Natalia è stata uccisa dal Lager di Ponte Galeria.
questi momenti di comunicazione e solidarietà vengono ignorati da tutta roma, nonostante siano 10 anni che si va lì davanti.
non si è riusciti a fare molto ma questa lotta rappresenta h24 l'impegno di alcune decine di persone in questa città di merda.
il fine è la rivoluzione e non lo dico tanto per, io parto da quella lotta e voglio fare la rivoluzione.
Un suicidio per sfuggire alla deportazione. Un'altra morte voluta dallo Stato.
a quel tempo si mosse una buona parte del movimento romano, il CIE era sempre al centro delle giornate di lotta
nel 2011, in piena "emergenza nord africa", i CIE venivano smantellati all'ordine del giorno tanto che, chi lucrava sulla gestione, intese che non ne valeva più tanto la pena, evitando di presentarsi ai bandi.
Le rivolte delle persone recluse, nonostante le pesanti rappresaglie, avevano sempre meno supporto.
nelle manifestazioni antirazziste si grida che "l'accoglienza è sotto attacco", "le ong sono sotto attacco" e si spalleggiano progetti come riace, baobab e ex canapificio senza capire a fondo la natura e il fine.
anche negli sgomberi delle case si affaccia lasciatecientrare trattandoli come una "crisi umanitaria".
basterebbero tutte le occupazioni di roma a evitare che un parcheggio diventi una tonnara per arrestare migranti.
non bastava aprire le occupazioni per mangiare e dormire, conoscendosi e provando a lottare insieme (magari occupando in centinaia o assediando le questure per i documenti) per evitare di lasciare il vuoto chiamato "restiamo umani"?