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Luciano Capone
@lucianocapone
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Nel suo discorso al mercato il nuovo presidente della Consob Paolo Savona dice che il rapporto debito/pil può anche salire senza alcun problema fino al 200% (e oltre). 1/3
Ma l'importante è che, mentre sale al 200%, il rapporto debito/pil scenda. ("Per garantirne la sostenibilità il suo saggio di incremento deve restare mediamente al di sotto del saggio di crescita del pil"). 2/3
E in ogni caso, che salga o scenda, lui conosce una mossa per tagliarlo del 45% "senza costi per nessuno e con vantaggi per tutti" (più un set di pentole e una bici col cambio Shimano).

Non trovate anche voi il ragionamento sul debito del prof. Savona leggermente incoerente? 3/3
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Luciano Capone
@lucianocapone
Chi accusa Elsa Fornero di essere "Lady Spread", perché anche sotto il governo Monti lo spread era nel 2012 oltre i 500 punti, e afferma che se poi lo spread è sceso è solo per merito del "Whatever it takes" di Mario Draghi, oltre a essere maleducato, ignora cose elementari. 1/6
La precondizione del whatever it takes della Bce, pochi lo ricordano, è il whatever it takes politico dei leader europei che nel Consiglio del giugno 2012 hanno affermato il “forte impegno a compiere quanto necessario per assicurare la stabilità finanziaria della zona euro”. 2/6
Prima di una azione così innovativa della Bce era necessario stabilire fiducia tra gli stati, impegnandosi ognuno a essere responsabile fiscalmente. Non a caso il celebre discorso di Draghi avviene il mese successivo, a luglio, e le Omt vengono introdotte ad agosto-settembre. 3/6
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Luciano Capone
@lucianocapone
La mozione votata all'unanimità alla Camera – dal Pd alla Lega, da Forza Italia al M5s, da +Europa a Fratelli d'Italia e LeU – che impegna il governo a introdurre i #Minibot è un atto molto grave. È il primo passo dell'Italia verso l'uscita dall'euro.👇ilfoglio.it/economia/2019/… 1/4
Non è un'ipotesi astratta, ma un passaggio del piano leghista di Eurexit. Claudio Borghi, il consigliere di Salvini, ne parla la prima volta nel 2012, al Goofynomics di Bagnai, dove presenta di minibot come “una maniera subdola per introdurre fintamente una moneta” parallela. 2/4
La strategia è chiara, delineata da tempo, e confermata a distanza di anni (qui dovremmo essere nel 2017) sempre da Borghi con lo stesso esempio: "I minibot sono un espediente per uscire in modo ordinato, una specie di ruota di scorta sullo stesso assale come per i camion". 3/4
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Luciano Capone
@lucianocapone
Il volo del ministro Centinaio sugli uliveti scheletrici a causa della Xylella è stato organizzato dalla @Coldiretti, che chiede un intervento urgente e aiuti per le aziende colpite dalla malattia che secca gli alberi. Ma Coldiretti ha grandi responsabilità in questa vicenda. 1/8
Perché l’epidemia di bufale mediatiche sulla Xylella, che ha pesantemente e negativamente condizionato gli eventi, è infatti nata proprio da un documento di Coldiretti: il “Rapporto Agromafie” del 2015, coordinato da Gian Carlo Caselli ed elaborato insieme all’@Eurispes. 2/8
In quel documento c'era un capitolo dal titolo "Lo strano caso della Xylella fastidiosa", che è diventato un po' la Bibbia del complottismo e la fonte di diffusione delle teorie
antiscientifiche alla base di pseudocure e dell’inchiesta antiscientifica della procura di Lecce. 3/8
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Federico Fubini
@federicofubini
#Savona dice che l'Italia può sostenere un debito al 200% del Pil perché avrebbe 16 mila mld di risparmio con cui finanziarlo. Prima domanda: 16 mila mld contati come? Il risparmio liquido/liquidabile vale 4.500 mld. Il resto sono immobili pubblici e privati non facili da vendere
Seconda domanda per #Savona: come si mettono in connessione 4.500 mld di risparmio privato con 2 o 3 mila mld di debito pubblico? Che fare se gli italiani (legittimamente) preferiscono usare i loro patrimoni in un modo diverso dall'investimento in BTP? Li si costringe?
Terza domanda: se un governo passa un provvedimento per cercare di spingere gli italiani a usare il loro risparmio per sostenere il debito, quanti trasferirebbero la loro residenza (oltre che i loro risparmi) all'estero?
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Gabriele Guzzi
@GabrieleGuzzi
Si avvicina probabilmente la prima vera resa dei conti di questo esecutivo. Le modalità e i tempi con cui risponderà alle eventuali decisioni del Consiglio circa la procedura d'infrazione ci dirà molto delle sue capacità e quindi del suo futuro. 1/N
Per fini di chiarezza, tuttavia, mi sembra importante capire il perché il debito pubblico crescerà, secondo la stessa commissione europea, nei prossimi due anni. infatti è proprio il trend al rialzo che ha convinto la Commissione a ritenere opportuna una procedura d'infrazione. 2
Si tratta di quello che in inglese viene definito effetto snowball, e in italiano effetto valanga. Semplificando,questo effetto incorpora sulla dinamica del debito pubblico la differenza tra tasso nominale di crescita e tasso d'interesse. 3/N
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Fabio Sabatini
@FabbioSabatini
Ci risiamo: @luigidimaio dice che la procedura d'infrazione è colpa del debito accumulato dal Pd.

