Thread by @JohannesBuckler

#MdT 1938 – Lei si chiama Gerda Blachmann, figlia unica di genitori ebrei. Suo padre lavora come venditore in una grande azienda di ferramenta e materiali da costruzione.

Aveva 15 anni, quando con il padre aveva visto le conseguenze di un pogrom. Sinagoghe e cimiteri ebraici distrutti. Devastati i luoghi di aggregazione della comunità ebraica, migliaia di negozi e case private .

#MdT 13/05/1939 – Amburgo. Gerda è in partenza con la famiglia che ha ottenuto i visti per entrare a Cuba. La nave sta per salpare. A bordo 937 passeggeri, quasi tutti ebrei in fuga dalle persecuzioni naziste.
La nave che sta per salpare è il St. Louis.

Ma non sanno ancora una cosa. Non sanno che il presidente cubano Federico Laredo Bru ha revocato, solo una settimana prima che la nave salpasse, tutti i visti di ingresso rilasciati di recente.

I passeggeri diventarono vittime di aspre lotte intestine all'interno del governo cubano. Cinque giorni prima che il St. Louis salpasse da Amburgo ci fu una grande manifestazione per "combattere gli ebrei fino a quando l'ultimo non verrà cacciato”

#MdT 27/05/1939 – Il St. Louis è arrivato nel porto di L'Avana. Le autorità hanno fatto scendere solo 29 passeggeri.
22 ebrei, 4 cittadini spagnoli, due cubani e un passeggero che ha tentato il suicidio. Che è stato portato in ospedale.

Cuba aveva promulgato il decreto legge numero 55, che stabiliva due categorie differenti di persone possibili "richiedenti visto" a Cuba: turista e rifugiato. Ad un rifugiato veniva richiesto, per ottenere il visto, un pagamento di $500, mentre ad un turista no.

I restanti 908 passeggeri (un passeggero era morto per cause naturali durante il tragitto) sono in attesa dei visti d'ingresso.
Il governo cubano non consente loro di sbarcare dalla nave.

Il St. Louis cercò allora di raggiungere le coste degli Stati Uniti, ma venne respinta una seconda volta, e neanche il Canada accettò di soccorrerla. Dopo che Cuba aveva negato l'ingresso ai passeggeri del St. Louis, la stampa aveva informato il mondo intero.
Inutilmente

E così il St. Louis riprese la via del ritorno. Ma il capitano, il tedesco Gustav Schröder, fece di tutto per proteggere i profughi. Si rifiutò di restituire la nave alla Germania e fu allora che i governi europei trovarono una soluzione.

Il 17 giugno 1939 la nave arrivò ad Anversa. Il Regno Unito accettò di accogliere 288 passeggeri. I restanti 619 finirono in Francia (224 persone), Belgio (214) e Paesi Bassi (181).

Il museo United States holocaust memorial ci dice che di questi 619 sopravvissero alla guerra in 365, mentre gli altri persero la vita (molti ad Auschwitz e a Sobibor).

Nel 1993 Gustav Schröder è stato nominato come "Giusto tra le nazioni" al memoriale dell'Olocauso come riconoscimento per il suo eroismo nel trovare riugio per i suoi passeggeri della MS St. Louis.

E Gerda Blachmann? Si salvò. Con la madre, travestite da contadine e guidando un carro da fieno, riuscirono a varcare il confine franco-svizzero. Arrestate dalle guardie di confine svizzere furono internate in un campo profughi in Svizzera.

Dove rimasero due anni. Poi Gerda iniziò a lavorare a Berna in una fabbrica di camicie. Nel 1948 emigrarono negli Stati Uniti.
Dell’esperienza del St. Louis continua ancora oggi a ricordare le parole che sua madre le ripeteva in ogni momento per tranquillizzarla.

"Dobbiamo aggrapparci sempre alla speranza. Qualcosa succederà. Non ci lasceranno marcire nell’oceano. Non ci lasceranno marcire nell’oceano".