figli. Risentirà il calore della sua terra che ha lasciato (faceva il bracciante agricolo) per cercare fortuna al nord
La mattinata alla Banca è trascorsa con il solito affollamento. Ora è più tranquillo. Ettore, il direttore, guarda l’orologio mentre una persona che non conosce porge una banconota di grosso taglio al cassiere. Vuole cambiarla in banconote di piccolo taglio. E’ quasi l’una.
Rosario è entrato in Banca. Il turno sta per finire finalmente. Firmerà il registro delle presenze e poi in serata alla stazione. Riabbraccerà finalmente presto la sua Agata e i suoi figli.
Mentre è chino sul registro Rosario sente delle urla. Delle persone a viso scoperto sono entrate nella banca. Si volta. Non fa neppure in tempo ad afferrare l'arma che il complice (l’uomo che stava cambiando la banconota) ha già cominciato a sparare.
Rosario ha il volto dell’incredulità mentre due pallottole gli penetrano nel petto. Altri quattro colpi entrano nel collo, nel braccio e nelle gambe. Non rivedrà più i suoi “picciriddi” che corrono nel cortile Non abbraccerà più la sua Agata. La sua vita finisce su quel pavimento
A sparare è un militante appartenente ai “Comitati Comunisti Rivoluzionari”.Dice di lottare perché al mondo siano tutti uguali, dove non esisterà più lo sfruttamento dei padroni sui proletari. La sua fede non conosce ostacoli. Spara, uccide perché servono soldi per la rivoluzione
Non si pone nessuna domanda mentre uccide Rosario. Chi è quel ragazzo dentro quella divisa? Cosa ha vissuto il suo cuore da quando è uscito dal grembo di sua madre? Qual è stata la sua infanzia? Perchè i calli sulle mani? Avrà una moglie? Dei bambini? Nulla. Non si chiede nulla
Ha solo il tempo per fuggire (senza prendere i soldi). Ha lasciato dietro di sé il corpo straziato di un ragazzo che si chiama Rosario Scalia. Un ragazzo del sud raggomitolato su un fianco, insanguinato. E dolore, tanto dolore. E’ questo il mondo migliore tanto desiderato?
#MdT 23/02/1979 – Ore 15.00. Francesca è seduta a tavola a fare i compiti. E’ molto studiosa e molto brava a scuola. Sebastiano le è seduto a fianco e con un pastello rosso sta distruggendo un foglio bianco. “Mamma, faccio un disegno per papà che arriva domani” dice.
#MdT 23/02/1979 – Ore 15.00. La mamma Agata è in cucina. E’ contenta, domani rivedrà il suo Rosario. Finalmente. Dopo tanti sacrifici un po' di serenità. Un piccolo appartamento e un futuro più roseo. Sorride mentre squilla il telefono. Forse è lui, il suo Rosario. “Pronto?”
Ieri sono passato da Barzanò. Come faccio ogni volta, quando passo nei pressi di un luogo di una "vittima invisibile", mi sono fermato per un ricordo. Ieri davanti alla banca dove ha perso la vita Rosario.
