Provo a mettere in fila le idee sul caso #tessere per il reddito di cittadinanza, non perché la cosa mi appassioni ma perché siamo davvero al paradosso.
1) Giovedi scorso Di Maio dichiara che sono in stampa un numero indefinito tra 5 e 6 milioni di tessere mediante le quali verrà erogato il reddito di cittadinanza.
2) Dopo una serie di polemiche e da ultimo una interrogazione parlamentare di Zangrillo (FI) ieri il sottosegretario al Ministero del Lavoro Durigon fa intendere che non sono in stampa. 
3) Incalzata da Lilli Gruber e Alessandro Sallusti ieri sera a @OttoemezzoTW la sottosegretaria Laura Castelli dice che le tessere sono in stampa ma non può dire presso quale stampatore, scopriremo tutto quando uscirà il testo.
4) Incalzato dal Pd oggi Di Maio dichiara che non c’è alcun mistero e che ha dato mandato al suo staff di gestire tutto con Poste Italiane, senza specificare se le tessere sono in stampa o no.
5) Ora, con queste info ci sono una serie di cose che non tornano. Proviamo a metterle in fila
6) Ad oggi il DDL annunciato sul reddito di cittadinanza non solo non è stato approvato, ma non è stato neanche presentato in Parlamento. Quindi nessuno ha deliberato che il RDC sarà erogato con tessere, tanto per cominciare.
7) Inoltre senza legge non conosciamo i criteri d’accesso quindi la platea, quindi il numero di tessere da stampare.
8) Senza la delibera per la spesa dei costi di stampa è impossibile fare una spesa del genere.
9) Non conosco la materia ma immagino occorra fare una gara per individuare lo stampatore, quindi come può Poste Italiane già essere stata incaricata?
10) In sintesi: la situazione è paradossale. Non è possibile stampare le tessere relative ad un provvedimento non approvato e neanche presentato. Basterebbe dire ci si è espresso male e invece sì è fatto questo pasticcio che non aiuta certo la credibilità.
