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Luca @_ll66_
, 10 tweets, 2 min read Read on Twitter
Piccola storia curiosa.
(Thread)

Quando ero piccolo ed abitavo in uno di quei palazzoni di periferia a Milano, l'idolo estivo di noi bambini era un certo TOMEA, il gelatiere.
Veniva tutti i pomeriggi verso le 18:00, guidando il suo inconfondibile Ape Car Giallo, versione frigo.
Si piazzava in fondo alla strada ed è proprio lì che noi mocciosi, dopo una giornata di giochi, lo si aspettava.
Il suo Ape disponeva di 5 vasche: 4 per gelati (stracciatella, cioccolato, fragola e limone), 1 per ghiaccioli (limone; arancio; menta, fragola e... tamarindo! 😍).
I prezzi?
Cono un gusto 50 lire, due gusti 100. Ghiacciolo 50.
Poi c'era la SUA specialità: il ghiacciolo con il gelato (100 lire); tu sceglievi i gusti, lui tirava fuori il ghiacciolo, caricava generosamente la spatola con il gelato e...splaf!, sopra il ghiacciolo.
Fantastico!
Già, TOMEA.
Era un pezzo di pane, in più si capiva che amava stare con i bambini.
Quando gli capitava (e capitava) di finire la merce in anticipo, non andava a casa, ma rimaneva lì con noi.
Per fare due tiri al pallone, assieme.
Ma TOMEA aveva anche un che di misterioso per noi.
Nessuno sapeva da dove venisse (e come e dove preparasse il gelato); nessuno sapeva che facesse finita l'estate, nessuno sapeva perché, tra tanti palazzoni, avesse scelto i nostri.
Noi si chiedeva, ma lui glissava. Sempre.
Però di lui ci si fidava, e poi il suo gelato era buono.
Vabbè, direte voi, ma che c'è di curioso in questa storia di 40 anni fa??
È che la cosa curiosa è successa ieri sera, quando mi son messo a googlare; per vedere se sul web fossero rimaste tracce di lui, o vedere se qualche mio coetaneo avesse mai postato qualcosa sull'argomento.
Ed è così che sono finito su un sito che racconta la storia di alcuni gelatieri ambulanti, storia degna di #svagaiature.
Scoprendo che è storia di una lunghissima tradizione, che ha più di 150 anni; ed in cui un piccolo paese del Cadore, Zoppè, era diventata fucina dei gelatieri.
Per scoprire infine che fu il 1865 l'anno in cui uno di loro, primo tra tutti, riuscì ad ottenere da autorità austriache la concessione per occupare con il suo carrettino un posto al Prater di Vienna, e vendere il suo gelato.
Fu il pioniere dei gelatieri ambulanti:

Antonio TOMEA
Curioso, vero?
Già, ma la storia NON finisce qui.
Perché, continuando a googlare, ho scoperto l'esistenza di Fiorenzo TOMEA, pittore vissuto tra il 1910 ed il 1960.
Nativo di Zoppè (ovvio) ed ultimo di 10 figli, si trasferì a Milano nel 1922, dove visse sino alla sua morte.
Amico di Aligu Sassu, ebbe modo di frequentare artisti del calibro di Carrà, De Chirico, Guttuso.
E poi conobbe, tra gli altri, anche Filippo De Pisis.

Ora, lascio a voi indovinare a chi era intitolata la via di Milano dove noi, 40 anni fa, si aspettava lui:
TOMEA il gelatiere.
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