#MdT 1979 - Mario Tosa è nato a Genova il 26 luglio 1953. Arruolato nell’Arma nel 1972 è diventato "Carabiniere scelto" da poco. E’ fidanzato e tra poco ha intenzione di sposarsi. La madre, a cui vuole un bene dell’anima, gli dice spesso di lasciare l’Arma, troppo pericoloso. 
#MdT 1979 – Vittorio Battaglini è nato a Casola in Lunigiana (MS) il 17 giugno 1935. Arruolato nell’Arma come Carabiniere ausiliario è diventato carabiniere nel 1953. Dal poco è in servizio presso il Nucleo operativo e Radiomobile di Genova. E’ sposato e ha due figli.
#MdT 21/11/1979 – Ore 7.10 – Mario e Vittorio hanno lasciato la caserma di Corso Martinetti a bordo di un’Alfetta. Prima di entrare in servizio il solito rito. Un salto al bar di Nino, in Via Giovanni Battista Monti, a prendere un caffè.
#MdT 21/11/1979 – Ore 7.20 – Mario e Vittorio sono al banco. Uno con la tazzina in mano, mentre l’altro si sta versando lo zucchero. E’ un attimo. Quattro uomini sono entrati nel bar. Hanno barbe, baffi e occhiali scuri. Non superano la soglia. E iniziano a sparare.
#MdT 21/11/1979 – Ore 7.20 – I due carabinieri si accasciano senza un gemito. Gli uomini hanno sparato 11 colpi di pistola alla loro schiena. Poi sono fuggiti su una Fiat 128 color amaranto. Hanno preso dall’Alfetta dei carabinieri una pistola mitragliatrice M18 e munizioni
#MdT 21/11/1979 – Tre ore dopo il comunicato delle Brigate Rosse colonna “Francesco Berardi”. Per chi non lo sapesse Berardi era stato arrestato mentre distribuiva volantini delle BR in fabbrica. E nel supercarcere di Cuneo si era suicidato.
In realtà l’azione non fu occasionale, ma studiata preventivamente conoscendo le abitudini dei due carabinieri. Una vile esecuzione a freddo su ignari cittadini seppur dipendenti militari dello Stato. Erano questi gli “anni di piombo".
Il 28 marzo del 1980 venne scoperto in via Fracchia a Genova il covo in cui gli assassini si erano rifugiati. Nell’irruzione rimangono uccisi quattro appartenenti alla colonna delle Brigate Rosse genovese. Nel 1983 il processo comminò dieci condanne all’ergastolo.
#MdT 21/11/2002 – Lui si chiama Alessandro. Oggi compie gli anni. Esattamente come quel 21 novembre del 1979 quando le Brigate Rosse gli hanno ucciso il papà. Compiva 11 anni allora. La mamma avrebbe preparato la torta, un regalino, l’abbraccio del papà. Era felice quel giorno.
Frequentava la prima media. La professoressa li aveva portati a vedere uno spettacolo per bambini.
“Dopo qualche settimana, ritornai a scuola; i miei amici mi aiutarono molto. Ricordo che la maestra parlò di quello che mi era capitato insieme alla classe: fu importante per me.
“Dopo qualche settimana, ritornai a scuola; i miei amici mi aiutarono molto. Ricordo che la maestra parlò di quello che mi era capitato insieme alla classe: fu importante per me.
“Poi sono cresciuto; mia sorella e mia madre però non sono più loro da quel giorno, ma io ho imparato a perdonare.Quando mio padre fu fu ucciso, molti bussarono alla nostra porta; sembravano davvero addolorati. Poi il tempo ha cancellato anche la disgrazia. Io non ho dimenticato"