Vediamo perché non è vero.

(thread lungo e inadatto ai social, per persone pazienti che vogliono sapere come si è avvitato il debito, e chi ne porta la responsabilità).

[1/17]
L'accumulazione via via più incontrollata del debito inizia nel 1974, con un debito al 54,5% del Pil e si chiude nel 1994 con un rapporto debito/Pil al 124,3%. Dal 1995 l'Italia prova a riassorbire il debito accumulato in quei 20 anni.
[2/17]
Con significativi sforzi chiude in attivo, al netto degli interessi, 22 bilanci pubblici su 23 tra il 1995 e il 2017. Ma non basta.

Ma come siamo arrivati al 124,3% del 1994? Facciamo un passo indietro:
[3/17]
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Fabio Sabatini
@FabbioSabatini
Vedo commenti confusi dei sovranisti sulle cause dell'avvitamento del nostro debito pubblico. Urge ripasso.
1) L'accumulazione via via più incontrollata del debito inizia nel 1974, con un debito al 54,5% del Pil e si chiude nel 1994 con un rapporto debito/Pil al 124,3% [1/13]
2) Dal 1995 l'Italia prova a riassorbire il debito accumulato in quei vent'anni. Con significativi sforzi chiude in attivo, al netto degli interessi, 22 bilanci pubblici su 23 tra il 1995 e il 2017. Ma non basta.
[2/13]
3) Ma come siamo arrivati al 124,3% del 1994? Facciamo un passo indietro: nel 1975 governo e Banca d’Italia concordano che la Banca centrale debba garantire il successo delle aste dei titoli di Stato, stampando moneta per comprare le obbligazioni rimaste invendute.
[3/13]
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Signor Ernesto
@SignorErnesto
Stavo leggendo il paper di @ojblanchard1 " Public Debt and Low Interest Rates". Non ci ho capito molto..il che non è una novità per me tuttavia qualche concetto credo di averlo afferrato e ve lo trasmetto.

Se un paese vede il Pil che cresce più dell'inflazione e riesce..
1\?
a finanziarsi ad un tasso inferiore all'inflazione il debito non è un gran problema. Per chiarirmi le idee sono andato a cercarmi l'inflazione dal 1956 sia annua che media e le ho messe insieme ai tassi di crescita del Pil nominale e del Debito nominale. Ho messo anche un appunto
quello che mi manda in confusione è il tasso di crescita del debito che è sempre molto più ampio del tasso di crescita del Pil..tranne che ne periodo indicato. Mi sono quindi andato a vedere le "distanze", gli spreads, tra tasso di crescita del Pil e variazione del tasso di 2\
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Signor Ernesto
@SignorErnesto
Capire l'inflazione non è intuitivo. Io sono piuttosto lento di comprendonio e quindi ho l'abitudine di guardare solo i dati e riflettere su di essi.
Questo è l'indice dei prezzi al consumo in Italia, il delta logaritmico del Debito Pubblico nom e uguale per il PIL nominale 1\
L'assunto che l'On. @borghi_claudio ci evidenzia non pare apparire nei valori sopra evidenziati. Sembrerebbe che l'inflazione "spinga" il debito nominale ovvero, quando cresce cresce il debito, quando cala, cala il debito. Nominale.
2\
tale supposizione pare corroborata da un primo esame..ovvero il tasso di inflazione dell'anno precedente ha una buona correlazione con la variazione % del debito nominale.

Inflazione L1* vs Debitonom_delta = 0.7863

*L1=lag=ritardo=anno precedente.

3\
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