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Capiamo il Leopardi del Canto notturno di un pastore errante dell'Asia: l'aberrazione sta nel rifiutarne il significato, ossia che gli uomini hanno bisogno di dare un senso alla loro vita, individualmente e collettivamente.
Ciò che, appena raggiunto un certo livello di sofisticazione culturale, non può che condurli a porsi la questione del bene e del giusto; gli animali no.
Dall'Antologia di Spoon River:
«To put meaning in one’s life may end in madness,
But life without meaning is the torture
Of restlessness and vague desire—
It is a boat longing for the sea and yet afraid.»
«To put meaning in one’s life may end in madness,
But life without meaning is the torture
Of restlessness and vague desire—
It is a boat longing for the sea and yet afraid.»
Questa fondamentale esigenza antropologica - «una vita senza ricerche non è degna per l’uomo di essere vissuta»: Platone, Apologia di Socrate - oggi potrebbe essere vista come una disfunzione biologica, che rischia di renderti "malriuscito".
Malriuscito rispetto all'oggettiva e innocente funzionalità di quella che Romano chiama "bio-economia": un po' di ossitocina, o altro cocktail appropriato, e via che si riparte!
(Oppure no, e allora eutanasia).
(Oppure no, e allora eutanasia).
