Thread by @JohannesBuckler

Sì, sono arrabbiata. E chi non lo sarebbe. Potevate dirmelo, forse la mia vita sarebbe cambiata, chissà.
Non poteva certo mancare lo zampino di voi maschietti. Organizzazione zero.
Perché arrabbiata?
Perché la mia è una storia davvero incredibile.

Mi chiamo Margaret Abbott e sono nata il 15 giugno 1878 a Calcutta, in India. Dopo la morte di mio padre, con mia madre e i miei fratelli ci trasferimmo prima a Boston e poi nell'Illinois.
Fu al Chicago Golf Club che imparai a tirare quelle palline da golf.

Che teneri voi maschietti.
Nel 1900 avete cominciato a pensare che (forse) anche noi donne potevamo fare qualche attività agonistica.
E ci avete concesso di giocare a sport che non richiedevano allora un gran dispendio di forze e di energie.
Tennis, croquet e appunto il golf .

Già, che teneri. Per voi lo sport non era cosa da donne.
Lasciamo perdere e andiamo avanti.
Nel 1899, io e mia madre, Mary Abbott scrittrice di un certo livello, ci recammo a Parigi.
Io per per un corso di studi.
Fu lì che venni a sapere di quel torneo a Compiègne.

Era l’anno delle Olimpiadi di Parigi che si svolgevano durante il periodo dell’Expo Universale.
Le discipline sportive inserite durante tutto il periodo della mostra stessa, circa 6 mesi.
La prima Olimpiade dove potevano gareggiare le donne.
Ma torniamo al torneo di Compiègne.

Avevo 22 anni e venni a sapere dai giornali che cercavano delle donne per una gara di golf di nove buche.
Mi iscrissi al torneo che si chiamava "Prix de là ville de Compiegne".
Con me si iscrisse anche mia madre.
Sul green eravamo sette donne, francesi e statunitensi.

Mi presentai in campo con un cappellino alla francese calato sulla fronte e con uno svolazzante vestito bianco.
Avete presente quei bellissimi quadri di Monet con quelle donne parigine durante la Belle Epoque?
Ecco, più o meno così.
Ero bellissima.

Tutte le altre partecipanti si presentarono invece con gonne strette.
Era il 4 ottobre. 9 buche. 7 donne.
Chiusi il percorso con un punteggio di 47 colpi. Prima.
Seconda Pauline Whittier (Svizzera) e terza l'americana, Mrs Daria Huger Pratt.
E mia mamma? Ultima, con 65 colpi

Il premio? Il più brutto della storia sportiva, una ciotola di porcellana.
Ma non potevo pretendere di più. Per le donne non erano previste medaglie, ma solo oggettistica d’arredo per ornare la casa.
D’altronde de Coubertin ci riteneva esseri inferiori.

Nel 1901, prima di tornare negli Stati Uniti, vinsi anche un campionato francese.
Nel 1902 sposai il famoso giornalista Finley Peter Dunne.
Ho avuto una figlia e tre figli maschi.
Philip Dunne, celebre sceneggiatore, era mio figlio.

Sono morta il 10 giugno 1955 a 77 anni.
Perché sono arrabbiata?
Per una telefonata di una certa Paula Welch, dell’Università della Florida ai miei figli nel 1990.
Aveva scoperto, dopo anni di ricerca, che il torneo a Compiègne faceva parte del programma olimpico.

Capite?
Io Margaret Abbott sono stata una delle undici atlete che hanno partecipato ai Giochi Olimpici del 1900.
Vincendo.
Un risultato storico per lo sport femminile.
Avevo vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi e non lo sapevo.
E non dovrei essere arrabbiata?