Nell'ultimo articolo di Alesina e Giavazzi ci sono una serie di punti e affermazioni che andrebbero approfondite e discusse per capire dove sono veramente le illusioni. Ne parlo sotto: 👇👇👇
corriere.it/editoriali/19_… @Corriere
corriere.it/editoriali/19_… @Corriere
@Corriere (1) Si afferma la necessità di tagli alle tasse finanziati da tagli alla spesa pubblica per stimolare l'economia, ma gran parte della letteratura empirica indica che i moltiplicatori della spesa sono superiori a quelli delle tasse
@Corriere (2) Se come affermano, i tagli alle tasse concentrati sui redditi bassi aumentano i consumi, allora interventi come il REI o il "Reddito di Cittadinanza" hanno effetti espansivi perchè rivolti a chi quasi non risparmia
@Corriere (3) Non c'è evidenza empirica che aumenti del debito pubblico abbiano sempre degli effetti negativi (non esistono soglie del 90%). Dipende dal Paese che li fa. Allo stesso tempo, c'è evidenza che gli aumenti del debito privato hanno un impatto negativo sulla dinamica economica.
@Corriere (4) Si ignora il punto di economisti come O. Blanchard per cui se il costo del debito pubblico è basso e inferiore al tasso di crescita dell'economia, può essere conveniente per uno Stato indebitarsi per finanziare investimenti pubblici
@Corriere (5) Si ignora che riduzioni della spesa pubblica possono ridurre il PIL potenziale, cioè le possibilità di crescita dell'economia (la cosiddetta isteresi). Allo stesso modo, per i modelli economici di crescita, aumentare la spesa pubblica in istruzione aumenta la crescita.
@Corriere (6) Di fronte all'emergenza del cambiamento climatico, come si può rimanere sotto la soglia di 1.5' gradi Celsius attraverso tagli alla spesa e tagli alle tasse? Ammesso che questa politica funzioni, si cresce un po' di piu' oggi per "morire" domani
