Sempre parlando di legittima difesa ieri avevamo parlato dello sbilanciamento della legge a favore degli aggressori (che non esiste. 10 casi all'anno e il 90% archiviato o assolto). Oggi affrontiamo la “discrezionalità” dei giudici.
Lo sentite spesso. Uno assolve, uno condanna, uno 5 anni e l’altro per lo stesso reato 10. Basta discrezionalità. La legge deve essere più precisa. In pratica si auspica una legge che dica "esattamente" cosa si può fare e non fare in caso di aggressione. Precisa precisa. Sorrido
Lo vedete il legislatore scrivere una norma che dettaglia tutta la casistica possibile? Come sarebbe possibile?. Nessun caso è mai uguale all’altro. Se anche qualcuno ci provasse finirebbe per lasciar fuori centinaia e centinaia di casi diversi. Non esistono due casi uguali.
Tempo fa lessi un articolo che attaccava la discrezionalità dei giudici portando l’esempio di due casi. Uno con condanna e uno con assoluzione. Secondo loro era stata “solo” la discrezionalità dei giudici a determinare una verdetto differente. Vediamoli insieme. Poi giudicate voi
Il primo caso (assolto) è quello di Graziano Stacchio. Il secondo (condannato) è quello di Ermes Mattielli. Secondo l'articolo due fatti simili, conclusioni diverse. Vediamo le storie.
Graziano Stacchio , benzinaio, aveva ucciso a fucilate un rapinatore che stava tentando un furto in una gioielleria e teneva sotto tiro una ragazza.
Ora tenete a mente i punti cardine della legittima difesa. "Necessità di difendere un diritto proprio o altrui"; il pericolo deve essere "attuale"; risposta sempre "proporzionata all'offesa".
Naturalmente il caso Stacchio fu archiviato perchè "lui rispose al fuoco dei rapinatori", la sua condotta fu "proporzionata all’offesa" (non mirò a parti vitali dei banditi, ma all’auto e alle gambe). Quindi i giudici hanno applicato bene la legge.
Ermes Mattielli aveva un capannone di ferro vecchio a 200 metri da casa sua, Aveva anche un un allarme rudimentale con un filo che arrivava fino a casa. Una sera l'allarme scatta. Invece di chiamare i carabinieri prende la pistola e va verso il capannone. .
Nel capannone trova due giovani, (21 anni e 28) che scappano alla vista senza prendere niente. Le indagini balistiche dimostrarono che Mattielli sparò colpendo uno dei due nella schiena e l’altro ad un femore, che si spappolò. Ma non è finita.
Ora i due sono a terra feriti, chiedono pietà. Gli dicono di chiamare i carabinieri Lui cosa fa? Si avvicina al primo e spara cinque colpi, alle due gambe e alle braccia e poi lo mira in testa. Il ragazzo sposta il volto e il proiettile gli manda in frantumi la mascella,
gli rompe otto denti, gli buca la lingua (non morirà) A questo punto Mattielli si avvicina all’altro ferito e gli spara nove colpi addosso. 5 pallottole ad una persona e 10 all’altra.
Ora potete giudicare. Sono esattamente uguali i casi? Potreste accusare i giudici di aver applicato una certa discrezionalità? Oppure hanno applicato solo la legge perchè i casi sono totalmente differenti?
Tralascio la strumentalizzazione che quel caso ebbe da parte di certa politica. Ma una domanda mi piacerebbe farla a chi definì la morte del Mattielli (avvenuta in seguito per infarto) un omicidio di Stato.
Se è giusto uccidere qualcuno che tenta di rubare qualche cavo di rame, cosa facciamo con chi ruba milioni alla collettività? Niente di personale. Così, tanto per sapere.
