Esattamente 40 anni fa, il 16 marzo 1978, un commando delle Brigate rosse rapisce Aldo Moro e uccide tutti gli uomini della scorta. Un fatto tragico per il Paese. Ma come si è arrivati a quel giorno? E soprattutto, per quei 2 o 3 che non lo sanno, chi era Aldo Moro?
#MdT 23/09/1916 - Aldo Romeo Luigi Moro nasce a Maglie, in provincia di Lecce. Il padre Renato è ispettore scolastico, originario di Galatina, e la madre Fida Stinchi un'insegnante elementare di Cosenza. Consegue la Maturità Classica al Liceo "Archita" di Taranto. 
Aldo Moro si iscrive presso l'Università di Bari alla Facoltà di Giurisprudenza, dove consegue la laurea con una tesi su "La capacità giuridica penale". Nel 1941 ottiene la docenza in filosofia del diritto e di politica coloniale alla stessa università.
#MdT 29/09/1942 - Aldo Moro si incontra clandestinamente con altri esponenti del movimento cattolico nella casa dell'imprenditore milanese Giorgio Enrico Falck ; sono presenti De Gasperi, Scelba, Piccioni, Gronchi, Giulio Andreotti, Amintore Fanfani, Giuseppe Dossetti e Taviani.
#MdT 19/03/1943 - Il gruppo si riunisce a Roma, in casa di Giuseppe Spataro, per discutere e approvare il documento, redatto da De Gasperi, "Le idee ricostruttive della Democrazia Cristiana", atto di fondazione ufficiale della Democrazia Cristiana. bit.ly/2HCSCF2
#MdT 1946 - Aldo Moro diventa vicepresidente della Democrazia Cristiana e viene eletto all'Assemblea Costituente, dove entra a far parte della commissione che si occupa di redigere la Carta costituzionale.
Servirebbe un'enciclopedia per raccontare la vita politica di Moro. Dalla corrente fanfaniana al quella dorotea, dal governo Tambroni (1960) al governo Moro III col record di durata (833 gg). Dall'uscita dalla corrente dorotea... Ma facciamo un salto in avanti. Al...
#MdT 20-21/06/1976 - Elezioni politiche, le prime a cui possono votare i 18enni. La DC ottiene il 38,71 (14.209.519 voti) e il Partito comunista ottiene il suo miglior risultato di sempre, il 34,37% pari a 12.615.650 voti. Il terzo partito è il Partito Socialista Italiano
#MdT 30/07/1976 - Giura il terzo governo a guida Andreotti. Ribattezzato "governo monocolore di solidarietà nazionale" nasce grazie alla formula della non opposizione da parte del Pci di Enrico Berlinguer. Il governo della «non sfiducia» Per la prima volta una donna ministro.
L'esecutivo è considerato il primo embrione di un possibile compromesso storico tra le due forze popolari da sempre nemiche, ma che univano le forze, senza dare vita ad un vero governissimo, in un momento di grave difficoltà politica e sociale (nel pieno degli anni di piombo).
Moro, presidente della Democrazia Cristiana, è l'esponente politico più importante che ritiene possibile un governo di "solidarietà nazionale", che includa anche il PCI nella maggioranza, sia pure senza una presenza di ministri comunisti nel governo. Almeno in una prima fase.
USA e URSS sono contrarissimi. Ma la politica del consociativismo, già realizzata con la nomina di Ingrao a presidente della Camera e con l'assegnazione al Pci di una serie di presidenze di importanti commissioni, viene interrotta. Da un fatto gravissimo.
#MdT 16/03/1978 - Roma. E' il giorno della presentazione del nuovo governo, il quarto guidato da Giulio Andreotti, la Fiat 130 che trasporta Moro dalla sua abitazione alla Camera dei deputati, viene intercettata da un commando delle Brigate Rosse tra via Mario Fani e via Stresa.
#MdT 16/03/1978 - Sparando con armi automatiche, i brigatisti rossi uccidono i due carabinieri a bordo dell'auto (Oreste Leonardi e Domenico Ricci), i tre poliziotti sull'auto di scorta (Raffaele Iozzino, Giulio Rivera e Francesco Zizzi) e sequestrano il presidente della DC.
#MdT 16/03/1978 - La notizia dell'agguato si diffonde in ogni angolo del Paese. Le attività quotidiane sospese: in tutte le scuole gli studenti escono dalle aule riunendosi in assemblee, mentre le trasmissioni vengono interrotte da notiziari in edizione straordinaria.
#MdT 16/03/1978 - Ore 10:10. Una telefonata all'agenzia ANSA detta un messaggio: «Questa mattina abbiamo sequestrato il presidente della Democrazia cristiana, Moro, ed eliminato le sue guardie del corpo, teste di cuoio di Cossiga. Seguirà comunicato. Firmato Brigate rosse».
Non vi parlerò delle lettere che Moro scrisse (86, non tutte arrivate a destinazione). Preferisco invece farvi conoscere i comunicati delle Brigate Rosse. Quelli sì. Per farvi comprendere meglio l'orrore di quei giorni. bit.ly/2Gyxv7G
#MdT 05/05/1978 - Il comunicato delle BR N. 9, l'ultimo. Finisce con: "Concludiamo quindi la battaglia iniziata il 16 marzo, eseguendo la sentenza a cui Aldo Moro è stato condannato." Poi il silenzio. Fino al...
#MdT 09/05/1978 - Ore 12.30. Una telefonata ad un assistente di Moro. "Adempiendo alle ultime volontà del presidente, comunichi subito alla famiglia che il corpo del presidente si trovava nel bagagliaio di una Renault 4 rossa, «i primi numeri di targa sono N5...», in via Caetani"
#MdT 13/05/1978 - Papa Paolo VI officia una solenne commemorazione funebre per la scomparsa di Aldo Moro. Senza il corpo dello statista per esplicito volere della famiglia, che non vi partecipa, ritenendo che lo stato italiano poco o nulla avesse fatto per salvare la vita
Moro era “l’eroe fragile”. “Ha connotati di sensibilità a sinistra che agitano i sonni dei reazionari e dei dirigenti dello scudo crociato”». scrisse Marzio Breda sulle pagine di Corriere della Sera, citando Corrado Guerzoni, storico collaboratore del presidente democristiano.
Aldo Moro veniva dal profondo Sud. Uno dei politici più attenti all’equilibrio del Paese. Sosteneva che l’Italia è come un castello di carta messo in piedi con cura delicatissima, che può crollare all’improvviso con un soffio di vento». Già. Crollare come un castello di carta.
