Thread by @dottorpax

Ti chiedono una consulenza.
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Rifiuti la consulenza.

Non lavoro gratis e non faccio sconti.
Se mai lo sconto te lo offro io, se ritengo.
E sono felicissimo di lavorare gratis se è a fin di bene, per qualche attività benefica, ma per un'azienda assolutamente no.
Il lavoro si paga, il lavoro si rispetta.

Nel lontano 2007, al termine del PhD, avendo terminato la borsa di studio, ma essendo ancora in attesa di discutere la tesi (paradossi del sistema italiano), trovai lavoro in una nota società internazionale, molto vicina al mio campo di ricerca.

Mi offrirono un co.co.pro. di 12 mesi, con la promessa che, qualora avessi fatto per bene il mio lavoro, mi avrebbero assunto a tempo indeterminato.
Per un anno ho lavorato al mio meglio, sviluppando due prodotti che ancora oggi vengono venduti.

Ho imparato molto, ma ho anche dato molto. Ho fatto ben più di quello per cui ero pagato, incluso formare tanti colleghi in campo statistico.
Passato l'anno, alle ore 17:30 dell'ultimo mio giorno di lavoro, un venerdì, vengo chiamato dal capo supremo.

Mi dice che ci sono stati alcuni problemi, che sono soddisfattissimi delle mie performance, che desiderano investire su di me, ma che non è possibile passare subito al contratto a tempo indeterminato.
Però mi estenderanno il contratto di 12 mesi e poi certamente sarò assunto.

Faccio notare che non erano gli accordi, e che in ogni caso non si aspetta l'ultimo giorno, a fine giornata, per comunicare certe decisioni.
Il capo si indispettisce. Dice che sono giovane e che non posso capire certe dinamiche del mondo del lavoro.

Chiedo allora delucidazioni sul da farsi, dato che ufficialmente sono senza contratto.
Mi dice che la settimana successiva tutto sarà sistemato.
Faccio notare che il lunedì non dovrei andare al lavoro senza un contratto, anche ai fini assicurativi.
Dice di andare comunque.

Torno in ufficio, sistemo la mia scrivania, cancello dal computer i progetti che avevo portato avanti di mia spontanea volontà, lascio solo ciò che mi era stato commissionato ufficialmente.
Torno dal capo, consegno badge, portatile e ticket restaurant rimasti.

Non mi licenzio, non avendo più un contratto, ma dico di non voler più rimanere.
Il lunedì non mi sono presentato.
Due mesi dopo ho iniziato un nuovo lavoro in Svizzera, nel frattempo ho usato gli spiccioli che ero riuscito a risparmiare negli anni, tagliando quanto potevo.

Quel capo mi odia, incontrato diverse volte per lavoro non mi parla.
Pazienza, non importa, del resto ora lavoro col suo capo europeo. La società è tra i miei clienti.
Anche perché quei due prodotti li conosco meglio di molti loro collaboratori di oggi, avendoli sviluppati.

E poi amano tanto un prodotto che non hanno, un prodotto che un co.co.pro aveva sviluppato in nuce, a tempo perso, nel 2007, ma che non è mai rimasto su certi HD.