Thread by @dottorpax

L'Italia è una paese che si fonda su falsità talmente ripetute da essere diventate il Verbo.
Lasciamo stare il neo-ordo-liberismo, perché sostenere che l'Italia sia una paese liberista è la chiara conseguenza di un "viaggio con la mescalina che finisce male nel ritorno" (cit.).

Dire che tutti quelli che riceveranno il reddito di cittadinanza sono parassiti non è solo ingiusto, ma significa molto spesso vivere in una bolla fuori dal mondo. Il nostro paese ha sacche di povertà a degrado immani, strutturali. C'è gente che realmente fatica a trovare lavoro.

Allo stesso tempo, è bene dire chiaramente che l'abuso dei sussidi statali è un fenomeno arcinoto nel nostro paese. Possiamo tutti elencare diversi casi di "furteria" (il furto spacciato da furberia italica).
Ho già citato diverse volte lo stranoto commerciante della mia città,

proprietario di diversi negozi di lusso, che viaggiava sui mezzi pubblici gratuitamente, con la tessera per i senza reddito. E fu fermato solo perché una volta qualcuno lo fece notare al conducente, perché non si poteva fare finta di nulla.

Esistono migliaia di persone che lavorano in nero perché vittime di un mercato del lavoro asfittico, che guarda al futuro nello specchietto retrovisore, senza innovazione e senza morale. Ma vi sono migliaia di persone che lavorano in nero pur avendo il posto in comune, o perché

pensionati. Nelle piccole realtà produttive italiane è difficile trovare aziende in cui non vi sia un ex lavoratore, ora pensionato, che non lavori in nero. Suggerimento? Andate a controllare i saldatori specializzati e gli esperti di caldareria.

Siamo il Paese in cui chi ha problemi di salute seri, chi ha una disabilità, rischia il degrado e l'abbandono sociale, dovendosi barcamenare coi pochi spiccioli concessi dallo Stato, mentre mandrie di falsi invalidi dilapidano un patrimonio, rubando risorse.

E per i disabili andrebbe davvero fatta la rivoluzione in Italia. Ci sono situazioni indegne, indegne, indegne, non di un paese civile, espressione che detesto, ma di una qualsiasi comunità di persone sopra lo stato ferino. Alcuni casi gridano vendetta.

Poi non si può parlare dei NEET, del rischio di una generazione davvero perduta, perché "i giovani non trovano lavoro." E quindi è tutto un dividersi tra un "sono bamboccioni" e "voi vecchi col culo al caldo," con qualche intellettuale che col ditino alzato chioccia equidistante.

Quando invece parlare seriamente di scuola, di università, di formazione tecnica, di incentivi e disincentivi sarebbe la prima cosa da fare in Italia. Perché al di là delle battute sul RdC che tanto mi piacciono, certo non serve a nulla se non si va alla radice. Spiccioli.

La classe imprenditoriale italiana è altamente bimodale. Abbiamo da un lato veri eroi, che mi capita di incontrare spesso, gente che crea lavoro nonostante uno Stato che fa di tutto per distruggerlo. Ma abbiamo anche stuoli di parassiti, che campano di evasione e sotterfugi,

che aprono e chiudono aziende, assumono solo in nero, non pagano, truffano, e poi vanno in TV a gridare. Prenditori, più che imprenditori, che andrebbero lasciati fallire senza remore. Hanno ammorbato il sistema bancario, già pessimo di suo tra clientele e cene per burini.

Il problema è che si sta avvicinando il giorno in cui le cose buone che abbiamo, certo migliorabili come il SSN, collasseranno sotto il peso delle bugie autoassolutorie che ci raccontiamo, sotto i debiti che abbiamo fatto coi vostri figli e nipoti (io non ne ho), sotto

l'illusione che tocchi allo Stato risolvere i problemi, come se fosse qualcosa di più della nostra somma, come se fosse un essere senziente e benevolo, come se non fosse altro che la cassa di risonanza dei nostri vizi e delle nostre virtù, con le seconde in recessione da tempo.