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Johannes Bückler @JohannesBuckler
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Luigi Viola era nato a Galatina nel 1851. Nel 1878 è professore di latino e greco e nel 1880 vince il concorso di Ispettore archeologico. Il Direttore Generale dell'Antichità Fiorelli lo invia allora a Taranto, dove inizia i primi scavi archeologici nel Borgo Nuovo.
E’ lui che pone le basi per la ricostruzione topografica della città in epoca antica. I suoi scavi sono costantemente relazionati e pubblicati sulle "Notizie degli Scavi di Antichità".
A lui si deve la scoperta della massiccia cinta muraria della Taranto greca.
Luigi Viola riuscì a fare cose straordinarie. Riuscì a ricomporre alcuni frammenti bronzei ormai corrosi, rinvenuti in un pozzo di un contadino, ricostruendo la “Lex Municipii Tarenti” che ampliò le scarse conoscenze della Taranto romana.
Nel 1882 chiede al Governo la creazione a Taranto di una struttura museale permanente. Nel 1887, grazie ad un regio decreto del Re Umberto I di Savoia, fonda il Museo nazionale archeologico di Taranto. Ne diventa il direttore. Vuole farne un museo della Magna Grecia
La sua vita privata? Sappiamo che nel 1885 si è sposato a Taranto con Caterina Cacace da cui ha avuto dieci figli, di cui tre, Carlo, Sandro e Paolo, morti in giovanissima età. Nel 1890 si è dato alla politica e diventa il sindaco di Taranto.
Ma Luigi Viola lasciò tutto. Si dimise anche da archeologo e lasciò il suo posto di ispettore. Si dedicò alla coltivazione della terra e della vigna. Si cimentò anche in attività commerciali, ma tutto andò in fumo, fece debiti e firmò cambiali che non riuscì a onorare.
Tra una vita spesa tra archeologia, studio e iniziative sbagliate, Luigi Viola morì a Taranto, quasi in miseria dopo una breve malattia nel 1924 a 73 anni.
Il primo direttore del Museo Nazionale Archeologico di Taranto.
Oggi uno dei venti più importanti musei italiani.
Il Museo Nazionale Archeologico di Taranto espone una delle più grandi collezioni di manufatti dell'epoca della Magna Grecia tra cui i famosi Ori. Portato a modello di esclusività come un vero "brand italia" 80 pezzi della collezione sono stati esposti ad EXPO Shanghai nel 2010.
Cinque pezzi sono stati esposti anche a Expo Milano 2015.
Ma hanno viaggiato anche negli anni ’80 in una mostra itinerante che toccò le città di Milano, Parigi, Amburgo e Tokio.
Un successo enorme. Con un incidente: la sparizione di un orecchino d’oro.
L’Istat registra in Italia, per il 2016, ben 4.158 musei, 282 aree archeologiche e 536 monumenti. Primi al mondo. Un impareggiabile patrimonio culturale a disposizione.
Peccato che l’Istat (2016) dica anche altro. Il 69% delle persone con più di 6 anni dichiara di non aver mai messo piede nell’arco dell’ultimo anno in un museo, il 75% non è stato mai a vedere una mostra e l’80% non è mai entrata in un sito archeologico.
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